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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro lettore, Giorgio Guarnaccia, che ci racconta di una Levanto che c'era...

 

"Avendo trascorso parte della mia fanciullezza presso la nonna materna ('a scià Marinetta) Dentone in Parodini, ho della villa di via Trento e Trieste n. 11 in Levanto, ricordi particolarmente felici.
Conoscevo ogni angolo dell'orto e restavo ammirato dall'alta costruzione in tralicci d'acciaio, che il nonno ing.Giuseppe Parodini, aveva fatto costruire per rendere la casa indipendente in quanto ad approvvigionamento idrico.
Mio nonno materno, Giuseppe Parodini, nato il 21.07.1864, secondogenito della marchesa Delle Piane e dell'avvocato cav. Giuseppe Parodini, laureato in ingegneria, non esercitò mai tale professione decidendo di vivere invece una vita da possidente.
Aveva infatti rendite provenienti da case e terreni che, man mano, però dovette vendere per mantenere il tenore di vita da lui scelto.
Fu uno dei visitatori della grande fiera di Parigi del 1889 ove venne inaugurata la Torre Eiffel.
Si candidò pure a divenire deputato del Regno.
Spirito eclettico e amante delle grandi scoperte che l'800 offriva, volle che la sua villa in Levanto in via Trento e Trieste, fosse dotata di tutte le comodità che man mano invadevano le case dei nobili.
Fra le altre cose, come detto, volle che la villa fosse indipendente per approvvigionamento idrico e per tale scopo, fece erigere una pompa a vento, di quelle che non mancano negli scenari dei films westers.
Quando, trasferitomi con la famiglia paterna a Siracusa, tornavo a Levanto per passarvi le ferie, la prima cosa che mi colpiva, affacciato al finestrino del treno ancora in corsa, era l'alto mulino a vento.
Per me, quel mulino era il simbolo stesso di Levanto!
Passarono gli anni e venni a sapere che parte dell'orto era stato venduto al Comune.
Solo da poco, utilizzando Google heart, ho notato che il bel mulino è stato eliminato.
A parte il tuffo al cuore che ho avuto, ho capito come la classe dirigente attuale, nulla capisce di valori morali e di ricordi storici.
Il mulino, nel suo piccolo, poteva divenire la Torre Eiffel di Levanto, ma oramai fa parte di quelle cose belle e fatte col cuore che una volta abbellivano le nostre città e che adesso sono state cancellate per dar posto a casermoni anonimi e sculture a dir poco da apprendisti stregoni".
Nelle foto: nonno Giuseppe; villa Parodini con in bella vista il mulino; come era il mulino di cui si parla; funerale di nonno Giuseppe.

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