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Centrale Enel, il PD: "Segnali positivi da Parlamento e Governo" In evidenza

Il prossimo traguardo è l'inserimento dell'area nell’ambito dei finanziamenti del "green new deal" per guardare alle rinnovabili.


L’accoglimento alla Camera dell’ordine del giorno che impegna il governo ad attivarsi per la chiusura dell'impianto a carbone attivo presso la centrale Fermi di Spezia entro la scadenza fissata del 2021 e chiede di fermare il progetto turbogas è certamente un fatto positivo. Proposto dalle onorevoli Fregolent e Paita, e accolto per l’esecutivo dal sottosegretario Morassut, esso segna un passo avanti e dimostra che è possibile fare un lavoro condiviso anche a livello locale.

 

Ora è il momento di tralasciare le sterili polemiche e far fronte comune, nell'interesse della comunità spezzina, e di chiedere all’Esecutivo segnali concreti: il primo, immediato, sul quale come Coordinamento provinciale Pd abbiamo già mosso i primi passi, consiste nel chiedere al Ministero dell’Ambiente (e il segnale arrivato oggi da Morassut va nella giusta direzione) che si blocchino sul progetto di Enel eventuali forzature e accelerazioni, finalizzate ad aggirare la procedura di VIA ordinaria e a espropriare la comunità di un tavolo trasparente al quale far valere le proprie ragioni; il secondo, anche questo definito al termine della riunione svoltasi la settimana scorsa, l’inserimento del sito Enel della Spezia nell’ambito dei finanziamenti destinati al cosiddetto green new deal, in modo da riconvertire l’impianto alla produzione di energie da fonti rinnovabili.


Daniele Borioli
Commissario Provinciale PD La Spezia

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