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"Peracchini e la sua Giunta: parole, soltanto parole" In evidenza

Il giudizio di Articolo Uno sui primi tre anni di mandato del sindaco della Spezia.

Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini

 

Il sindaco Peracchini festeggia i primi tre anni di mandato. Lui festeggia, la città invece piange per questi tre anni di malgoverno buttati via, con un sindaco fallimentare che non ha realizzato nulla, salvo, come uno zelante maggiordomo, ubbidire senza discutere agli ordini del presidente della Regione Toti, cui deve la sua sopravvivenza politica.

Un sindaco che non ha fatto e non fa nulla, salvo discorsi da cerimonia e promesse a vuoto, di fronte al disastro della sanità, al nuovo ospedale del Felettino che non si fa, del Sant’Andrea che cade a pezzi, con medici, infermieri e malati esasperati. Una sanità in mano a burocrati leghisti chiamati dalla regione, la Lombardia, dove la gestione della salute ha tragicamente fallito, come si è visto con la pandemia Covid 19.

Una lottizzazione indecente anche in tutti i settori amministrativi dove il comune ha nominato gli amici degli amici.

Peracchini aveva promesso di dare alla città una nuova piazza del Mercato, una passerella su viale Italia, la riconversione dell’area delle Casermette, una piscina galleggiante davanti alla passeggiata Morin, il waterfront su Calata Paita e perfino uno spruzzo a colonna di acqua sul lungomare simile a quello che abbellisce il lago di Ginevra. Di tutto questo non si è visto nulla.

Non solo: la situazione economica della città, il commercio, l’occupazione vanno sempre peggio senza che da parte della giunta comunale ci sia stata e ci sia un solo intervento, un’idea, un’iniziativa di sostegno. In queste giornate drammatiche con turismo e crociere che sono afflitti da una crisi devastante il sindaco balbetta: non ha una idea, parla di movida in passeggiata Morin e propone agli spezzini disperati, ai disoccupati, ai commercianti, ai ristoratori, ai gestori di bar che non ce la fanno a tirare avanti...di farsi un giro in monopattino. Un sindaco apprendista stregone che si vede bocciare, come uno scolaretto asinello, due progetti annunciati con supponenza come quelli per viale Italia e le Casermette dalla Sovrintendenza.

Peracchini ha fallito. Senza un progetto, una visione di città non ha centrato neppure uno degli obiettivi promessi. Chiacchiere e distintivo, solo chiacchiere e distintivo. Perfino sull’ordine pubblico questa giunta ha fallito. Mentre si continuano a verificare - basta leggere i giornali - episodi di violenza e di inciviltà in tutto il centro cittadino e cresce il senso di insicurezza tra i cittadini, l’assessore competente Medusei è capace solo di ripetere in inutili interviste che metterà telecamere in ogni dove. Forse ha sbagliato mestiere: doveva fare il cameraman non l’assessore e occuparsi di un ordine pubblico che non sa garantire.

Peracchini e la sua giunta hanno peggiorato Spezia. E la città non merita altri due anni di malgoverno. Non merita di essere ancora presa in giro, non merita solo chiacchiere e distintivo, parole, parole, soltanto parole...


Luca Gazzano,
coordinatore Articolo1 la Spezia

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