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Felettino, Toti: “Entro 5 anni il nuovo ospedale, a giugno o a settembre ripartiranno i lavori” In evidenza

di Francesco Truscia – Due gli scenari per la ripresa dei lavori al cantiere, 5 gli anni previsti per la realizzazione del Felettino.

Sotto il palazzo comunale la protesta di cittadini, movimenti politici ed associazioni, sopra, nella sala consiliare, la conferenza dei sindaci con il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, l’assessore regionale alla sanità Sonia Viale e il commissario straordinario di Asl5 Daniela Troiano, convocata per fare il punto sul piano di investimenti straordinari in Asl5 presentato lo scorso 23 dicembre all’ospedale Sant’Andrea.

L’obbiettivo della conferenza indetta questa mattina è stato quello di fare il punto dettagliato sugli investimenti per l’Asl5 in attesa del nuovo ospedale del Felettino sul quale, per quel che riguarda la ripresa dei lavori, il governatore di Regione Liguria Giovanni Toti ha aperto due scenari differenti: “Il piano di investimenti è necessario per garantire uno standard qualitativo sanitario necessario per i cittadini in attesa dei 5 anni che verosimilmente abbiamo indicato come tempo di affidamento dei nuovi lavori e realizzazione dell’ospedale. Per tornare ad affidare ad una nuova azienda la realizzazione del Felettino occorre una revisione tecnica e legale del contratto che verrà fatta entro febbraio. Dopodiché si andrà ad affidamento del progetto revisionato, se si procederà ad un contratto di leasing immobiliare le procedure di affidamento sono più brevi e riteniamo che prima dell’estate si possa riaffidare il cantiere, se questo non fosse possibile per ragioni giuridiche dovremo procedere con gara europea con una tempistica che porterà all’affidamento dei lavori entro settembre/ottobre”.

Da qui le tempistiche legate ai 5 anni per traguardare il nuovo ospedale Felettino ed anche il piano di investimenti straordinari in Asl 5 per le manutenzioni, attrezzatture e personale straordinario per “mantenere uno standard di cura elevato” ha ricordato il presidente Toti.

Chi non è stato convinto da questo piano e, riprendendo anche gli aggettivi comparsi nei comunicati di alcune associazioni dopo la presentazione, lo definisce “straordinariamente inutile” è il sindaco di Santo Stefano Paola Sisti, che ha lamentato anche la mancanza di coinvolgimento per la redazione dello stesso: “Questo non è il modo di lavorare, non siamo stati coinvolti per la stesura del piano d’investimenti. Un piano di transizione quinquennale che noi rigettiamo (il sindaco Sisti legge un documento firmato dai sindaci di Arcola, Castelnuovo, Riomaggiore, Calice al Cornoviglio, Santo Stefano, Bolano, Luni e Vezzano Ligure). Denunciamo le azioni politiche che hanno minato alla base la valenza del servizio pubblico, siamo sicuri che dietro queste azioni ci sia la convinzione ideologica della Regione che il servizio pubblico debba lasciare spazio all’iniziativa privata”.

I Sindaci firmatari hanno lamentato anche la carenza di personale, mentre il sindaco di Bolano Alberto Battilani ha chiesto maggiore chiarezza sottolineando che “Il sindaco Peracchini ci ha esortato su un tema come questo a fare quadrato e lo vorremmo fare, ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di avere le informazioni necessarie per elaborare le nostre considerazioni”.

“Ho cercato di impostare un dibattito utile nello specifico dei provvedimenti che stiamo prendendo – ha risposto il governatore Giovanni Toti – Se vogliamo fare campagna elettorale siamo bravi, anzi sono molto più bravo di voi visti i risultati degli ultimi 5 anni. In provincia della Spezia non si privatizza la sanità, se avessi l’Idea di farlo non avrei difficoltà a dirlo e a sostenere il perché. Il processo alle intenzioni è surreale, potreste accusarmi della prossima invasione dei marziani perché magari qualche mio comportamento preparerebbe all’arrivo dell’astronave. Se prendiamo questo piano e analizziamo le esigenze dei territori siamo ben disposti ad ascoltare. Se i sindaci vogliono collaborare per mettere una pezza ai tanti errori fatti da tanti lo facciamo, se poi dobbiamo leggere i documenti di partito ad ogni assemblea io sono qui che ascolto, ma non mi aiuterà a prendere una decisione utile per questo territorio”.

“Non ci può accusare di fare un documento di campagna elettorale – ha risposto il sindaco di Santo Stefano Paola Sisti – è questo piano di transizione che è un documento di propaganda elettorale. Non siamo stati coinvolti neanche nel momento della revoca a Pessina, su questo c’è troppa nebbia e ci fa terribilmente paura”.

“Un tema come questo deve essere trattato in maniera unitaria – ha risposto il sindaco Pierluigi Peracchini - non da campagna elettorale perché un domani saremo qui in veste di cittadini con gli stessi problemi, dobbiamo lavorare tutti i giorni, la classe dirigente deve affrontare questi problemi. Non si affronta un tema come questo con gli slogan, il piano di transizione ci aiuterà a migliorare i nostri servizi”.

È intervenuto anche il sindaco di Riomaggiore Fabrizia Pecunia, che ha risposto in particolar modo al presidente Giovanni Toti: “Nel suo racconto ha parlato di mantenimento degli standard qualitativi elevati, ma gli standard qualitativi alla Spezia non sono elevati. Non lo dico per questioni numeriche, ma perché sulla pelle dei nostri cittadini si vivono tutte le inefficienze. Questo piano non risponde nel merito ai problemi, la nostra non è una strumentalizzazione. Il non investire in questi anni ha provocato delle conseguenze indirette, siamo in condizioni disperate di fronte alla sanità pubblica attuale. Quello che evidenziamo in questa lettera che abbiamo firmato è l’inutilità di questo piano, non sono sufficienti gli investimenti. I sindaci di fronte alle difficoltà che devono affrontare investono risorse comunali, ma come possiamo nel nostro piccolo sopperire? Con guardie mediche e pubbliche assistenze ma non è sufficiente. Mi sarebbe piaciuto venire qui ed avere delle risposte precise e puntuali, sarei stata contenta come sindaco, questo però non è successo ed auspico che questo piano possa essere integrato con altri investimenti e precisazioni ulteriori”.

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