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"Serve un fondo regionale per aiutare i giovani lavoratori del turismo" In evidenza

L'intervento della Federazione provinciale dei Giovani Democratici.

"Una delle categorie più colpite conseguentemente al lockdown dovuto al Covid-19 è quella dei lavoratori stagionali del turismo.

In essa rientrano tutti quei lavoratori il cui reddito dipende quasi esclusivamente dalle attività dirette o indirette, connesse al turismo estivo. Parliamo quindi di settori quali ricettività, ristoranti, stabilimenti balneari, etc., i cui occupati rischiano di restare esclusi dagli aiuti statali previsti a causa della burocrazia. Infatti, molti lavoratori stagionali, pur stipulando contratti a tempo determinato per la stagione, non rientrano nella definizione di lavoro stagionale secondo INPS. Tutto ciò ha impedito di poter accedere all'indennità di 600 euro prevista per il mese di aprile.

Nella stessa condizione versano anche i lavoratori che non appartengono direttamente al settore turistico ma che ad esso sono strettamenti correlati, quali i commessi stagionali nei negozi, gli operatori del settore trasporto o il personale degli infopoint etc., la cui assunzione è limitata ai mesi estivi.

Esiste inoltre anche la vasta platea degli AAUT (appartamenti ad uso turistico): molti giovani hanno investito per riqualificare vecchi appartamenti per costruirsi un reddito proprio e con la pandemia e la crisi del settore turistico, sono costretti a pagare tasse e mutui senza alcuna certezza di incasso per la stagione corrente e di cui nessuno parla.

Il Decreto Rilancio interviene erogando il bonus di 600 euro per i lavoratori autonomi per il mese di aprile a coloro che ne hanno usufruito a marzo, ma nonostante questo, vi è un altro ostacolo di natura burocratica: infatti secondo l'INPS, i lavoratori stagionali del turismo sono classificati con il codice D (contratti a tempo determinato) mentre i bonus sono erogati ai classificati con il codice S. Infatti INPS adotta questa classificazione in base al D.P.R. 1525/1963, il quale elenca le attività considerate stagionali; tale norma ovviamente non tiene conto dell'evoluzione del mercato del lavoro intervenuto dal 1963. Serve dunque un intervento per eliminare questo intoppo burocratico e rendere dignità agli stagionali del turismo.

Come Giovani Democratici già il 22 maggio abbiamo segnalato sulle nostre pagine social la condizione degli stagionali del turismo; il tema è a noi molto caro, molti ragazzi e ragazze, infatti, lavorano durante l'estate, che per aiutare la famiglia, chi per pagarsi gli studi, chi semplicemente per non dipendere dai famigliari, oltre a coloro che hanno deciso di investire negli AAUT per costruirsi un futuro o quantomeno vivere decorosamente.

Queste categorie di "invisibili" non hanno avuto la necessaria visibilità nel dibattito politico, ma non per questo devono essere ignorati, specialmente quando il turismo incide più del 15% sul bilancio regionale.

Il Piano presentato da Regione Liguria non è soddisfacente e rischia di escludere una fetta importante della platea dei potenziali beneficiari, serve un intervento più radicale: la costituzione di un Fondo Regionale destinato ad erogare e/o anticipare una forma di reddito a questi lavoratori, qualora non dovessero essere tutelati o lo fossero solo in parte in modo tale da non lasciare indietro nessuno, ed allargato ai possessori di AAUT, categorie completamente dimenticata dal Piano Regionale".

Federazione provinciale Giovani Democratici

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