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Il futuro del PD, Orlando: "Largo a giovani, donne e amministratori locali" In evidenza

Nell'incontro ad Arcola ha parlato anche del futuro del Governo e delle Regionali 2020.

Il PD ad Arcola si è interrogato sul futuro del governo giallo-rosso alla presenza di Andrea Orlando vicesegretario nazionale, nell’incontro svolto sabato scorso a Romito Magra.

Dopo i saluti di casa, Carlo Canese segretario dell’Unione Comunale, ha subito dato voce alle preoccupazioni degli iscritti a causa delle continue tensioni provocate nel corso dell’elaborazione della manovra economica dai numerosi distinguo di alcune forze appartenenti alla maggioranza di governo, che rischiano di indebolire l’immagine e l’azione del governo. Per questo ha chiesto ai massimi vertici del partito di marcare a breve un punto fermo: fissare un’agenda politica del governo dove siano chiare le priorità da attuare con tempi e modalità condivise, a partire da una decisa sterzata in grado di riaccendere l’economia e battere la stagnazione che impoverisce il paese e soprattutto i più deboli. Oppure si prenda atto dell’impraticabilità del percorso e si approvi rapidamente la nuova legge elettorale proporzionale maggiormente condivisa dal parlamento.

Al segretario ha fatto da coro la giovane assessore alle politiche giovanili del Comune di Arcola, Camilla Monfroni, pienamente schierata dalla parte dei movimenti giovanili per l’ambiente e delle sardine, che ritiene necessario dare priorità ad un patto per lo sviluppo in grado di mettere al centro il tema del lavoro e della formazione giovanile per affrontare la piaga della crescente disoccupazione giovanile che provoca disaffezione ed allontanamento dalla politica.

È seguito poi l’intervento del nuovo assessore al territorio Massimiliano Nardi che ha invitato il partito a riflettere sulle ragioni che hanno consentito la vittoria del centrosinistra in molti comuni durante l’ultima tornata amministrativa, con particolare riguardo all’esperienza di Arcola, ritenute utili anche in occasione dei prossimi regionali liguri. Cita pertanto i punti di forza, a suo dire, del risultato vincente: unità ritrovata ed allargata del centrosinistra, unità del partito raggiunta senza ricorso a primarie, candidato sindaco di alto profilo scelto nella società civile, squadra formata da candidati radicati nel territorio, programma sobrio e declinato su obiettivi chiari quali partecipazione democratica alle decisioni, sostenibilità ambientale delle scelte territoriali e di servizio, difesa dello welfare locale rispetto a logiche di compressione e privatizzazione come si profila in campo sanitario.

Nel dibattito che è seguito, hanno fatto eco le preoccupazioni sul momento politico, con il segretario locale dell’ANPI Ruggero Borzoni che chiede unità d’impegno a tutta la coalizione e quello dell’ex assessore al bilancio Giuseppe Mori che sottolinea l’importanza per l’Italia di adesione al MES e l’incomprensibile posizione critica dei 5 Stelle e soprattutto la pretestuosità strumentale della lega che ha avvallato l’operazione durante il governo giallo-verde.

Sono poi intervenute l’ex funzionaria del Parco Fluviale Federica Gennaro per conoscere la posizione del Pd sulla proposta di soppressione del Parco avanzata da un partito della maggioranza di centrodestra regionale, infine il sindaco Monica Paganini per condividere i contenuti degli interventi dei propri assessori e chiedere al partito democratico di far emergere un progetto in grado di parlare al cuore del popolo italiano, facendo emergere l’anima di sinistra che da tempo pare assopita.

Orlando nelle conclusioni non si è sottratto al dibattito. Ha anzitutto ricostruito tutta l’evoluzione del quadro politico dalla crisi di agosto, innescata dalla posizione di disimpegno governativo di Salvini e puntualizzato le ragioni dell’impegno del PD a varare il nuovo governo giallo-rosso: evitare l’aumento dell’IVA ed un nuovo affondo dei conti pubblici, riannodare un rapporto d’intesa con l’Europa e riaprire una stagione di governo in grado di ridare speranza agli italiani in un futuro di ripresa equa e sostenibile. Non ha sottaciuto le criticità generate anzitutto dalla fase aperta dalla scissione di Renzi, assolutamente non motivata e tesa a marcare soprattutto gli elementi competitivi interni alla maggioranza e quindi dalle condizioni di novità determinate dall’alleanza con il movimento 5 Stelle che ha raccolto spinte diverse, le ha tenute insieme nel suo percorso di governo e deve ancora scegliere quali istanze rappresentare in via definitiva.

Orlando ha condiviso la sollecitazione a fissare a gennaio l’appuntamento collegiale per misurare l’impegno a varare un’agenda politica del governo condivisa, cioè in grado di trasformare una maggioranza numerica in una coalizione politica che si dà obiettivi e tempi cadenzati di attuazione. Il PD chiederà in questo incontro di traguardare anzitutto l’obiettivo della sostenibilità ambientale e sociale dell’azione di governo, consapevole che abbiamo meno di 12 anni davanti per invertire l’irreversibile mutamento climatico che sovvertirà la vita del pianeta e contestualmente abbiamo da mettere al riparo da minacce sociali, che possono attaccare anche il profilo democratico, un paese come il nostro.

Un paese che marca divisioni crescenti tra nord e sud, tra aree urbane ed aree interne, tra gruppi sociali dove in particolare una intera classe, quella media, è spinta verso il basso e la ricchezza del paese è sempre più stretta nelle mani di una minoranza, necessita di una redistribuzione della ricchezza, agendo con riforme profonde a partire dal prelievo e dalla lotta all’evasione.

Ovviamente dinnanzi alla mancanza di condivisione su un percorso politico di responsabilità condivise non si può che prendere atto ed evitare che lo sfaldamento della maggioranza governativa determini lo sfilacciamento del nostro partito, non tanto e solo per interesse di parte, ma soprattutto per salvaguardare il potenziale alternativo al centrodestra per il futuro che ancora oggi rappresentiamo. Occorre premere anzitutto sui 5 Stelle perché scelgano in via definitiva la polarizzazione di centro sinistra e continuare a valutare che in realtà come quella ligure dove entrambe le forze sono all’opposizione del centro destra, siano possibili incontri politici e programmatici tra il movimento ed il campo del centro sinistra.

Sui contenuti, specie in ambito regionale, secondo Orlando, è necessario sintonizzarsi sui temi che mettono più in contatto con le attese dei cittadini ed i valori propri della sinistra, come nella difesa della sanità pubblica o di politiche ambientalmente sostenibili della gestione dei rifiuti, nella riconversione ecologica di aree da bonificare come l’ENEL della Spezia, di difesa di aree naturali come la Palmaria o l’intero Parco del Magra. Sulla scelta dei candidati ai vertici regionali puntare a procedure di consenso politico piuttosto che su meccanismi automatici e spesso divisivi come le primarie lascandole nello sfondo e non tra le priorità. Riguardo al partito puntare a formare gruppi dirigenti in grado di valorizzare giovani, donne ed amministratori locali.

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