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Rastrellamento del 29 Novembre, il ricordo del PD di Sarzana In evidenza

Il commissario Borioli visita il museo Partigiano e canta "Bella ciao" 

 

Il Partito Democratico di Sarzana, continuando una solida tradizione, ha organizzato nella data del settantacinquesimo la commemorazione dell’eccidio del 29 novembre, avvenuto nel 1944 ad opera nazifascista. Un giorno della memoria trascorso da dirigenti, militanti e amici al Museo della Resistenza di Fosdinovo, dove sono raccolte più di 20 ore di interviste video a importanti protagonisti della lotta partigiana, tra cui l’ex sindaco di Sarzana Paolino Ranieri. Non hanno voluto mancare tra gli altri l’anziano Carlo Bertolani, uno degli ultimi partigiani viventi, l’ex senatore Massimo Caleo, il segretario dell’Unione comunale Rosolino Ricci, il consigliere comunale Daniele Castagna, oltre al segretario dell’Anpi Piero Guelfi.

Era presente alla celebrazione il commissario provinciale del Pd, l’alessandrino Daniele Borioli, uno dei principali studiosi delle vicende della Resistenza del Basso Piemonte, dirigente tra l’altro dell’Associazione Benedicta, nata in ricordo delle vittime, oltre 100, di un altro feroce rastrellamento tedesco.

Borioli ha richiamato i valori di libertà e di democrazia legandoli al clima generale del Paese e ha sottolineato l’importanza del lavoro e della scuola nel nostro tessuto civile. Ha visitato il Museo della Resistenza soffermandosi sulle immagini e le parole di Paolino Ranieri, che fu capo partigiano e sindaco di Sarzana, annunciando poi un suo ritorno per un consulto più approfondito del materiale storico. Borioli ha annunciato infine l’intenzione di organizzare un gemellaggio degli anniversari dei rastrellamenti di Sarzana e del Basso Piemonte.

Piero Musso ha fatto gli onori di casa, ricordando nello specifico il sacrificio dei partigiani rimasti uccisi e la figura di Mario Palagi, uno dei principali organizzatori delle giornate della memoria. Momento toccante quando tutti i partecipanti al pranzo hanno intonato ‘Bella ciao’ il canto popolare famoso nel mondo, associato al movimento partigiano italiano.

I FATTI STORICI

SARZANA. Il 29 novembre 1944 un grande rastrellamento colpì l’area occupata dalla brigata Garibaldi Muccini sulle colline alle spalle di Sarzana. L'operazione era stata prevista dal Comando tedesco al fine di ripulire dai ribelli tutto il retrofronte apuano-lunigianese. Stretta nella morsa di circa 10 mila nazi-fascisti, cannoneggiata dalla Palmaria, da Punta Bianca e da altre postazioni, la "Muccini" affrontò furiosi combattimenti fino alla sera, quando si contarono 15 morti e 19 feriti. Nonostante avesse opposto un’aspra resistenza, la formazione partigiana fu alla fine costretta ad abbandonare la zona e ad attraversare la linea del fronte all'altezza delle Alpi Apuane. Solo un piccolo gruppo di partigiani rimase nella zona e riformò nei mesi successivi una nuova brigata Muccini sotto il comando di Flavio Bertone “Walter”.

BASSO PIEMONTE. Il 7 aprile 1944 ingenti forze nazifasciste circondarono la Benedicta e le altre cascine del Basso Piemonte dove erano dislocati i partigiani e colpirono duramente i giovani, spesso impossibilitati a difendersi per la mancanza di un adeguato armamento e di esperienza militare. Il rastrellamento proseguì per tutto il giorno e nella notte successiva. Molti partigiani, sfruttando la conoscenza del territorio, riuscirono a filtrare tra le maglie del rastrellamento, ma per centinaia di loro compagni non ci fu scampo.

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