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“Biodigestore, i giochi non sono ancora chiusi” In evidenza

Il sindaco di Santo Stefano Paola Sisti: "Il Comune ha depositato una nota nella quale conferma la contrarietà al progetto".

Il sindaco di Santo Stefano Paola Sisti Il sindaco di Santo Stefano Paola Sisti

Si è tenuta questa mattina la seconda seduta della Conferenza dei Servizi sul progetto di Biodigestore in località Saliceti (Comune di Vezzano Ligure), seduta che è stata finalizzata ad acquisire i parere dei diversi settori della Regione ed altri enti competenti per concludere l’istruttoria relativa al giudizio di compatibilità ambientale (VIA) del progetto rispetto al sito interessato.

«Questa conclusione non chiude la Conferenza dei Servizi e tanto meno il procedimento autorizzatorio considerato che la suddetta istruttoria verrà poi assorbita nel provvedimento autorizzatorio unico regionale (PAUR) – specifica la sindaca di Santo Stefano Magra Paola Sisti – I giochi quindi non sono per niente chiusi anche alla luce di quanto emerso dalla discussione all’interno della seduta. Il Comune di Santo Stefano ha depositato una nota nella quale conferma la contrarietà al progetto ma prima ancora al procedimento in corso in quanto viziato all‘origine dal fatto che il sito prescelto non è previsto dalla vigente pianificazione provinciale e di ambito regionale".

"Con la stessa nota messa a verbale della seduta è stato chiesto l’avvio di una Valutazione di Impatto Sanitario ai sensi della Delibera della Regione Liguria del 30/12/2016 n° 1295. Inoltre è stata inviata alla presidenza della Conferenza dei Servizi una ampia relazione di consulenza che ha dimostrato il rischio di esondabilità dell’area interessata dal progetto. Intanto – continua Sisti – occorre sottolineare che di fronte allo spirito partecipativo e di confronto di merito manifestato sia dal Comune di Santo Stefano Magra (che era solo ente uditore in questa seduta) ma anche dal Comune di Vezzano Ligure quale autorità locale territorialmente competente, l’atteggiamento della Vicediretttice Generale Ambiente della Regione Liguria, è stato irrispettoso sul piano istituzionale e rispetto alle modalità di svolgimento della istruttoria di VIA".

"Mi è stato infatti impedito di intervenire oralmente con la risibile motivazione che si sarebbe resa illegittima la seduta, mentre la legge 241/1990 che disciplina le procedura di conferenze dei servizi anche di livello regionale prevede (lettura combinata comma1 articolo 9 e comma 5 articolo 14 di detta legge 241) la possibilità di intervenire in tali sedi ai rappresentanti di interessi diffusi, tanto più a un sindaco che tutela gli interessi di un’intera comunità.»

«La gestione della seduta ha avuto, in generale, un chiaro indirizzo in un'unica direzione, vale a dire predisporre un parere favorevole di compatibilità ambientale del progetto. Certamente rientra nelle facoltà dei diversi settori regionali ed enti tecnici intervenuti prendere una propria autonoma posizione ma questo, proprio nello spirito della conferenza dei servizi interna al PAUR, deve avvenire attraverso una istruttoria che tenga conto della reale situazione dell’area interessata e delle amministrazioni comunali che la rappresentano istituzionalmente".

"In questo senso sostenere - come ha fatto la Vicedirettore Generale Ambiente della Regione Liguria, che vista la normativa che stabilisce l’autorizzazione finale (PAUR) è variante alla pianificazione urbanistica comunale non può essere oggetto di discussione in sede di istruttoria per formulare il giudizio di compatibilità ambientale (VIA) - significa non solo limitare l’autonomia dei Comuni interessati (in particolare il Comune di Vezzano Ligure) ma rimuove un elemento fondamentale della istruttoria di VIA che è la valutazione dell’impatto sul territorio (vedi allegato VII alla Parte II del DLgs 152/2006) interessato dal progetto in generale e quindi la necessità di valutare anche la non conformità urbanistica del progetto in questione come giustamente ha sottolineato il rappresentante tecnico del Comune di Vezzano Ligure".

"Non a caso in più sentenze il Consiglio di Stato ha avuto modo di chiarire che “La conformità urbanistica del progetto alle previsioni urbanistiche comunali [...] costituisce, contrariamente a quanto prevede l’appellante, elemento indispensabile della valutazione [...] relativa alla verifica di impatto ambientale..”.

"Si aggiunge infine – conlcude Sisti – che la relazione inviata dall’Amministrazione Comunale di Santo Stefano Magra in merito al rischio di esondazione non adeguatamente preso in considerazione dal progetto presentato da Recos SpA, non potrà non essere elemento di valutazione ulteriore prima della decisione finale anche da parte della Autorità di Bacino come pure dalla Autorità Competente regionale alla VIA senza nascondersi dietro i formalismi dello scarico di competenze e di obblighi o meno di parere".

"La VIA come dovrebbe essere noto agli autorevoli partecipanti alla seduta di Conferenza di Servizi di questa mattina, è un procedimento che deve valutare l’impatto ambientale complessivo di un progetto e quindi come afferma la legge gli: “effetti significativi, diretti e indiretti, di un piano, di un programma o di un progetto, sui seguenti fattori: popolazione e salute umana; biodiversità, territorio, suolo, acqua, aria e clima; beni materiali, patrimonio culturale, paesaggio; interazione tra i fattori sopra elencati".

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