In occasione delle imminenti elezioni amministrative, il Movimento Cristiano Lavoratori della Spezia propone a tutti gli elettori due criteri di scelta prioritari, che riteniamo indispensabili per garantire nel lungo termine la coesione sociale e lo sviluppo economico necessari per uscire dalla crisi. Questi criteri sono la promozione della famiglia e della vita.
No alla precarizzazione delle relazioni familiariSì allo Stato laico e alla costruzione del bene comuneI diritti per i conviventi sono già largamente previsti nel diritto privato. Il registro delle coppie di fatto è il trionfo della precarietà, re-introducendo la possibilità di ripudio immediato del convivente e privando i bambini della stabilità familiare naturale necessaria per crescere. Con il matrimonio, un uomo e una donna si impegnano in pubblico a garantire stabilmente la reciproca cura e la crescita dei figli, che un giorno saranno cittadini e contribuenti, proseguendo la società e lavorando per il welfare di tutti. Lo Stato laico si occupa del bene comune, non regola gli affetti.
Sì alla responsabilità e alla solidarietàLa nostra richiesta non ha niente contro le "coppie di fatto". Anzi, essa invita le Istituzioni ad adoperarsi affinché le "coppie di fatto" possano stabilizzare la propria unione, se desiderano. E' una visione costruttiva e lungimirante, che non regala "diritti" vuoti, ma intende rafforzare la società, costruendo solidarietà concreta, "dal basso".
Sì agli sgravi per le famiglie, specie quelle giovaniAttuando il dettato costituzionale, un Comune può fare molto per aiutare le famiglie. Esortiamo i Comuni a modulare le tariffe ISEE in base al numero dei figli, in modo che, per una famiglia, avere dei figli non significhi solo dividere le risorse e moltiplicare la povertà.
Sì alla speranza concreta per il futuroNel drammatico inverno demografico italiano e in particolare locale (con conseguenze, come l'aumento della spesa pubblica e del deficit, molto legato anche all'invecchiamento della popolazioni, il calo dei consumi e della produzione, la mancanza di energie fresche che sappiano guardare al futuro con speranza, anche grazie alla disponibilità di un orizzonte temporale piuttosto lungo), riteniamo che gli amministratori lungimiranti debbano promuovere la natalità e ridurre la piaga sociale dell'aborto.
No al testamento biologicoSì alla cura e alla valorizzazione di ogni persona, sempreIl testamento biologico è una proposta pericolosa, specie visti i gravi problemi economici dei sistemi sanitari e pensionistici nazionali. Il paziente è visto sempre meno come una persona di cui prendersi cura, e sempre più come un peso. La persona, stando a certi media e ad una certa politica, è esaltata finché è bella, produttiva e utile. Poi è da rottamare (il tutto ammantato di buonismo e di auto-determinazione). Invitiamo gli amministratori ad aiutare le famiglie perché possano prendersi cura, possibilmente a casa, degli anziani e dei malati.