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"Su Enel serve un parere giuridico amministrativo" In evidenza

L'intervento di Articolo Uno.

"Su Enel è necessaria chiarezza. La linea del governo di chiudere le centrali a carbone da sostituire con più piccole centrali a gas, per le esigenze della rete elettrica nazionale, è giusta.

Ma Il punto che noi spezzini poniamo come territorio è la specificità del nostro sito: nel perimetro urbano, con un paesaggio orografico particolare tra mare e colline, la presenza della centrale insiste dal 1962.

Abbiamo dato molto e lottato molto. La questione che va più contestata di quello che dice la sottosegretaria Alessandra Todde è l'affermazione, almeno come riportata dalla stampa, "che una centrale c'è ed è indispensabile per la produzione energetica".

Ammesso e non concesso che ciò fosse vero si devono trovare alternative. Quello che ci ha colpito in questa vicenda è la mancanza da parte della Giunta Peracchini di una strategia anche con apposite consulenze specialistiche. Il Comune ha di fronte colossi come Enel e Terna e non sono sufficienti le dichiarazioni del sindaco.

Che proposte ci sono per questi 70 ettari di territorio, una area vasta vicino al mare? Come difendere l'occupazione se non si realizza la centrale a gas?

Il presidente regionale Giovanni Toti dice che se il governo insiste sulla centrale a gas la Regione non può farci nulla. Anche la maggioranza del consiglio comunale è di questo parere. Secondo noi non è vero: la Regione, anche sulla base del voto del consiglio regionale che va rispettato, può e deve dire no all'intesa con il governo per il nuovo impianto energetico.

Invece in certe dichiarazioni anche secondo Toti, Enel e Terna potranno andare avanti ugualmente. Ma occorre ricordare a Toti che c'è una sentenza della Corte costituzionale N.6- anno 2004 che afferma il contrario: se non c' è l'intesa non c’è la centrale. Questa discussione va avanti da mesi ma si può dare l'incarico a un competente studio giuridico amministrativo, indipendente, che dia sul punto un parere pro veritate per chiarire la questione?

Giusta è la richiesta di un tavolo nazionale per Vallegrande ma con quali attrezzi andiamo a questa trattativa? La Regione deve utilizzare tutti i suoi strumenti come chiede anche l’ordine del giorno del consiglio regionale.

Noi parliamo e parleremo, per quanto ci compete, e lo abbiamo già fatto, con gli esponenti del governo di Articolo Uno e con il gruppo parlamentare di Leu. Ma Toti non può fare il furbo, la pressione va fatta verso il governo ma la Regione non può sfuggire alle sue responsabilità".

ARTICOLO UNO COORDINAMENTO PROVINCIALE LA SPEZIA

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