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Coronavirus, Salvatore: "Incertezza sui morti per Covid in Liguria, i dati non tornano" In evidenza

La portavoce pentastellata ritiene importante avere la situazione numerica chiara, anche per affrontare meglio la fase 2.

 

"Approssimazione, pochi controlli sulla regolarità delle documentazioni arrivate ad Alisa. Questi ad essere buoni sono i giudizi che si possono dare sulla gestione del conteggio tetro e triste dei deceduti della Liguria di questi mesi. Un conteggio però che ha un’importanza enorme su tutte le decisioni e sulle previsioni di quanto il contagio del coronavirus possa avere influito sulla vita delle persone e di come si possa sviluppare in futuro questo grave virus." dichiara Alice Salvatore portavoce del Movimento 5 Stelle in Regione Liguria

"L’azienda sanitaria ligure ha iniziato a raccogliere e controllare tutti i certificati di morte delle varie Asl, ospedali ed RSA della Liguria. I dati ad un primo controllo parrebbero errati sotto vari aspetti. Ogni certificato che riportava come causa della morte del paziente una polmonite o una grave insufficienza respiratoria, veniva automaticamente ascritta al coronavirus." continua Alice Salvatore.

"Secondo Walter Locatelli direttore di Alisa questi morti sono invece sicuramente causa del Covid19: « Se un soggetto è deceduto per una polmonite interstiziale o per complicazioni polmonari — dice Walter Locatelli, commissario straordinario di Alisa — penso che non ci voglia molta fantasia a pensare che le patologie, in questo periodo, siano state provocate dal coronavirus ».s

Alcuni studiosi però ricordano che non si può indicare come causa di morte il coronavirus per tutte le patologie respiratorie. non fosse altro perché tutti gli anni passati purtroppo ci sono stati decessi riguardanti patologie respiratorie, se quest’anno le adducessimo completamente al coronavirus vorrebbe dire che senza la pandemia in Liguria non sarebbe morto nessuno per patologie respiratorie diverse, cosa purtroppo impossibile."

"Che ci sia bisogno di ricontrollare di tutti i dati finora snocciolati giorno per giorno attraverso i social media e le televisioni nelle conferenze stampa della regione lo ammette anche Sonia Viale, assessore alla sanità, la quale precisa che molte persone che vengono iscritte come decedute ad esempio nella città di Genova in realtà non sono affatto residenti genovesi e nemmeno a volte liguri, questo porta ad un conteggio assolutamente fuorviante di tutta la situazione.

Al momento dunque abbiamo una sola certezza: la Regione e Alisa non hanno ancora chiaro cosa sia capitato durante tutti questi mesi e come possa evolversi la situazione, perché i dati sono assolutamente confusi e non sicuri. Questo non ci permette di guardare con serenità al futuro anche perché l’inizio della fase in Liguria due viene affrettato in maniera estremamente veloce rispetto al resto del paese, e dovrebbe basarsi anche su questi dati."

Infine conclude "Cercherò di fare tutto quanto in mio potere per aiutare a trovare una soluzione in questa ingarbugliata faccenda, visto che chi di competenza, a quanto pare, non sa assolutamente come venirne fuori."

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