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Felettino, Cenerini: "Ora anche il Manifesto per la sanità locale racconta delle storie" In evidenza

Il consigliere comunale di centrodestra critica l'associazione e anche l'ex sindaco Sandro Bertagna.

"Leggo abbastanza stupito le dichiarazioni di un’associazione che si chiama "Manifesto per la sanità locale".

Questa mattina l’ex Sindaco Sandro Bertagna a nome della stessa alla convention sulla sanità di CGIL, CISL e UIL, ha ribadito quanto scritto nei giorni scorsi, ovvero tre anni per dire no a una variante e che praticamente IRE non ha motivato il perché ha respinto la richiesta di variante e a sostegno di questo ha citato quanto riportato da un quotidiano locale.

Dispiace che sia proprio l’ex Sindaco ad aver detto queste cose, persona che conosco e ho avuto modo di apprezzare, ma evidentemente poco informato. Dire che sono passati tre anni per analizzare una variante è una falsità, perché in tre anni da agosto 2016, ci sono stati problemi sulla collocazione dei sedimenti derivanti dagli scavi, con l’altare di villa Cerré per il quale si sono persi mesi in attesa di aver l’autorizzazione a ricollocarlo e poi ci sono state ben tre varianti, una alla paratia, ad oggi non collaudata per il cedimento di due tiranti e ben due strutturali alle fondamenta.

Ugualmente è falso dire che Ire non ha motivato la non approvazione, ci sono ben quattordici pagine di motivazioni a firma dell’Avv. Alberto Pozzo, amministratore unico di Ire, ma non sarebbe meglio documentarsi e studiare un po' prima di parlare?

Inoltre come stanno ripetendo un po tutti si stupiscono del perché della bocciatura, viste le approvazioni di Comune e Provincia, ma c’è poco da stupirsi, visto che il Comune dà un parere sull’idraulica, la Provincia sulla sismica e soltanto Ire sulla variante nel complesso, ma tutti fingono di non saperlo!

Leggo ancora che questa associazione ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica, molto bene, spero che all’interno dell’esposto abbia anche parlato dell’inspiegabile sopravvalutazione del Sant’Andrea, del fatto che al momento non c’è la fideiussione che doveva garantire Pessina, dei legami tra la Pessina stessa e il Partito Democratico, che portarono all’essere insieme azionisti tramite società controllate del quotidiano L’Unità, pochi mesi prima dell’assegnazione dell’appalto ad un’unica società in gara, guarda caso proprio la Pessina, con un ribasso inesistente e a dieci giorni dal voto delle elezioni regionali del 2015.

Se si va in Procura è bene raccontare come stanno le cose veramente! Rilevo l’impegno diffuso a fare disinformazione e a creare sconcerto nei cittadini, invece di cercare di lavorare tutti insieme per ottenere quello che dovrebbe essere un diritto, ovvero potersi curare in una struttura degna del nome ospedale!".

Fabio Cenerini
Capogruppo lista Toti-Forza Italia

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