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Renzi esce dal PD, Paita lo segue: le reazioni da Federici a Pecunia In evidenza

di Gabriele Cocchi e Francesco Truscia - L'ex sindaco: "Iniziativa figlia di un disturbo narcisistico". La segretaria Pecunia: "Aspettiamo quadro più chiaro". Fermento nel partito spezzino.

Ha già scatenato una cascata di reazioni l'annunciata fuoriuscita di Matteo Renzi dal Partito Democratico. A seguirlo, è notizia di poco fa, sarà anche la deputata spezzina Raffaella Paita.

Ecco i commenti a caldo di alcuni tra i più importanti esponenti dem spezzini raccolti da Gazzetta della Spezia.

Cauta la segretaria provinciale del Pd Federica Pecunia, vicina a Raffaella Paita: “Ho saputo di questa decisione ieri sera leggendo i giornali, seguo con attenzione le fasi che stiamo vivendo. Aspetterei però che il quadro sia più chiaro e delineato. Attualmente si sa che Renzi esce dal Pd e si creerà un gruppo di parlamentari, quindi per il momento rimarrei piuttosto attendista”.

L'ex sindaco Massimo Federici rompe eccezionalmente il suo silenzio, affidando a Gazzetta della Spezia queste parole, brevi ma nette: "Devo dire che non si sentiva la mancanza di un partitino moderato di centro-sinistra-destra. L'iniziativa sembra figlia più di un disturbo narcisistico e di un tatticismo esasperato piuttosto che di una visione politica di respiro. Sono d'altra parte quelli i due "difettucci" che hanno portato alla rovinosa caduta del Renzi riformatore e innovatore che aveva rappresentato una bella speranza di cambiamento della politica italiana".

L'ex assessore Davide Natale, di area orlandiana, boccia la decisione dell'ex premier: “Penso che sia un errore macroscopico, perché credo che il Pd rappresenti l’unica alternativa di impronta riformista al centrodestra. Per tante volte sono rimasto in minoranza nel partito, ma ho sempre cercato di dare un contributo. Questo dovrebbe essere il ruolo di un dirigente di partito, non quello di crearsi un partito a sua immagine e somiglianza per soddisfare il suo ego personale”.

Quali ripercussioni avrà la fuoriuscita di Renzi a livello locale? Ci saranno movimenti anche nel Pd spezzino, oltre a quello di Raffaella Paita? Il quesito, forse, verrà sciolto nei prossimi giorni. 

Voci di corridoio raccontano che anche alla Spezia sarebbero già in moto i preparativi per le fuoriuscite dal PD al PR (Partito di Renzi). Tra chi sarebbe già pronto alla "migrazione" anche il consigliere comunale dem Luca Erba.

L'ex assessore Andrea Stretti, dal canto suo, chiede fin da subito chiarezza e unità ai renziani che decideranno di rimanere nel Pd: “Penso che la sua uscita faccia chiarezza, le due linee mi sembravano inconciliabili. Permetterà al segretario Luigi Zingaretti di lavorare su una linea politica più chiara, credo che il problema sia più per quei renziani che rimarranno nel Pd, anche a livello locale. Mi farà piacere, ma spero che ci sia chiarezza e unità sulla linea del partito”.

La consigliera comunale Dina Nobili parla invece di "grave errore": "La sua fuoriuscita dal partito è un grave errore e con la tempistica peggiore, proprio adesso che abbiamo formato un governo col M5S. Bisogna comunque andare avanti e lavorare per il bene del paese. Questa sua intenzione di formare un nuovo partito era già nell'aria da tempo". 

Alle reazioni a caldo si aggiunge anche quella di Federico Barli, che dopo la notizia dell'addio di Paita ritira il no comment iniziale e dichiara: "Difficile commentare la scelta di Renzi ricorrendo ad analisi politiche e sociali. Il Partito Democratico è oggi tornato protagonista, ha una visione strategica sulla contemporaneità e sul futuro: ambiente, lavoro, Europa e quella visione era stata condivisa da tutto il gruppo dirigente. Abbiamo risposto alla sfida del governo del paese con unità e con la volontà di rigenerare un partito perché potesse rispondere al meglio a questa sfida. Questa come dice Enrico Letta è una scissione a freddo, utile forse a garantire egoista visibilità effimera ma lontana dal sentire comune della base e soprattutto non utile alle forze progressiste e al paese. Credo nel partito “del noi", quello basato su idee, discussioni, partecipazione e di fronte alla scelta di costruire gruppi autonomi, un nuovo partito, posso solo dichiarare sconcerto".

Di poco fa, come detto, la notizia che anche la deputata spezzina del PD Raffaella Paita ha deciso di seguire Renzi nella nuova "avventura": "Abbiamo il dovere di contribuire alla stabilità del Governo irrobustendo la nostra funzione per cambiare in meglio l'Italia - ha dichiarato - I veti incrociati e le difficoltà di dialogo dentro il PD non mi fanno intravedere la possibilità di realizzare questa svolta culturale dentro il partito in cui ho militato per anni e a cui porterò sempre totale rispetto. Per questo ho scelto di essere parte di una nuova sfida".

"Per le mie idee politiche, per le mie battaglie culturali ho deciso - prosegue la deputata dem - con sofferenza ma senza indugi. Per la mia storia starò con Matteo Renzi".

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