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Vezzano, Ruggia: "Una classe in meno per la scuola media, decisione scellerata" In evidenza

Il capogruppo della Lega chiede un ripensamento al Ministero, anche in considerazione delle norme anti-Covid.

Jacopo Ruggia Jacopo Ruggia

“A partire dal prossimo anno scolastico l’istituto comprensivo ISA 11 di Vezzano Ligure perderà una classe a causa dei tagli scellerati del ministero dell’Istruzione. Rimarranno soltanto due sezioni pollaio di 26 e 27 alunni, senza nessuna possibilità di rispettare le norme di distanziamento anti-Covid. Il ministro Azzolina deve ritirare questa folle decisione ascoltando le giuste proteste dei genitori degli alunni”. Lo afferma il capogruppo della Lega a Vezzano Jacopo Ruggia, commentando la decisione del ministero dell’Istruzione che prevede la riduzione delle classi di scuola media a Vezzano a partire dall’anno scolastico 2020-21.

“La scuola di Vezzano fino ad oggi aveva tre sezioni, una nel complesso di Vezzano e due in quello dei Prati – spiega Ruggia – Da settembre le sezioni verrebbero ridotte a due, con conseguenti gravi disagi per gli alunni e le loro famiglie. Così ci ritroveremmo due classi pollaio formate da 27 e 26 alunni: una decisione folle che va esattamente nella direzione contraria rispetto a quella del necessario rispetto delle misure di distanziamento all’interno delle aule. Come se non bastasse, i rilevamenti eseguiti in passato dai Vigili del Fuoco e dal Comune di Vezzano avevano già stabilito che una sola aula può contenere al massimo 20 alunni. Un numero che con le norme di sicurezza relative all’emergenza Covid-19 andrebbe ridotto ulteriormente ad un massimo di 15 alunni”.

“Se la decisione non verrà ritirata si verificherebbero anche gravi problemi dal punto di vista logistico per le famiglie degli alunni, che incontrerebbero molte difficoltà ad accompagnare i figli a scuola, con il rischio che molte iscrizioni potrebbero saltare – conclude Ruggia – Il sindaco di Vezzano deve attivarsi immediatamente presso il ministero, affermando chiaramente che servono più classi e più insegnanti. Esattamente il contrario di quanto prospettato dal ministro Azzolina”.

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