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Pecunia (IV): "I candidati a diventare consigliere regionale vogliono il biodigestore a Saliceti?"

Federica Pecunia interviene in merito alle vicende legate al Biodigestore e il piano provinciale dei rifiuti.

“Quando si raccontano episodi importanti è necessario essere precisi. Per dovere nei confronti di chi c’era come me e dei cittadini voglio descrivere come è andata davvero la vicenda sul piano dei rifiuti.
Quel giorno si votava la delibera sul piano provinciale dei rifiuti. Da tempo ormai tutta la provincia, le associazioni, i comitati e la classe politica dirigente sapevano di voci (più che voci direi) della volontà di regione liguria di stravolgere il piano del 2015 per dare il via a un mega biodigestore a Saliceti, con una portata di 80 mila tonnellate. Preciso che il Comune della Spezia ha preso un ristoro ambientale di ben 400 mila euro messe a bilancio proprio per questo nuovo impianto.

Nessuna condivisione con gli amministratori dei territori. Una decisione calata dall’alto della Regione e assecondata dall’allora presidente Cozzani al quale il giorno del consiglio venne chiesto solo di aggiornare la seduta per mettere tutti i sindaci a conoscenza della verità. Il gruppo consigliare a cui apparteneva Natale compatto ha deciso a quel punto di abbandonare la seduta. E Natale, senza dire nulla a nessuno, ha protocollato le sue dimissioni. Doveva sapere che per sostituirlo era necessaria la surroga, che questo avrebbe messo a rischio di rimanere con un seggio vacante l’intero gruppo. Ho combattuto tre giorni al fianco degli altri consiglieri, attoniti come me, per permettere la surroga di Natale con la Sisti. Anche disertando il consiglio riconvocato con urgenza per il giorno dopo, confidando che il lunedì gli uffici preso atto delle dimissioni avrebbero permesso a Sisti, presente alla seduta tra il pubblico, di dare quel voto determinante contro una delibera che una volta approvata avrebbe lasciato carta bianca alla Regione.

No, non e avvenuto. Cozzani è andato avanti e ha votato il lunedì per portare poi nel pomeriggio stesso quella avvenuta approvazione all’Ato Regionale. Dopo poche ore Giampedrone dichiarava che a Spezia sarebbero arrivate 80 mila tonnellate di rifiuti. Chi aveva dunque ragione? Chi se ne è andato dal consiglio senza condividere con nessuno questa scelta, avanzando in seguito la pretesa di essere l’unico coerente? Coerente con cosa? Con un piano che tutti sapevano che la regione di lì a poco avrebbe stravolto? Cioè spieghiamo bene ai cittadini: nella comunità vezzanese e santo stefanese da settimane, anche nei bar la mattina, si discuteva delle offerte che Recos andava facendo per l’acquisto di terreni e case. Non era dunque quello il momento per dire No al Biodigestore? Si era quello. Ma forse non per Natale. E allora rimettiamo a posto la verità: quelle dimissioni sono costate care alla nostra provincia. Avevamo un voto in più e potevamo fermare una delibera che poche ore dopo ha legittimato Giampedrone a farci diventare la pattumiera della Liguria. Io c’ero. E non ho mai cambiato posizione.

Ora mi piacerebbe sapere, visto che la storia è scritta e non si può cambiare, chi si candida oggi a diventare consigliere regionale lo vuole il biodigestore a Saliceti? Perché la domanda è questa. E Sansa lo vuole il biodigestore a Saliceti?

Ecco credo sia l’unica risposta che va data a cittadini e agli elettori, perché chi vota deve essere consapevole.
Il resto per metà è scritto, per metà è fuffa.

Federica Pecunia Italia Viva

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