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Caratozzolo: “Quanti erano i positivi nel quartiere Umbertino quando è stata emessa l’ordinanza?” In evidenza

Sul finale della IV commissione si è acceso il dibattito, Pecunia: “Vogliamo sapere perché è stato chiuso un quartiere della nostra città”.

L’occasione per fare il punto della situazione sulle attività in corso per il contenimento del contagio da covid-19 nello spezzino è stata la IV commissione consiliare, presieduta da Marco Frascatore, che nel pomeriggio ha audito due referenti di Asl5 ovvero il Dott. Mino Orlandi e il Dott. Giorgio Ferrari.

Un’analisi che ha guardato in particolar modo all’aumento di casi che si è verificato nelle ultime settimane proprio nella provincia spezzina. “A ferragosto sono iniziati i primi casi di positività legati al turismo, alcuni rientri da paesi particolari, alcuni studenti che hanno partecipato ad un viaggio a Corfù, e dopo abbiamo avuto un crescendo che è partito dal 21/22 agosto, sia sul territorio che a livello ospedaliero – ha specificato il Dott. Mino Orlandi - Un dato, che è quello che si discosta rispetto ad altre realtà è il contributo, inteso in termini tecnici, che ha dato la comunità dominicana al diffondersi dell’epidemia. Questi cittadini sono inseriti in quasi tutte le realtà produttive del territorio, dalla ristorazione, al settore dei badanti, alla cantieristica. In questa comunità che conta 3000 residenti, abbiamo avuto la maggior parte dei casi. Nella fase iniziale c’è stata anche un po’ di chiusura da parte della comunità che si è inizialmente spaventata, chiusura che è durata poco perché portando il camper sul posto, queste persone sono venute direttamente”.

Una differenza rispetto all’inizio della pandemia è che si verifica anche una sorta di positività prolungata, ovvero una positività che permane più a lungo rispetto al periodo precedente di aprile.

“Dal 1 agosto ad oggi abbiamo fatto circa 22mila tamponi, se analizziamo le percentuali, quindi i nuovi positivi che sono quelli che ci danno l’andamento dell’epidemia, intorno ad agosto avevamo percentuali che arrivavano al 14%, attualmente siamo passati a un 4,7%, un 6%, un 8%, un 6,4% e il 24 settembre eravamo intorno al 4%, ci stiamo attestando tra il 3% e il 5%, questo è un buon dato che ci indica come le misure adottate danno i risultati” ha concluso il Dott.Orlandi.

Per quel che riguarda la situazione negli ospedali è stato il Dott. Giorgio Ferrari a scendere nel dettaglio: ”Dal 22 agosto ad oggi sono state ricoverate 201 persone, abbiamo avuto 27 decessi, di questi 2 erano del decennio 1920-1929, 4 erano del decennio 1940-1949 e 21 del decennio 1930-1939. Attualmente abbiamo ricoverati 68 pazienti in regime di degenza ordinaria e 8 pazienti in rianimazione. Durante questo periodo sono stati traferiti presso altri stabilimenti ospedalieri di altre Asl, in particolare al San Martino, 6 pazienti ricoverati in terapia intensiva. Questi trasferimenti non sono stati causati da un particolare quadro clinico ma soltanto per ottimizzare l’organizzazione”.

E’ stata poi la commissaria Federica Pecunia ha chiedere qual'è stata l’incidenza su questo aumento dei contagi registrati di eventi quali la movida estiva e la festa per la promozione dello Spezia in Serie A ma guardando anche alla delicata situazione che si sta vivendo nelle scuole con casi di isolamento di classi e famiglie in diverse parti d’Italia: “Guardando anche al caso di Bolano, l’Asl non può organizzare un camper da mettere al domicilio del Comune dove la scuola è in isolamento per evitare ulteriori disagi alle famiglie? Quanti sono i posti disponibili per degenza ordinaria e terapia intensiva?”

Per quel che riguarda i dati che hanno portato all’ordinanza sul quartiere Umbertino “E’ possibile avere una mappatura per capire quanti sono i casi di positività nell’Umbertino rispetto ad altre zone della città? Per quel che riguarda la festa della promozione dello Spezia in Serie A, possiamo dirlo con statistica certezza che ha fatto da moltiplicatore per le situazioni già in atto?” ha concluso il commissario Caratozzolo.

“Per i posti in terapia intensiva e degenza ordinaria riservati ai covid abbiamo preparato un piano incrementale – ha sottolineato il Dott. Ferrari - Siamo pronti per avere 23 posti di terapia intensiva e 157 posti di degenza covid”.

“Il virus non conosce etnie, colore di pelle o i confini, non è che un virus circola solo in alcune zone e non in altre – ha risposto il Dott.Mino Orlandi - I contatti sociali sono stati più frequenti e ravvicinati, dalla movida a qualsiasi altra attività, durante l’estate. Febbraio, marzo aprile eravamo in lockdown, poche persone potevano muoversi e infatti i casi che avevamo erano legati ad ambienti familiari ristretti, oggi quanto facciamo il contact tracing (ovvero la ricerca dei contatti dei positivi) siamo in difficoltà perché si impiega un tempo di 10 volte superiore per analizzare un singolo caso. Il setting scolastico viene gestito dal direttore socio sanitario che ha a disposizione un’equipe che interviene in ambito scolastico, noi come dipartimento interveniamo dopo la positività. Si riesce ad ottimizzare? Bisogna avvicinare la sanità alla popolazione, la prossima apertura di quell’ambulatorio che stiamo ristrutturando in piazza Brin va in quel senso li. Stiamo lavorando in questo senso”.

“La gestione dei contagi nell’Asl viene effettuata attraverso un software?” ha chiesto la commissaria Patrizia Saccone – “Perché il Ministero della Salute non vi ha fornito un software per tracciare i contagi?”

“E’ stato sviluppato un software specifico per la gestione di tamponi e sierologici, in cui vediamo se è già disponibile l’esito del tampone – ha risposto il Dott.Orlandi - Ci fosse stato un programma unico a livello nazionale sarebbe stato meglio, il Ministero gestisce un programma che però non è nato per questo fine del contact tracing. Il Ministero ha un portale dove vengono registrate le notifiche delle malattie infettive, questo per una valenza statistica ma non è un gestionale. Questo portale è stato implementato perché questi dati hanno agganciato degli indicatori come le capacità di risposta delle singole Asl delle regioni. Tutti questi indicatori sono quelli che il Ministero può prendere per decidere che quella determinata zona o quella regione diventa zona rossa”.

Insomma da quel database può nascere la decisione di indicare una cosiddetta zona rossa.

A chiedere ulteriori chiarimenti in merito al settore scolastico sono stati i commissari Roberto Centi e Paolo Manfredini, entrambi operanti nel settore. In particolar sono stati indicati alcuni problemi di comunicazione tra Asl e istituti scolastici ed è stato richiesto di avere un maggior numero di referenti covid.

“Vi posso dire che appena c’è il caso la scuola e il dirigente vengono contattati in giornata – ha sostenuto il Dott.Orlandi – Siamo in una fase di dinamismo in cui si sta cercando di migliorare in tempi rapidi. Il laboratorio riesce a supportare le richieste, siamo intorno ai 400 tamponi al giorno, 3000 a settimana. Se effettivamente la scuola diventa un moltiplicatore, estremizzando, tutto il laboratorio dovrebbe dedicarsi alle scuole e probabilmente non basterebbe nemmeno”.

“Siamo partiti facendo 30 tamponi al giorno, ora ne facciamo 400 e arriverà un’altra macchina che ci consentirà di aumentare il numero – ha ribadito il Dott.Ferrari - Si potrebbe pensare anche ad alcune figure desuete, come il medico scolastico, una figura che nell’organizzazione sanitaria andrà riscoperta e riqualificata”.

La discussione si è poi concentrata sulla situazione legata al quartiere Umbertino, in particolar modo sui dati che hanno portato alla famosa ordinanza che ha toccato in particolar modo il quartiere.

“Abbiamo la situazione aggiornata giorno per giorno con residenza e domicilio - ha spiegato il Dott.Orlandi - non li aggreghiamo per palazzo o per strada perché questo è un dato che viene letto ed interpretato a livello regionale. Alisa in più rispetto a noi ha dei sistemi della mappatura, il Geocovid per vedere dove sono le massime concentrazioni dei casi. Sulla base di questi dati vengono adottate o meno determinate misure come con le ordinanze”.

“Se li ha Alisa quindi sono sicuramente a disposizione del Comune – ha risposto la commissaria Pecunia - Siccome più di un consigliere li ha richiesti volevamo capire come mai non ci fossero stati forniti, anzi ci è stato detto di chiederli ad Asl. Quindi non li ha Asl ma li ha Alisa che li ha forniti al Comune”.

“In un videoconferenza con Alisa ci è stata mostrata l’evoluzione del cluster spezzino che ha avuto una localizzazione iniziale nel centro storico e da questo si è sparso nel resto del Comune” ha specificato il Dott.Ferrari.

Proprio sull’ordinanza presa per il quartiere Umbertino si è accesa la discussione nel finale. “Qual è la tesi che volete sostenere tramite i dati che state richiedendo in merito al quartiere Umbertino?”, ha chiesto il commissario Emanuele Corbani.

“Non voglio sostenere nessuna tesi – ha risposto la commissaria Pecunia - Quando è nato il cluster spezzino sembrava che tutto il problema fosse relativo alla comunità dominicana, questa pandemia ha dimostrato che questo virus non guarda in faccia etnia o età. Alcuni consiglieri di opposizione hanno chiesto da settimane la mappatura dei contagi all’interno della provincia, non ci è mai stata data una riposta, anzi ci è stato detto che avremmo dovuto chiedere alla Asl, permette che da consigliere comunale io voglio sapere perché è stato chiuso un quartiere nella nostra città? Se a lei non interessa è un problema suo”.

“Volevo solo capire quale rapporto ci fosse tra il provvedimento preso dal nostro sindaco e dei dati che certificassero che il problema era esattamente all’interno del quartiere Umbertino”, ha ribadito il commissario Centi.

“Se i consiglieri Pecunia e Centi ritengono utili i dati grezzi, lo strumento è un’interrogazione a risposta scritta e se questi dati sono disponibili verranno messi a disposizione” ha risposto il commissario Corbani.

“Ci sono accessi agli atti in cui ci era stato detto che i dati non erano nella disponibilità dell’ente e questo mi pare impossibile, altrimenti come ha fatto il primo cittadino a dettagliare un problema legato ad un determinato quartiere della città? – ha chiesto il commissario Caratozzolo - Chiedo ancora al Comune di dettagliarci all’11 settembre quanti erano i positivi dell’Umbertino rispetto ad altre zone della città”.

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