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Sportelli e bancari: nella provincia spezzina mai così bassi dagli anni Ottanta In evidenza

Si temono ulteriori tagli. L'indice di bancarizzazione per abitante resta comunque superiore alla media italiana.


“Dallo scoppio della crisi a oggi La Spezia ha perso il 20% delle sue filiali bancarie e il 15% dell’occupazione del settore. La riduzione degli occupati e del servizio al territorio è continuata nel 2018, chiuso con un saldo negativo di 8 dipendenti bancari, scesi da 884 a 876, e di 7 filiali, calate da 118 a 111. Dieci anni prima, a fine 2008, nella provincia della Spezia avevamo 138 sportelli e 1.031 occupati. Non va meglio se si somma al personale bancario quello della riscossione dei tributi: il dato complessivo degli addetti del settore finanziario è sceso infatti in un decennio da 1.098 a 941. Per il quinto anno consecutivo La Spezia è dunque ben sotto il livello del migliaio di occupati nel mondo della finanza e il dato di fine anno è il peggiore nelle rilevazioni degli ultimi decenni, fornendo un chiaro indicatore delle difficoltà dalle quali fatica ad uscire l’economia provinciale”: è quanto spiega Anna Maria Fortunato, componente della segreteria regionale di First Cisl e responsabile di zona per La Spezia, presentando il report relativo all'annuale monitoraggio del comparto finanziario spezzino, effettuato tramite l’Osservatorio sul Credito di First Cisl zonale.

 

Lo studio di First Cisl La Spezia evidenzia che per trovare un numero così basso di filiali bancarie nella provincia occorre ritornare a venticinque anni addietro. Se si considera che tra le succursali della provincia una decina agiscono come semplici “satelliti” di altre filiali e 8 non operano ad attività piena, ma si occupano solo di business specialistici (crediti personali, private, corporate), la bancarizzazione effettiva del territorio spezzino si attesta sui valori di fine anni Ottanta, ma con una dotazione di personale ridottasi di oltre un terzo.

Con il nuovo anno, ha chiuso anche l’Unità di Servizio Territoriale della filiale genovese della Banca d’Italia, che aveva mantenuto alcuni servizi attivi nel 2018 su sollecitazione delle organizzazioni sindacali. La provincia continua comunque ad avere un indice di bancarizzazione per abitante superiore a quello medio nazionale: 0,50 filiali ogni mille residenti, contro una media di 0,42 per il territorio italiano. Anche il numero medio di sportelli per comune (3,47) è migliore rispetto al dato nazionale (3,21). Le località turistiche della Riviera hanno un indice di 0,97 filiali per abitante (quasi uno sportello ogni mille residenti), mentre il dato scende a quota 0,41 per la Val di Magra. Sono 8 i comuni, di cui 7 nella sola Val di Vara, del tutto sprovvisti di filiali bancarie.

Nella graduatoria provinciale del presidio territoriale e dell’occupazione, il gruppo Crédit Agricole mantiene saldamente il primato con 46 filiali e 439 addetti. Al secondo posto c’è Banca Carige con 17 sportelli e 82 occupati. Il Banco Bpm è terzo, con 12 agenzie e 62 lavoratori, mentre Ubi Banca e Intesa Sanpaolo hanno 6 filiali ciascuna, ma numeri molto diversi di addetti, rispettivamente 66 e 47. Il segnale più negativo proviene dal ridimensionamento di Unicredit, disceso al numero di filiali e di dipendenti di cui vent’anni prima disponeva da solo il Credito Italiano. Al contrario, la Banca Popolare di Sondrio, giunta su piazza da poco più di un anno, sta aumentando l’organico, segno che esistono potenzialità di raccolta e di investimento per l’inserimento di nuove realtà creditizie.


In allegato il report completo.

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