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"Consiglio Comunale spezzino su AcquaBeneComune: un'altra occasione persa" In evidenza

Di fronte al grave silenzio delle istituzioni in merito al rispetto degli esiti referendari del giugno scorso (per ripubblicizzare la gestione ed eliminare i profitti dall'acqua), il Consiglio Comunale di ieri pomeriggio era chiamato in via d'urgenza - e sulla base di una mozione - a pronunziarsi e a impegnare Sindaco e Giunta comunale verso poche sintetiche decisioni

:

1) a intraprendere percorsi di ripubblicizzazione delle proprie aziende di gestione del servizio idrico (passaggio da Spa ad Azienda di Diritto Pubblico con sostegno alla relativa legge di iniziativa popolare; con invito al Governo e Parlamento a porre in essere un provvedimento volto all'esclusione dal patto di stabilità di tutti gli investimenti finalizzati alla realizzazione dei servizi essenziali alla comunità e riconducibili alle categorie dei beni comuni e del welfare locale - in particolare servizio idrico - e con la richiesta di apertura di una discussione sul ruolo della Cassa Depositi e Prestiti in direzione di quanto affermato in relazione agli investimenti).

2) a convocare, entro due mesi da oggi, un Consiglio Comunale aperto, in modo da deliberare formalmente sul punto ed aprire il confronto con l'intera cittadinanza su questi temi e sulle possibili azioni successive da intraprendere.

Scontato - e patetico - il solito rimpallo di responsabilita', sulla situazione di sfascio di ACAM, tra maggioranza ed opposizione di centro destra ! Ed addirittura con le piccate rimostranze dell'esponente del PRC sulle uscite dell'Assessore Paita (ma fanno parte o no della stessa maggioranza?).

Oltre il (prevedibile) rigetto della mozione sostenuta dai comitati dell'acqua, il vero fatto grave e' stata l'approvazione della mozione della maggioranza che contiene un passaggio che ogni cittadino dovrebbe conoscere e che citiamo testualmente :

"Devono ritenersi, vista la situazione economico-finanziaria di Acam Acque, irricevibili gli appelli alla autoriduzione delle tariffe per importi del 24% ".

Come a dire che nonostante gli esiti del referendum, nonostante l'adesione di oltre 410 cittadini alla Campagna di Obbedienza Civile in provincia della Spezia, la maggioranza ci dice: state tranquilli cari cittadini poiche' con i soldi che incassiamo indebitamente per i profitti sull'acqua - quel non a caso citato 24% - (indebitamente perche' i profitti sono stati tolti dal referendum), ci paghiamo i debiti dell'ACAM.

Debiti che ovviamente non hanno fatto i cittadini e che pertanto respingiamo; debiti che non servono certo a salvare posti di lavoro, visto che con la situazione attuale dell'azienda il rischio fallimento e' sempre piu' presente; debiti che hanno solo foraggiato (presunti) manager estranei alla nostra realta' che non hanno saputo traguardare un piano industriale serio e attento ai bisogni della Provincia.

Continueremo con ancora piu' determinazione la campagna di obbedienza civile poiche' e' l'ora di smetterla di far pagare ai cittadini gli errori e l'ignoranza della politica locale.

Comitato Spezzino AcquaBeneComune

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