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"Fare squadra, cambiare la Sanità, ridisegnare l’area Enel: gli obiettivi per un nuovo ruolo di Spezia in Regione" In evidenza

di Umberto Costamagna - Il futuro adesso n. 12. La parola ai candidati alle regionali. Davide Natale (PD).

 

Davide Natale, capolista del PD spezzino alle Regionali, questa volta si presenta alle elezioni rincorrendo dall’opposizione, cosa che forse non gli era mai capitata nella sua lunga vita politica. 49 anni, una laurea in giurisprudenza, numerose esperienze amministrative alle spalle (assessore, consigliere comunale a Spezia per 10 anni, consigliere comunale di Bolano, consigliere provinciale) per anni ha anche diretto il PD quando si chiamava DS. Da sempre è uomo considerato molto vicino all’onorevole Andrea Orlando, l’attuale vicesegretario nazionale del Partito Democratico. Insomma, un uomo che conosce bene le istituzioni politiche e che si appresta ora a provare la scalata in Regione dove vuole portare l’esperienza maturata nella nostra provincia.

G.d.S. - Sono passati 151 anni da quando il generale e architetto Domenico Chiodo inaugurò l’Arsenale Militare della nostra città. Da quel giorno cambiò radicalmente la natura e il destino di Spezia e degli spezzini. Quella che sembrava destinata a diventare una “splendida perla sul mar”, una città turistica e a vocazione terziaria, si trasformò prima in una città militare, basata sul parastato e successivamente in una città industriale legata alla difesa. Poi, negli anni Sessanta del secolo scorso, in maniera quasi casuale, si ricominciò piano piano a riconsiderare la natura turistica della nostra terra. Il risultato oggi? Una citta “mesciüa” dove si mischiano panorami mozzafiato e oasi di una bellezza straordinaria agli insediamenti industriali e portuali, dove le attività cantieristiche di eccellenza hanno fatto fatica a conquistarsi un giusto spazio. Insomma, ma che razza di città è oggi Spezia e la sua provincia?

Davide Natale. Una città “mesciüa”. In una provincia “mesciüa”. Una definizione perfetta. La nostra provincia è leader nazionale, in alcuni casi ai livelli più alti, nel settore della nautica, nel settore della logistica, del turismo, della difesa e della cantieristica.
Nel recente passato siamo stati in grado di vincere sfide difficili. Faccio riferimento alla venuta a Spezia dell’industria dei Malacalza per la realizzazione del superconduttore. In quel caso tutta la città, anzi tutta la provincia, riuscì a fare squadra. Ecco, Spezia deve tornare a essere capace di fare squadra perché le sfide si vincono soltanto se si mettono a fattore comune le energie e le idee.
Nella sua domanda ricorda da dove è partita la storia più recente della nostra città: dalla realizzazione dell’Arsenale. Io sono convinto che la presenza della Marina Militare possa rappresentare ancora un valore per il nostro territorio: certo, dobbiamo però scrivere insieme le nuove pagine che riguardano il futuro. Tantissime infrastrutture presenti all’interno della Base Navale sono straordinariamente importanti per lo sviluppo economico del nostro territorio così come la liberazione di alcune aree possono, da un lato, rappresentare un miglioramento della qualità di vita di intere comunità e, dall’altro, permettere a quelle comunità di potere pensare a sviluppare attività economiche utili al turismo.

G.d.S. Proviamo a immaginare il futuro adesso. Quello che vedranno i nostri figli e i nostri nipoti. Quale città gli stiamo preparando? O meglio, quale città pensi che valga la pena di preparare loro? E quale sarà il tuo impegno in Regione in questo senso?

D.N. Penso a una grande opportunità: “ridisegnare” un’area vastissima come quella dell’area Enel di Vallegrande. In quell’area noi dobbiamo pensare a qualcosa di innovativo. La Regione, a guida Sansa, dovrà da subito aprire un’interlocuzione con il Governo e con Enel per realizzare un distretto che definirei “del futuro “. Chiameremo al tavolo i vari Ministeri competenti perché dovremo creare le condizioni finanziarie, utilizzando sia i fondi già previsti per le riconversioni dei siti che le risorse del recovery fund, per incentivare la venuta di aziende su quell’area e allo stesso tempo avere una regia nazionale.
Inoltre, la Regione chiederà di inserire il completamento della galleria di valico nelle opere da finanziare con le risorse europee per terminare la realizzazione della Pontremolese. Così facendo avremo un grande rilancio dei traffici commerciali ma riducendo l’impatto ambientale.
La Regione, la nuova amministrazione che siamo impegnato a far uscire dalle urne di domenica prossima, dovrà essere protagonista nel ridurre l’impatto della presenza delle navi nel nostro porto lavorando per l’elettrificazione delle banchine.
Vorrei inoltre lavorare per aumentare le sinergie tra territori. Penso a quanto potrebbe essere importante creare servizi comuni tra la splendida Val di Vara e la Riviera, in un progetto complessivo di marketing turistico che dovrà coinvolgere tutta la provincia spezzina. In altre parole, il mio impegno in Regione sarà per una città e una provincia che guarda al futuro.

G.d.S. Cerca di trasformare questo “sogno” ideale in un progetto concreto su cui lavorare fin da subito. Cosa c’è o cosa ci sarebbe da fare per “scaricare a terra” questa idea? Quali obiettivi primari per la nostra provincia proporrai nell’azione della prossima legislatura regionale?

D.N. Per “scaricare a terra” queste idee bisogna lavorare nell’interesse generale e mai in quello di parte. Essere capaci di costruire rapporti e aprirsi alle idee di tutti e collaborare con tutti.
L’obiettivo primario rimane la sanità. Non può esserci nulla di tutto quello che ho sopra detto se non riusciamo a creare servizi sanitari di qualità.
Questa giunta regionale ha fallito su tutta la linea nel campo sanitario, tanto che persino tra i candidati del centro destra c’è la corsa a smarcarsi da questa gestione fallimentare. Nessuno, nemmeno quelli della Lega che esprimevano l’assessore, difendono l’operato di Toti e della Viale. Hanno distrutto la sanità territoriale e non hanno realizzato l’ospedale.
Mi ricordo quando pomposamente il Presidente Toti venne nell’ottobre del 2016 a inaugurare il cantiere del Felettino dicendo che era tutto risolto e che entro agosto del 2020 ci sarebbe stato il nuovo ospedale. Disse proprio così. Oggi non abbiamo nulla. Bisogna ripartire da zero. Bisogna cambiare. Ma è possibile che siano bloccate le visite, gli esami e che per non andare nella sanità privata si debba ricorrere ai servizi pubblici di altre regioni a farsi curare? È una vergogna. Per distogliere l’attenzione ci parlano d’altro. No. Il 20 e il 21 si vota per chi dovrà amministrare la Regione e per chi dovrà pensare alla Sanità. Cambiamo questa gestione fallimentare.

G.d.S. La politica, si dice, è l’arte del possibile. Ma è anche, come insegnava don Lorenzo Milani, il modo per “sortire insieme dai problemi comuni”. E allora che fare per cercare, qui e ora, di costruire e raggiungere quel futuro che hai immaginato per Spezia, quel futuro-bene-comune per i cittadini che verranno?

D.N. Occorre cambiare approccio ai problemi. Occorre avere la capacità di ascolto. Occorre pensare che certe scelte avranno ricadute sul futuro di intere generazioni. Un esempio di cosa vuol dire non ascoltare: la Palmaria. È sotto gli occhi di tutti che ciò che sta accadendo: se non si interverrà, verrà trasformato per sempre un angolo di pregio naturalistico. Noi riapriremo la discussione rigettando il master Plan approvato.

G.d.S. Che ruolo vedi per la nostra città all’interno della realtà ligure?

D.N. Un ruolo da protagonista. Un ruolo centrale nello sviluppo della Regione. Le tante opportunità presenti nel nostro territorio dovranno essere al centro dell’attività legislativa e amministrativa del prossimo mandato regionale. Le nostre sfide dovranno essere supportate dalla Regione e sono sicuro che crescendo Spezia, crescerà anche la Liguria.

 

Qui i link ai precedenti interventi de “Il Futuro Adesso”:
N. 1. Intervista a Filippo Lubrano
N. 2. Intervista a Lara Ghiglione
N. 3. Intervista a Enzo Papi
N. 4. Intervista a Gino Ragnetti
N. 5. Intervista a Angelo "Ciccio" Delsanto
N. 6. Intervista all'associazione "Murati Vivi"  
N. 7. Intervista al Sindaco Pierluigi Peracchini
N. 8. Intervista a Roberto Alinghieri
N. 9. Intervista a Giorgio Pagano
N. 10. Intervista a Pier Aldo Canessa
N. 11. Intervista a Dina Nobili

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