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Italia Nostra Sarzana: "Pessima politica, pessimo Parco" In evidenza

"Vorremmo una politica differente, competente, onesta culturalmente e non solo, e sopratutto vicina ai cittadini e quindi all’ambiente".

Il parco Magra-Vara-Montemarcello è da tempo oggetto di attenzioni, non per questioni di attinenza ambientale o di sviluppo socioeconomico, ma solo per il proliferare di una dialettica politica perversa che, per mera opportunità personale, è arrivata a chiederne anche la soppressione.

Oggi si fa avanti, da parte di chi nel parco vede sempre più un valore economico del territorio da non sottovalutare, la richiesta di trasformarlo in un sistema interregionale.

Su questa ipotesi non esistono, a parte la complessità del percorso burocratico, particolari problemi, se non da parte della Regione Liguria dove la lentezza decisionale e la scarsa attenzione sui temi ambientali, se non procura immediato riverbero mediatico, è sempre più accentuata.

È indubbio che il nostro Parco abbia dei problemi, non solo di tipo economico, ma è altrettanto indubbio che ha raccolto negli anni una pesante eredità frutto di un mal governo del territorio e che non sembra arrestarsi neppure oggi.

Il mancato rinnovo degli strumenti urbanistici, la valanga di varianti urbanistiche che hanno spesso stravolto la pianificazione per lasciar spazio ai centri commerciali in un contesto infrastrutturale già critico, il consolidamento di attività cantieristiche sulle sponde della Magra, la persistenza di importanti depositi di idrocarburi, le decine di discariche neanche caratterizzate, l’insufficienza del sistema depurativo dei vari comuni che recapitano nel fiume, l’attività urbanistica che spesso inchioda gli interventi minimali dei privati e che invece promette opere di protezione dell’erosione se si permette la nascita di un centro commerciale (ad esempio a Romito in comune di Arcola), il degrado di Marinella di Sarzana, il rischio potenziale di una falda acquifera che serve 250.000 cittadini, ....

Questi ed altri fattori evidenziano come la classe politica (passata e presente) non abbia ancora chiaro il valore, la potenzialità e soprattutto di come non solo l’asta fluviale, ma il nostro complesso sistema ambientale, tanto delicato quanto unico, fornisca supporto e sopravvivenza al nostro territorio.

Nel recente incontro indetto dal Movimento 5 Stelle a Sarzana, sulla necessità di una interregionalità del Parco, sono emerse volontà univoche, rafforzate dai promotori del convegno, di supportare una nuova strategia sul territorio, che non possa più dare adito a velleità di soppressione del Parco o ad un suo trasferimento funzionale alla Provincia, già da tempo incapace di misurarsi con le proprie quotidianità.

Oggi assistiamo stupefatti anche all’emersione di un’anima ambientalista da parte di chi in passato ha governato (male) il nostro territorio, oggi all’opposizione in Regione, e che per lampante opportunità ora si erge a paladino del Parco.

Per tutto ovviamente, ma sopratutto sul Parco, vorremmo una politica differente, competente, onesta culturalmente e non solo, e sopratutto vicina ai cittadini e quindi all’ambiente.

Abbiamo non poche perplessità, ma continuiamo a lavorarci.

GianFranco Damiano
Italia Nostra - Sarzana

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