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"La Regione esclude le Pubbliche Assistenze dai servizi funebri, è una scelta pericolosa"

Secondo Articolo Uno ci saranno ricadute sugli altri servizi assistenziali forniti dai volontari e si favoriranno i privati.

Abbiamo appreso, con sgomento e rabbia, la scelta di Regione Liguria che, con il consenso del comune di Spezia tramite l’Assessore Giorgi, ha apposto modifiche significative e inaccettabili alla legge in materia di attività funebri.

 

Con l'entrata in Vigore della Legge Regionale n° 15/2020 del 10 luglio in materia di attività funebri, la Regione ha stabilito che “l’attività funebre è consentita unicamente a ditte individuali o società di persone o di capitali che abbiano presentato la SCIA ...”. Di fatto è stata revocata la precedente norma che consentiva la detta attività anche ad “altre persone giuridiche” che, come le PA Spezzina, svolgono questa attività da oltre un secolo, preferendo passare tutto ai privati.

Per criticare questa scelta miope e pericolosa per Spezia e per gli oltre 30 posti di lavoro e famiglie connesse, riportiamo alcuni dati che ci sono stati forniti dalla PA Spezzina con indicate le attività già svolte dalla PA per circa un semestre del 2020:

– Acquisto e consegna di 2.200 spese a famiglie in stato di necessità

– Consegna di 20 cene al giorno a persone anziane in difficoltà

– Consegna ad anziani in stato di bisogno di 400 forniture di medicinali

– 406 servizi di assistenza a persone senza fissa dimora con consegna di pasti caldi, coperte etc.

– Consegna quotidiana di generi alimentari alle mense dei poveri

– Una volta al mese somministrazione in sede di un pranzo a 20 persone in difficoltà

– Realizzazione di doposcuola per agevolare l'integrazione di bambini in età scolare primaria

– Oltre 4300 trasporti sanitari urgenti

– Oltre 4500 trasporti sanitari non urgenti

– Oltre 700 funerali

Serve ricordare i dati che si legano al problema citato perché, venendo a mancare gli utili delle onoranze funebri, le attività di supporto e gli investimenti degli utili dei funerali in attrezzature e servizi non potranno più essere svolte, se non in minima parte, con una pesante ricaduta sulla cittadinanza oggi aiutata perché in difficoltà economica e/o perché anziana.

Insieme a loro rischiano anche il posto di lavoro oltre 30 lavoratori e salta la funzione da calmiere sui prezzi che la PA esercitava. Sappiamo che a Toti piace privatizzare la sanità, non fare il nuovo ospedale al Felettino, di cui solo lui non ha sentito la mancanza, tener chiusa l‘oncologia e, mentre i privati hanno riaperto il 18 maggio, tener quasi fermo il CUP e gli ambulatori pubblici, ma anche con questa scelta a favore dei privati supera sé stesso. Prima ci cura male e aumenta i decessi, vedi reparti misti covid e calo cure oncologiche, poi ci vuol far aumentare anche i costi dei funerali per favorire il privato che, come ormai sappiamo, non sempre è più bello del pubblico. Deve vergognarsi!

Articolo Uno, il nostro candidato Pier Aldo Canessa e i progressisti con Sansa, con questa becera legge hanno oggi una ragione in più per mandare a casa Toti e i suoi scudieri lombardi. La Pubblica Assistenza le PA tutte, con migliaia di soci e centinaia di volontari, sono un patrimonio e un esempio di volontariato solidale di tutti i cittadini e come tali vanno difese e sostenute e noi intendiamo continuare a farlo.


Il coordinamento provinciale di Articolo Uno

Dr. Pier Aldo Canessa. Candidato Di Articolo Uno / Pd Per Sansa Presidente

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