Con un pieno sostegno alla manifestazione unitaria sulla Sanità provinciale organizzata da Cgil, Cisl e Uil alla Spezia venerdì 31 maggio, in piazza Europa; ma anche con una netta presa di posizione contro chi (come spiega, preoccupato e decisamente contrariato, il sindaco Maurizio Moggia) "sta cercando di smantellare il presidio levantese per interessi propri e non della collettività, e, più in generale, sta minando il delicato equilibrio che era stato trovato all'interno dell'intero sistema ospedaliero spezzino con spostamenti di reparti frutto di manovre orchestrate nelle segrete stanze da parte di burocrati e presunti esperti che agiscono come schegge impazzite disattendendo le scelte strategiche già compiute e messe nero su bianco dalla politica".
Così, se da un lato venerdì mattina saranno tanti i levantesi che, anche sollecitati dall'amministrazione comunale, "marceranno" sulla Spezia per sostenere la manifestazione sindacale, dall'altro in piazza verrà portata anche la rabbia di chi ormai da anni assiste ad un progressivo e apparentemente inarrestabile smantellamento di una struttura ospedaliera vitale per la sopravvivenza socio-economica della riviera e dell'entroterra.
"Per la prima volta – dice Moggia – abbiamo il sostegno incondizionato e convinto delle rappresentanze sindacali, che hanno compreso l'importanza di mantenere nella provincia una Sanità che è sempre stata un punto di eccellenza nel panorama regionale ligure e che, attraverso un processo fatto di trattative, mediazioni e scelte politiche anche dolorose, sembrava voler valorizzare modelli virtuosi di assistenza, anche sperimentali come quello concordato per il San Nicolò di Levanto, con un Pronto intervento 24 ore al giorno indispensabile in una zona nella quale esiste ormai l'unica fonte di reddito che registra segnali positivi come il turismo, e un reparto di Cure intermedie in grado di supportare i malati cronici di una vasta area fortemente penalizzata dai collegamenti viari".
"Nello stesso tempo, però – sottolinea il primo cittadino levantese – assistiamo ad un continuo i insopportabile gioco delle tre carte da parte di burocrati intenti a spostare posti letto e pazienti come in una sorta di Risiko impazzito che rinnega le scelte strategiche indicate dalla Regione e concordate con le istituzioni locali. Sembra che, parallelamente alla politica, agisca un gruppo di potere interno all'Asl che, invece di svolgere il proprio ruolo, si arroga il diritto di decidere la sorte di reparti, posti letto e, conseguentemente, dei pazienti. Il tutto a vantaggio di interessi di singoli invece che della collettività. Nella mente di questo gruppo, autodefinitosi 'di esperti', il disegno che riguarda Levanto è chiaro: una riduzione del Pronto intervento a 12 ore giornaliere, lo spostamento delle Cure intermedie a Sarzana e la conseguente realizzazione di una grande Rsa".
Una manovra che, secondo il sindaco, va denunciata e respinta: "Se il direttore generale dell'Asl non è in grado di gestire le forze occulte che agiscono all'interno dell'azienda, abbia il coraggio di dimettersi".
Moggia rilancia poi la sua ricetta per la sopravvivenza della Sanità spezzina, che passa attraverso l'accorpamento delle Asl 5 con l'Asl 4, al fine di ottenere un bacino di utenza tale da giustificare anche la realizzazione del nuovo ospedale.
