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Il candidato alla Presidenza della Regione rimprovera all'attuale Presidente, Giovanni Toti, di rifiutare il confronto pubblico.

 

Il candidato presidente della Regione Liguria Ferruccio Sansa è intervenuto questa mattina al convegno su trasporti e infrastrutture organizzato da Uil Liguria.

Prima di entrare nell'argomento del convegno, Sansa ha criticato aspramente il presidente uscente della Regione, Giovanni Toti, per essersi sottratto a un confronto diretto. In un primo momento, infatti, gli organizzatori avevano previsto una tavola rotonda alla quale avrebbero dovuto partecipare anche i tre candidati alla presidenza della Regione, Massardo, Toti e Sansa. Il programma è stato poi modificato, con interventi singoli dei tre esponenti politici.

"Non so se vi ricordate Gli Intoccabili di Brian de Palma e quella famosa frase tutto chiacchiere e distintivo", ha esordito Sansa, riferendosi all'intervento di Toti, che ha lasciato la sala subito aver parlato. "Ancora una volta Toti rifiuta il confronto con gli altri candidati - ha proseguito Sansa - un atteggiamento che manca di rispetto a voi, al vostro sindacato, agli altri candidati, ai cittadini, per i quali più volte ho chiesto un faccia a faccia soprattutto sulla sanità. Rifiutare il confronto è evitare da parte di Toti di parlare di quello che nella migliore delle ipotesi non ha fatto. Parliamo delle opere pubbliche. Il bilancio che ha fatto poco fa è nella migliore delle ipotesi ottimista, sostanzialmente è propaganda elettorale. Io ricordo che la Regione ha competenza anche sulle autostrade. Toti governa dal 2015, eppure non si è reso conto che crollavano i ponti e le gallerie, al contrario di una percezione che avevamo noi cittadini. Lo schieramento del centrodestra si autodefinisce lo schieramento del fare, ma se prendete la macchina volendo percorrere le infrastrutture che ha realizzato risparmiereste la benzina: non ha fatto nulla. Vi faccio degli esempi concreti, anche con opere di cui hanno rivendicato il merito. Lungomare Canepa nasce con il centrosinistra. Il nodo di San Benigno andate a vedere a che punto è. Per il piano straordinario del porto andiamo a vedere che tempi hanno avuto. Per il ribaltamento a mare Fincantieri ha beneficiato di 480 milioni dal governo, che non è il governo di Toti, di 200 milioni di Fincantieri, di 70 milioni del governo Monti e di 15 milioni che ha portato in dote Rixi. La gronda si sta sbloccando finalmente grazie a questo governo e noi abbiamo deciso di realizzare il primo tratto. La ferrovia del Ponente addirittura era stata definanziata dal centrodestra. La piattaforma di Vado necessita ancora di importanti infrastrutture e del casello autostradale. Per il raddoppio della Pontremolese i soldi sono arrivati da questo governo. Il tunnel della Fontanabuona era fermo, si sta di nuovo riavviando grazie a questo governo. Questo è il bilancio vero".

"Quanto al nostro programma, che abbiamo il dovere di illustrare, per quanto riguarda le grandi infrastrutture abbiamo un fascicolo di 21 opere. La più importante secondo me è il nodo ferroviario di Genova, che è finanziato con 800 milioni, e che cambierà completamente le abitudini e i trasporti dei genovesi e dei liguri, sia delle persone che delle merci. Ci sono poi il raddoppio della ferrovia a Ponente, l'Aurelia bis a Savona, nell'Imperiese e alla Spezia, il tunnel della Fontanabuona, il raddoppio della Pontremolese. C'è un'altra opera fondamentale, e penso che il sindaco Bucci possa convenire con me, cioè l'adeguamento della linea ferroviaria verso la Pianura padana. Vi sembra che questo sia il programma di uno schieramento contrario alle opere pubbliche? Noi siamo convinti che la Liguria muoia, senza le infrastrutture adeguate. Queste infrastrutture creeranno lavoro e porteranno competenze".

"Opere pubbliche sì, dunque, ma devono avere alcune caratteristiche, che in Italia sono abbastanza rivoluzionarie: devono essere utili e senza spreco di denaro pubblico. E allora: basta con i tracciati disegnati secondo i desiderata dei concessionari autostradali e delle grandi imprese. Basta con le opere che costano a chilometro fino a dieci volte tanto di quanto si spende in altri paesi. Basta con l'era in cui i concessionari autostradali facevano il bello e il cattivo tempo, basta con i signori delle grandi opere pubbliche, come Ercole Incalza, ad esempio. Bisogna voltare pagina completamente e questo non vuol dire non costruire nulla, ma costruire in un modo nuovo. Dobbiamo tenere conto dell'Agenda 2030, dove si parla di infrastrutture sostenibili. Infrastrutture che non svuotano le casse dello Stato, che non portano a inchieste penali, a opere mal costruite che a volte crollano. Opere utili che non deturpano l'ambiente: costruire sì, ma opere utili e senza sprechi".

Sansa ha poi messo l'accento sull'urgenza della diffusione della banda larga: "Noi qui parliamo di infrastrutture fisiche, materiali, ma la banda larga è altrettanto importante per la Liguria. La gente chiede internet veloce, i liguri devono essere connessi fino all'ultima casa della Valle Argentina".

Sansa ha poi parlato di trasporto pubblico: "Mi sarebbe tanto piaciuto chiedere a Toti perché, invece di vantarsi dei pochi treni nuovi, non ci abbia spiegato come mai non sono aumentati i chilometri di percorrenza previsti nel contratto di servizio con Trenitalia. E perché sia previsto un aumento della tariffazione molto consistente e perché questo contratto sia stato segretato. Ci dica perché è segretato, ci dica che cosa prevede, queste risposte deve darle. Un vero leader si prende la responsabilità delle sue decisioni. Toti oggi ha parlato tanto di responsabilità, ma, come sempre, di quelle degli altri, mai delle sue".

Sansa ha concluso mettendo l'accento su altre opere pubbliche, non legate direttamente ai trasporti, ma "che possono portare altrettanto lavoro e competenze: opere per difendere il territorio e infrastrutture sanitarie".

"Il progresso non si misura in chilometri di asfalto, il progresso si misura nel benessere che porta ai lavoratori e alla terra in cui viviamo".

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