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Biodigestore a Saliceti, la CGIL: "La Spezia non deve pagare le inadempienze di Genova" In evidenza

Secondo il Piano regionale ogni territorio deve chiudere il ciclo dei rifiuti.

“Esprimiamo grande preoccupazione per le recenti indiscrezioni secondo cui i vertici di Amiu, nel corso di un dibattito organizzato da Legambiente, avrebbero detto che Genova non intende realizzare un biodigestore, ma appoggiarsi a quello previsto a Saliceti.” Così Lara Ghiglione, Segretario Generale della Cgil e Daniele Lombardo, Segretario provinciale FP Cgil della Spezia.

Ghiglione e Lombardo continuano: “Chiediamo alla Regione un immediato chiarimento poiché il Piano Regionale dei Rifiuti si fonda sul principio che ogni territorio debba chiudere il ciclo dei rifiuti. Se le indiscrezioni sulla volontà della città metropolitana di non provvedere alla realizzazione di quanto previsto nel piano, ovvero un biodigestore ed un impianto TMB per il trattamento del secco, fossero confermate, ci troveremmo di fronte ad una situazione inaccettabile per il territorio spezzino cui non solo si chiede un sacrificio in termini ambientali ma, anche, di sopperire con il proprio sacrificio ai ritardi ed alle mancanze di Genova. Ad oggi Genova è fanalino di coda di tutta Liguria nella percentuale di raccolta differenziata, ferma da anni al 34%. Il Piano sta in piedi ed è sostenibile se e solo se tutti i territori agiscono nei modi e nei tempi previsti dal Piano stesso.”

Proseguono Ghiglione e Lombardo: “La gestione dei rifiuti in Liguria manca di una visione di insieme. La Regione, finora assente, deve svolgere un ruolo di regia. I dati sulla raccolta differenziata stentano a decollare a causa della frammentazione della gestione e della mancata realizzazione degli impianti necessari per la chiusura del ciclo. Di fronte a questo evidente fallimento, oggi il territorio spezzino rischia di pagare il prezzo più alto e di dover correre in aiuto della città metropolitana. Ricordiamo alla Regione che la compiuta realizzazione di un piano di gestione che preveda la chiusura del ciclo dei rifiuti consentirà la diminuzione della TARI per i cittadini.”

Concludono i sindacalisti: “Prima di preoccuparsi del biodigestore da attuarsi nel territorio spezzino, attendiamo dalla Regione un cronoprogramma per la realizzazione degli impianti da costruire nella città metropolitana: il biodigestore da 60.000 tonnellate per il trattamento del rifiuto “organico” e il TMB da 100.000 tonnellate per il trattamento del “secco”. Poi riparleremo di Saliceti. Pretendiamo chiarezza sui tempi di realizzazione degli impianti, che dovranno essere coincidenti, e non accettiamo cambiali in bianco. ”

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