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Bocciata l'istanza di archiviazione del progetto per il biodigestore a Saliceti

L'appello alle forze politiche, in particolare a Lega e Liguria Popolare, del fronte del NO.

Una manifestazione del fronte del NO al biodigestore Una manifestazione del fronte del NO al biodigestore Foto di repertorio


La vicedirettrice Ambiente della Regione Liguria Cecilia Brescianini ha trovato ancora una volta il modo per non rispondere alle critiche sostanziali che vengono sollevate da oltre un anno alla procedura di PAUR, avviata dagli uffici della Regione il 14 aprile 2019 per imporre il progetto Iren Recos di digestore da 90.000 tonnellate a Saliceti sebbene in contrasto con tutta la pianificazione regionale e provinciale sui rifiuti.

 

In un documento a sua firma ha liquidato come “tardiva” l’istanza di archiviazione del Paur proposta dai comitati No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune e dalle associazioni Legambiente, Italia Nostra, Cittadinanzattiva e condivisa dai consiglieri regionali di opposizione, dai Comuni di Arcola, Santo Stefano e Vezzano e proposta – inutilmente - alla sottoscrizione dei consiglieri di maggioranza in Regione.

La dottoressa Brescianini ha affermato che quell’istanza doveva rispettare il termine per la presentazione delle osservazioni da parte dei cittadini, cioè un anno fa, fingendo di ignorare la differenza tra un’istanza di archiviazione proposta in sede istituzionale e le osservazioni.

La stessa dirigente regionale però dimentica che solo un anno fa in sede di Inchiesta Pubblica di VIA il Comitato Sarzana che Botta! aveva presentatole stesse critiche come “Osservazioni”: il progetto Recos è in contrasto con il Piano Generale dei Rifiuti del marzo 2015 (giunta regionale di centrosinistra), con i piani d’ambito e d’area approvati dal Consiglio Regionale e dal Consiglio Provinciale il 6 agosto 2018 (giunte di centrodestra) e in contrasto con l’esito della valutazione ambientale strategica (VAS) del 2017, dove il sito di Saliceti, classificato “estremamente critico” sotto il profilo idrogeologico dal Piano territoriale del 2005, non fu neppure preso in considerazione, e le quantità di Forsu da trattare in un biodigestore erano 50-60.000 tonnellate totali e non le 90 mila previste da Iren. La VAS è gestita dagli uffici regionali!

Neppure in quella sede le Osservazioni, sebbene presentate nei termini di legge, ottennero risposta.

E le forze politiche che hanno approvato i Piani del 2018? Conclusa nel settembre scorso l’inchiesta pubblica di VIA, comitati e associazioni hanno bussato alle porta di tutte le forze politiche di ogni orientamento presenti in Regione, in particolar modo Lega e Liguria Popolare, che - a parole - si sono sempre espresse contro il progetto Recos per voce di autorevoli rappresentanti, come l’onorevole Lorenzo Viviani e la senatrice Stefania Pucciarelli, il consigliere regionale Andrea Costa, il vicepresidente della Provincia Francesco Ponzanelli. Ma atti concreti non se ne sono visti. E’ costume, soprattutto in campagna elettorale, che esponenti di centrodestra non vogliano sottoscrivere istanze delle opposizioni e viceversa, sebbene proposte da rappresentanze di cittadini, che hanno sempre trattato alla pari con tutte le forze politiche. Ma almeno Lega e Liguria Popolare, decisivi nel centrodestra, concordino con Toti e Giampedrone, sostenitori del progetto, l’adozione di qualche atto altrettanto efficace, che cancelli il digestore a Saliceti, senza nascondersi dietro alle interpretazioni personali della dottoressa Brescianini.

 

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Comitato Sarzana, che Botta!

Via XX Settembre, 51
19038 Sarzana SP

Tel. 338 1585006

E-mail: sarzanachebotta@gmail.com

www.sarzanachebotta.org

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