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I liguri e le spiagge: per Europa Verde il Coronavirus non è l'unica minaccia In evidenza

Inquinamento, erosione, difficoltà di accesso per i disabili sono alcune delle questioni segnalate.

 

In queste ore la disastrosa destra di governo ligure sta cercando di aprire le spiagge.
Noi Verdi non intendiamo polemizzare con nessuno, ma fare solo alcune proposte operative, che vogliamo sottoporre al pubblico confronto, consci e consce che possano dare un contributo ad un problema: l'accesso al mare, che è di interesse strategico per l'intera comunità regionale.

Noi crediamo che il 2020 debba essere l'anno di profondi cambiamenti nella gestione turistica e del mare della Liguria per cui in primo luogo poniamo due problemi senza i quali possiamo litigare quanto si vuole sull'accesso alle spiagge ma in quali condizioni è il nostro mare, situato nell'ambito del Pelagos-Santuario dei Cetacei?

Noi crediamo che in primo luogo non sia più tollerabile che il mare ligure non sia pulito e che soprattutto esistano ancora comuni privi di impianti adeguati di depurazione: Alassio in primis seguita dall'intero Tigullio, giusto per rammentare località turistiche di fama internazionale, e chissà perchè i "famosi commissari invocati per le opere pubbliche" non vengono chiesti per degli interventi urgenti e ormai indispensabili?

In secondo luogo riteniamo che esista un serio problema di erosione costiera, che va in primo luogo inquadrato nella lotta al cambiamento climatico ma poi va visto nel dire un secco no alla cementificazione costiera e soprattutto ad inutili opere portuali turistiche e non solo (Vado Ligure), fatte soprattutto in spregio alle correnti e alla normale dinamica del mare.

Bisogna poi interrogarsi su una regione che lascia solo il 30% del proprio assetto costiero alla libera balneazione per chiedere alla Regione perchè ha concluso un protocollo con gli stabilimenti balneari e non ha risposto ai comuni sulla gestione delle spiagge libere?
Qui bisogna ribadire che il demanio costiero è un bene pubblico e che occorrerà giungere ad una corretta regolamentazione dei tratti di arenili in concessione che, in quanto tali, sono sottoposti a scadenza e non sono ceduti ad perpetuum.
Si potrebbe infatti in tale caso arrivare ad una soluzione come era stato prospettato per il commercio ambulante (sette anni di concessione + altri sette di rinnovo) per poi bandire le relative gare per cui la concessione è sempre cedibile e non diminuisce il valore aggiunto di impresa.

Nel contempo però noi Verdi vorremmo sempre rendere agibile il passaggio e l'accesso al mare e alle spiagge libere, di cui dovrà aumentare il numero, con criteri individuati dai comuni.

Noi vogliamo porre all'attenzione l'esperienza savonese dello "Scaletto senza scalini" dove la cooperativa oltremare è riuscita negli anni a garantire l'accesso al mare ai disabili e a garantire, oltre a posti di lavoro, il controllo e la pulizia di un lungo tratto di spiaggia libera.
Perchè una simile attività sociale, già estesa ad altri comuni, non può essere portata ad esempio in tutta la Liguria? Perchè il sostegno alla balneazione dei disabili non può affiancare il controllo degli accessi, la eventuale prenotazione tramite app e lo spostamento delle persone? Perchè occorrerebbe pagare, secondo il duo Toti-Scajola, per accedere ad un bene pubblico come la spiaggia quando con una attività di rilevanza sociale e un modesto contributo pubblico si potrebbe realizzare una esperienza di grande valore sociale ed umanitario?

Ci spieghi Sig. Presidente della Regione,sempre prodigo di affermazioni ma sempre silente sui programmi di interesse collettivo.


Europa Verde Liguria

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