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Next generation e Recovery plan: ecco i progetti con cui l'Italia si gioca il proprio destino In evidenza

Mario Draghi parla alla Camera: 4 grandi riforme strutturali e 6 macro-aree di intervento, guardando a 3 priorità.

Consegnare alle nuove generazioni un Paese più moderno: questo l'obiettivo che il primo ministro Mario Draghi ha indicato come prioritario presentando questo pomeriggio alla Camera dei Deputati il Piano italiano per il Next generation e il Recovery plan.

 

All'Italia dovrebbero arrivare dall'Unione Europea circa 248 miliardi di euro.

Sono 4 i grandi progetti di riforma, ovvero fisco, giustizia, pubblica amministrazione e concorrenza, e 3 le priorità: giovani, donne e Sud. 6 le macro-aree di intervento.

Le riforme, come ha sottolineato il premier, sono fondamentali per dare slancio ed attuazione agli investimenti e per superare “debolezze strutturali che hanno a lungo rallentato la crescita”.

Il Recovery Plan, infatti, come ha ribadito Draghi, non è solo cruciale per risanare l'economia messa in ginocchio dalla pandemia che così duramente ha colpito l'Italia, ma è anche l'occasione per superare alcuni ostacoli che da decenni frenano il nostro Paese.

Le macroaree di intervento sono:

  • digitale e innovazione, con progetti per circa 50 miliardi di euro;
  • rivoluzione verde e transizione ecologica, cui andrebbe l'investimento più cospicuo, circa 70 miliardi;
  • scuola e ricerca: 32 miliardi di euro con un focus particolare sul'ampliamento del'offerta formativa, a partire da asili nido e materne;
  • 22 miliardi destinati a progetti inerenti il lavoro e la parità di genere;
  • 31 miliardi per le infrastrutture;
  • 18 miliardi per la salute, in primo luogo per la prevenzione, i servizi sanitari sul territorio e per digitalizzare il sistema sanitario.

Altro nodo che restava da sciogliere era quello della cosiddetta “governance”: monitoraggio, controllo, rendicontazione e i contatti con la Commissione Europea vengono affidati al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma ci sarà anche una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio.

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