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"Covid: ci siamo fatti trovare nuovamente impreparati, come a marzo"

Il gruppo Pd commenta la situazione spezzina e la proroga delle misure anticontagio. 

Per la seconda volta le famiglie spezzine hanno dovuto attendere fino all'ultimo la decisione di Peracchini sulla chiusura o meno delle scuole. E per la seconda volta vengono quindi costrette ad agire in fretta e furia, senza darle il tempo giusto per organizzarsi la vita.

Chissà come mai poi ad elezioni passate.

Per l'ennesima volta invece non sappiamo perché l'Amministrazione prenda le sue decisioni, quali siano le evidenze scientifiche alla base delle scelte, quali i pareri degli esperti che le supportano. Chiediamo ancora una volta: dove sono i dati? Perché non li mostrate alla popolazione?

Non sarà che le ragioni siano volutamente sottaciute perché a dirle si dovrebbe sottolineare che il sistema sanitario è ancora totalmente impreparato ad affrontare una riapertura delle scuole?

L'inizio delle lezioni hanno portato infatti alla richiesta di un numero elevato di tamponi, e le famiglie lamentano già disorganizzazione. Perché i ritardi sull'effettuare le analisi hanno portato già molte classi a vivere una situazione di caos.

Ne è cosciente Peracchini visto che è anche Presidente della Provincia?

Non esiste una linea specifica per l'analisi dei bambini in età scolare e ciò crea apprensione nei genitori, costretti ad attendere giorni e giorni per avere informazioni sugli esiti.

Si è organizzato un sistema che consenta ingressi e uscite dalle strutture evitando assembramenti, come da normative anti Covid?

Come sono state organizzate le linea dei trasporti scolastici?

Sono stati coinvolti i dirigenti scolastici che fin da subito hanno denunciato le carenze del sistema?

Sono domande che poniamo, perché si percepisce ancora l'incapacità del sistema sanitario di effettuare il numero quotidiano di tamponi sufficiente per mettere in sicurezza alunni, professori e personale scolastico. Si vedono le strutture ospedaliere di nuovo completamente a tappo. Si assiste alla scarsità di squadre territoriali (Gsat) in proporzione al numero di abitanti ed alla penuria di personale sanitario.

Insomma, ci siamo fatti trovare nuovamente impreparati, come a Marzo. Nonostante avremmo potuto far tesoro dell'esperienza.

Medici, infermieri e OSS, nonostante con il loro lavoro cerchino di tappare le falle, rivivono momenti di caos per chiare responsabilità politiche dell'Amministrazione regionale, del Sindaco Peracchini e della sua Giunta e della Commissaria di ASL5 Troiano.

Nella sanità siamo alle solite. Ed ora a pagarne le conseguenze sono anche le famiglie con i figli ed il sistema scolastico.

Marco Raffaelli
Luca Erba
Massimo Baldino Caratozzolo

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