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Enel, opposizione: "Svolta per la città, per una volta il consiglio ha fatto squadra" In evidenza

Approvato all'unanimità l'ordine del giorno per chiedere lo stop al progetto della nuova centrale a gas.

"Il tema della Centrale Enel ha sempre diviso la politica spezzina. Ieri sera c'è stata però una svolta: il Consiglio Comunale all'unanimità ha ribadito la sua netta contrarietà al progetto presentato da Enel di trasformazione degli impianti da carbone a gas nella Centrale di Vallegrande ed ha approvato i nuovi piani urbanistici delle aree attualmente occupate da Enel".

Così Guido Melley e Roberto Centi, LeAli a Spezia; Federica Pecunia, Italia Viva; Marco Raffaelli, Luca Erba, PD; Paolo Manfredini, Partito Socialista; Massimo Lombardi, Spezia Bene Comune; Lorenzo Forcieri, Avanti Insieme; Donatella del Turco e Jessica de Muro, M5S, che continuano: "Va dato merito di questo importante risultato ai nostri Gruppi di opposizione che, responsabilmente, hanno preferito rinunciare all'approvazione della propria proposta di delibera che mirava a porre una Variante di Salvaguardia al vigente Puc su tutto il territorio comunale, per avanzare di concerto con la maggioranza un articolato ordine del giorno. L'ordine del giorno impegna il Sindaco a richiedere formalmente al Governo di non concedere le autorizzazioni al progetto di Enel ed alla Regione di confermare la posizione del nostro Comune, negando di fatto l'intesa prevista dalle normative per i procedimenti in materia di impianti energetici con i Ministeri competenti in merito. Inoltre, si è deciso di avviare con Asl le procedure per una indagine sanitaria a carattere epidemiologico sull'impatto ambientale e sulla salute della popolazione derivante dalla presenza sul nostro territorio della Centrale di Vallegrande".

Concludono i consiglieri di opposizione: "Si tratta di un risultato di grande importanza per l'intera città; ora ci aspettiamo che la Regione si esprima. Esigiamo, inoltre, che il Governo dimostri con i fatti di aver compreso che la città della Spezia ha già pagato un dazio ultradecennale per la presenza di una centrale elettrica sul proprio territorio e si chiuda definitivamente la pagina con la definitiva dismissione degli impianti, la conseguente bonifica delle aree a cura di Enel, garantendo altresì la salvaguardia della attuale dotazione occupazionale. Lo chiedono gli spezzini tutti e questa volta lo Stato, Enel e la stessa Regione non possono decidere altrimenti".

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