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Messa a scuola, i giovani comunisti: "Immorale e anticostituzionale" In evidenza

L'intervento della Federazione giovanile comunista in merito alla polemica che ha coinvolto l'istituto Parentucelli-Arzelà di Sarzana.

"Anche a Sarzana, come purtroppo accade spesso nel Paese, si è dimenticato che la scuola, essendo un'istituzione statale, dev'essere laica!

È inaccettabile che in una scuola pubblica come il Liceo T. Parentucelli sia stata realizzata e portata a termine una funzione religiosa natalizia in orario scolastico.

La questione ha dei precedenti legali: già nel '93 la sentenza 250/93 del Tar dell'Emilia Romagna (e numerose sentenze successive come la 489/95 del Tar del Veneto) palesano come i riti religiosi debbano essere considerati estranei alle attività culturali previste nel DPR 416/74 dell'84, decreto presidenziale che spesso in passato fu appiglio per simili pratiche.

Volendo invece spostare la questione sull'ambito morale noi, giovani studenti e studentesse della FGCI, riteniamo una simile pratica aberrante in quanto fortemente discriminante per tutti gli studenti, cattolici e non, in quanto da un lato pone gli studenti religiosi di fronte a una scelta tra la loro dimensione religiosa privata e il loro diritto pubblico all'istruzione, dall'altro pone lo studente ateo, agnostico o di altro credo a sentirsi escluso e discriminato nella sua minoranza (minoranza da rivalutare, tenendo conto del fatto che il numero di cittadini di fede cristiana cattolica viene contato sulla base dei battesimi attuati spesso a pochi mesi dalla nascita senza la benché minima consapevolezza).

Dunque, per rispondere a qualcuno, non si parla di tradizioni ma di leggi, non si parla di chiese ma di scuole pubbliche in cui ogni studente, qualunque sia la sua fede o la sua filosofia spirituale, ha il medesimo diritto ad apprendere e a sentirsi incluso.

Il seguire così ciecamente queste tradizioni meramente religiose in uno stato laico, e sottolineiamo laico, non solo è anacronistico ed immorale, ma risulta anche una perdita della sfera soggettiva indipendente della professione religiosa.

Sulla vicenda in oggetto rimaniamo perplessi circa l'atteggiamento del preside che, come massimo dirigente, non ha tenuto minimamente conto di certi aspetti e del giudizio dei rappresentanti d'istituto in merito.

La nostra critica, il nostro pensiero non si oppone al cattolicesimo o alle scelte di credo individuali bensì mette in luce le contraddizioni di una scuola laica per principi ma non per metodologie e applicazioni.

Come FGCI riteniamo che lo sfruttamento dei luoghi scolastici a fini religiosi, oltre ad essere immorale ed anticostituzionale, sia una chiara violazione riguardante le libertà individuali di ogni studente in merito ad una scuola pubblica che dovrebbe garantire dialogo e confronto tra idee discordanti senza imporre un pensiero unico e dominante, rispettando laicità e minoranze".

FEDERAZIONE GIOVANILE COMUNISTA ITALIANA
Federazione della Spezia
Sezione E.Berlinguer - Sarzana e Val di Magra

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