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Biodigestore Saliceti, AvantInsieme: "Penalizzata la nostra provincia privilegiando gli interessi genovesi" In evidenza

"presidente della provincia, sindaci di tutti i comuni interessati, i presidenti dei Parchi del Magra e delle Cinque Terre, facciano sentire la loro voce in merito alla tutela della sicurezza della salute dei cittadini."

Dalle dichiarazioni dei vertici di AMIU, riportate dalla stampa, abbiamo appreso che il biodigestore (vale a dire l'impianto destinato a produrre biogas dai rifiuti organici) che Recos (società del gruppo IREN, la quale ha inglobato ACAM spa) vuole costruire a Saliceti, non sarà destinato a smaltire soltanto i rifiuti della nostra provincia. No, a Saliceti, un’area sul fiume al confine tra i comuni di Vezzano Ligure e Santo Stefano Magra, verranno conferiti anche i rifiuti organici genovesi, come hanno dichiarato i vertici della società addetta allo smaltimento dei rifiuti nel capoluogo ligure. Questo spiega il perché di un sovradimensionamento dell'impianto
rispetto alle esigenze provinciali.

Il 4 giugno prossimo venturo in regione Liguria si terrà la conferenza dei servizi in cui Recos presenterà le integrazioni al progetto, che pare essere in dirittura di arrivo. Ma i dubbi sulla pericolosità di quell'impianto, nonostante le modifiche proposte da Recos permangono: non solo perché troppo vicino alle abitazioni, che potrebbero essere interessate dalle esalazioni dell'impianto stesso, ma soprattutto perché verrà costruito sopra le falde acquifere che alimentano le forniture di acqua potabile della nostra provincia. Un incidente, una fuoriuscita di materiale tossico potrebbero irrimediabilmente compromettere la potabilità delle acque che vengono distribuite in tutta la provincia, come da mesi ripetono geologi ed esperti indipendenti.

L'individuazione del sito, Saliceti, è stata quindi subordinata agli interessi esterni al nostro territorio, in questo caso di Genova, visto che un biodigestore asservito alle sole esigenze locali potrebbe essere costruito in aree meno a rischio.

Stando così le cose chiediamo che il presidente della provincia, i sindaci della Spezia e di tutti gli altri comuni interessati, i presidenti dei Parchi del Magra e delle Cinque Terre, facciano sentire la loro voce in merito alla tutela della sicurezza della salute dei cittadini. Il piano regionale dello smaltimento rifiuti, facendo della Val di Magra il polo dei rifiuti di tutto il Levante ligure, penalizza la nostra provincia privilegiando gli interessi genovesi. Crediamo sia opportuno ricordare al presidente Toti e agli altri politici e dirigenti regionali che la Repubblica di Genova è definitivamente scomparsa nel 1815, con l'annessione al Regno di Sardegna! AvantInsieme

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