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La Spezia traina la crescita del turismo in Liguria e ringrazia gli stranieri In evidenza

di Elena Voltolini - Obiettivi: destagionalizzazione e più vasti orizzonti, territoriali e settoriali. La DMO indicata come mezzo.

Non si parla più in termini di dialetti, ma di lingue: è questa la prima rivoluzione nel turismo spezzino. Se prima cioè a contendersi la palma di turisti più presenti erano, ad esempio, gli emiliani o i lombardi; ora sono gli inglesi, o i francesi, con nuovi Paesi ad incalzare.
Il turismo, cioè, parla sempre più straniero e se questo era già consolidato per location come le Cinque Terre, ora lo è anche per La Spezia città.
Il turismo alla Spezia cresce, di molto come rivelano i dati, e deve ringraziare chi viene dall'estero: sono gli stranieri a trainare la crescita e a compensare persino il calo dei turisti italiani.
I numeri sono chiari: nel 2018 gli arrivi hanno segnato un +8,56%, che è la media tra il +11,44% degli stranieri e il + 2,52% degli italiani.
La crescita, ed anche il divario tra italiani e stranieri, sono ancora più evidenti analizzando le presenze: il dato generale, + 5,88% rispetto al 2017, è infatti frutto di presenze straniere aumentate del 10,77%, a fronte di un calo di quelle degli italiani del 4,78%.

Di questi numeri l'amministrazione comunale, rappresentata nella conferenza stampa di presentazione dei dati dal sindaco Pierluigi Peracchini e dall'Assessore al Turismo Paolo Asti, si dice molto soddisfatta e l'ottimismo è ancora maggiore se si comparano i risultati con quelli raggiunti dal resto della Liguria.
E' infatti La Spezia a trainare la crescita del turismo nella Regione, facendo registrare l'incremento maggiore sia sul fronte degli arrivi che delle presenze.

“E' un percorso lungo – afferma il primo cittadino – ma che stiamo facendo con serietà e determinazione. Ci sono stati in passato dei ritardi di programmazione che scontiamo oggi e una visione che deve essere cambiata ed allargata. Abbiamo molte possibilità, dalla nautica allo sport, per fare crescere ancora il turismo e soprattutto per allungare la stagione”.

Proprio destagionalizzazione è una delle parole chiave indicate dall'Assessore Asti, insieme ad organizzazione e qualità.
“Dobbiamo creare un'organizzazione strutturale – afferma Asti – in modo che il turismo sia volano per altri settori, come ad esempio la cultura e la nautica, e viceversa. I numeri del 2018 hanno dato ragione alla nostra convinzione di dover puntare sul turismo straniero: è al di fuori dell'Italia il principale bacino cui attingere. Oggi il nostro turismo parla inglese, francese, tedesco e cinese. Ma turista straniero significa anche turista esigente, un turista che cerca qualità e che vuole delle “esperienze”. Quello che dobbiamo essere bravi a fare, come ho già detto in altre occasioni, è trasformare una attrazione in un prodotto”.

Per questo è molto importante il ruolo di tutte le attività del settore presenti sul territorio e delle loro associazioni di categoria.
"Questi risultati – ha sottolineato Asti – sono stati possibili grazie al lavoro di squadra fatto dall'amministrazione e dagli operatori del settore, che lavorano con passione e dedizione, anche per diversificare l'offerta e migliorare la qualità”.
Una collaborazione che d'ora in poi sarà ancora più stringente: il 26 febbraio, infatti inizerà concretamente ad operare, con la prima riunione ufficiale, il Tavolo Tecnico che si occuperà di studiare come investire i proventi della tassa di soggiorno e che riunisce amministrazione e associazioni di categoria.

Associazioni che, questa mattina, hanno praticamente all'unisono dichiarato la propria soddisfazione per i dati del 2018, pur non nascondendo la necessità di lavorare forse ancora di più di quanto si sia fatto sinora, per consolidarli perchè, come ha detto anche l'Assessore Asti, “crescere sulla crescita è più difficile che crescere quando si viene da un calo”.

Consolidare i numeri, insomma, questo l'obiettivo per il 2019. I mezzi? Il principle viene indicato nella DMO che ha visto intano, nei giorni scorsi, l'ingresso di Aulla, come rivelato dal sindaco Peracchini.

Le Associazioni concordano sul fatto che sia questa la strada da seguire. "DMO e infrastrutture sono le due sfide che dobbiamo vincere - ha affermato Fabrizio Capellini di Confesercenti - Il turismo deve avere una impostazione che guardi ad un vasto comprensorio e faccia sistema".

Sulla stessa linea il Direttore di Confartigianato Menchelli che parla di necessità di "allungare la stagione, allargare il territorio e aumentare la qualità"
Solleva poi la questione degli AUT (immobili ad uso turistico) che non sono ancora tenuti a comunicare le presenze, quindi significa che, in realtà, i numeri sul turismo sarebbero ancora più alti e gli incrementi ancora maggiori di quelli registrati.

Anche secondo LegaCoop, rappresentata da Enrico Casarino, il turismo è il settore sul quale puntare per la crescita dell'economia cittadina.

A riportare tutti alla concretezza e al futuro e a non nascondere le preoccupazioni è Fabrizio Trivelloni, Presidente della sezione Turismo di Confindustria, che afferma: "Crescita zero, PIL in stall, crisi e contesto internazionale sono minacce da contrastare. Il 2019 non è un anno facile, è un anno molto incerto".

Bisogna, quindi, continuare a lavorare, tutti insieme, per fare del turismo una vera industria spezzina.

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