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"In circa un mese il piano transitorio per la sanità spezzina e l'iter per il nuovo appalto per il Felettino" In evidenza

di Elena Voltolini - Il sindaco Peracchini audito in una affollata Commissione dopo la revoca da parte di IRE dell'appalto a Pessina.

Sala multimediale del Comune della Spezia gremita per la convocazione congiunta della III e IV Commissione sulla questione del nuovo ospedale Felettino.

Dopo la notizia arrivata appena ieri pomeriggio della revoca del contratto a Pessina, infatti, CGIL e UIL hanno deciso un presidio sotto al Comune proprio immediatamente prima la convocazione delle Commissioni, per poi entrare ed ascoltare l'audizione del sindaco Peracchini.
Sala piena, quindi, con persone che addirittura sono costrette a rimanere nel corridoio.

“Un cantiere fermo al 5% dei lavori da effettuare, 2 anni di ritardo, la mancanza della fideiussione contrattuale, i 10 milioni di euro che l'ATI (Associazione Temporanea di Imprese) ha avuto di anticipo su lavori non completamente svolti, il mancato collaudo della variante, gli ordini della direzione lavori non ottemperati”: sono queste le motivazioni addotte dal sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini per motivare la revoca del contratto voluta da IRE nei confronti di Pessina.
“E' stato chiesto alla Regione un piano transitorio per la sanità provinciale – ha annunciato il primo cittadino – che verrà presentato ad inizio dicembre”.

Come da programma, gli interventi dei Commissari, ovvero dei Consiglieri comunali che fanno parte delle commissioni riunite, sono numerosi e come previsto la discussione si accende. Il pubblico, lo ricordiamo, nelle Commissioni non può intervenire e comunque, salvo qualche raro momento in cui la sala ha rumoreggiato, e qualche battibecco, le consegne sono state in linea di massima rispettate.

Il primo dei Commissari a prendere la parola è stato Marco Raffaelli del PD che ha iniziato il proprio intervento citando le parole del Presidente della Liguria: “Nel marzo 2017 Giovanni Toti diceva che la struttura sarebbe stata finita entro il 2020. Questo – commenta Raffaelli - dimostra che allora i problemi non c'erano”.
L'esponente del Partito Democratico cita poi quanto detto da Peracchini solo pochi giorni fa in merito alla ripresa dei lavori di Pessina: “In due settimane cosa poteva fare Pessina?”, chiede Raffaelli, ribadendo di sapere per certo, da persone che lavoravano nel cantiere, che i lavori erano ripresi.
La conclusione di Raffaelli? “La rescissione è stata una decisione non tecnica ma politica”.
E il giudizio è totalmente critico: “Un gesto folle che sancisce il fallimento della politica di centrodestra in Liguria”.

La replica del Sindaco è immediata e ribadisce quanto da lui stesso affermato ad inizio audizione: “Ire ha comunicato tante inadempienze che non era possibile continuare l'appalto. La fideiussione non è stata ripristinata. La paratia ancora non collaudata. Mancano i requisiti minimi”.
“Serve un appalto nuovo con i soldi e non con le permute, come in questo caso (ndr il Sant'Andrea)”.

Il balletto delle responsabilità continua anche in questo frangente.
La Consigliera comunale di Italia Viva Federica Pecunia afferma rivolta al primo cittadino: “Lei prova a farci dimenticare che sono passati tre anni di vosta amministrazione. Inoltre le varianti sono state oggetto del contendere per due anni e mezzo”. Poi la Consigliera introduce un altro aspetto: “Noi Consiglieri, ma anche i sindaci dei comuni limitrofi, abbiamo saputo la notizia della revoca da un tweet, non mi sembra il modo corretto di comunicare con gli enti. La Conferenza dei sindaci avrebbe dovuto essere convocata prima e le decisioni avrebbero dovuto essere comunicate in quella sede”.

A questo punto gli animi, anche per un “soggetta” detto dal sindaco alla volta della Consigliera, si scaldano. La replica è dura: “Continua a ripetere cose false”, sostiene Peracchini. “Per quanto riguarda i tempi delle varianti avete tutto, tutta la documentazione con le date. L'ultima variante, tra l'altro, non era stata neppure completata, mancava della documentazione”.
Poi specifica sulla Conferenza dei sindaci: “In passato la ho convocata tutte le volte che è stato chiesto. Domani c'è la conferenza dei sindaci, certo non potevamo farla prima”.

Prende poi la parola il Consigliere di LeAli a Spezia Guido Melley: “Sono molto deluso dalla situazione. Altro che alba radiosa. oggi è una giornata di lutto per tutta la provincia. Ci sono responsabilita chiare. Tutto è stato centralizzato a Genova. Toti, Viale e Peracchiini non hanno mai messo in discussione l'operato di Ire. Ora Toti promette una gara veloce e 25 - 30 milioni di euro. Io vorrei che almeno stavolta la direzione dei lavori fosse a Spezia, dovrebbe essere affidata al Comune della Spezia, affiancato da consulenti”.
Conclude Melley: “In Sala Dante pochi giorni fa il sindaco ha detto se non si faceva il nuovo ospedale si sarebbe dimesso. Se lo fa, io sono pronto a farlo con lui, perchè abbiamo fallito tutti”.

“La Direzione dei lavori è stata affidata a professionisti – ha risposto il sindaco - non capisco perche non ci debba esser fiducia. I tecnici del Comune non possono farsene carico”.

A dare man forte al sindaco è il primo consigliere di maggioranza ad intervenire, ovvero il capogruppo di Forza Italia Fabio Cenerini, che attacca le opposizioni: “I loro comunicati stampa dopo la revoca dell'appalto sembrano euforici”. Torna poi sulle parole di Raffaelli: “Nel 2017 Toti non poteva certo prevedere quello che sarebbe successo dopo. Non dimentichiamoci, poi, che tutto è partito dall'affidamento dell'appalto a una decina di giorni dalle elezioni regionali, dopo che la Giunta guidata da Burlando era alla guida della Liguria da 10 anni”. Poi rivolto a Federica Pecunia: “Non abbiamo mai detto che i lavori proseguivano, al contrario, abbiamo sempre detto che erano fermi".

A tornare a chiede di non strumentalizzare la questione in vista anche della campagna elettorale è Massimo Caratozzolo: “Non si devono fare provocazioni. Sulla salute non si fa canpagna elettorale. Avrei voluto vedere al posto del sindaco, al quale va la mia solidarietà umana perchè non deve essere certo facile essere qui oggi, il Presidente della Regione Toti”

Sulla figura di Toti si riaccende il clima in sala. “Il Presidente su un problema come il Ponte Morandi sta andando avanti anche più velocemente del previsto", afferma Peracchini. "Ma il commissario è Bucci", si sente dal pubblico. "Sono due, scienziato", replica Peracchini. Clima da bocciofila.

Ritornata la calma, prende la parola la consigliera del PD Dina Nobili che, come Melley, parla di situazione di profonda tenebra e ritiene un grave errore la revoca dell'appalto a Pessina, sottolineando inoltre, da persona che lavora in ospedale, come negli ultimi anni la Regione non abbia fatto alcun investimento sulla sanità spezzina, "tanto che ora anche i muri cadono a pezzi".

Lapidario Lorenzo Forcieri di AvantInsieme: “Questa è una brutta storia che certifica che la sanità spezzina è al tracollo. E' chiaro che ci sono responsabilità politiche, ma basta con scaricarsi le colpe l'un l'altro. Chiudiamo la stagione delle polemiche”.
Sul futuro si pone in netta controtendenza rispetto alla direzione nella quale sembra si stia andando: “Penso che sia un errore fare la nuova gara con lo stesso progetto di adesso, credo ci sia bisogno di ripensarlo sulla base delle risorse disponibili”.

Netto il primo cittadino: "Il progetto esecutivo resta quello che è già stato approvato da tutti gli enti competenti".

La commissaria pentastellata Jessica De Muro torna sulla richiesta fatta in passato da più parti di ascoltare l'assessore Viale e i rappresentanti di Ire, poi rivolge due domande a Peracchini: “Avremo un nuovo ospedale? Sarà pubblico?".

"Dopo aver fatto la revisione dei prezzi del capitolato – risponde il primo cittadino - la Regione metterà a disposizione quanto necessario economicamente. Nessuno ha parlato di privati”.

Lo stesso timore di privatizzazione è stato avanzato anche da Massimo Lombardi

Roberto Centi di LeAli a Spezia pone invece l'attenzione su cosa succederà ora.

"Il contenzioso che molto probabilmente ci sarà – sostiene Peracchini – finirà in Tribunale. Il cantiere, invece, tornerà ad ASL, proprietaria, in attesa che i lavori vengano nuovamente affidati".

Chiude la lunga serata il Consigliere Costantini, che chiosa: “Diamo un colpo di spugna al passato e andiamo avanti”.

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