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Significato di Famiglia: Cosa significata famiglia nucleare e famiglia patriarcale In evidenza

Che non si abbia una famiglia, o che si possegga una famiglia particolarmente ingombrante, di sicuro il tema della famiglia è un tema sul quale tutti ci troviamo a riflettere nel corso delle feste natalizie.

 

Veniamo nel dettaglio con questa guida tratta da un noto portale che si occupa di Temi sulla Famiglia

Le festività in corso sono infatti per antonomasia dedicate alla famiglia. Le famiglie distanti si ritrovano, quelle più vicine trascorrono insieme lunghi pranzi e cene, e chi non ne ha una si trova costretto a fare i conti in qualche modo con il senso di vuoto che questo può comportare.

In tal senso tuttavia si è assistito negli ultimi anni ad una interessante evoluzione del concetto di famiglia che ha portato ad un allargamento inclusivo del nucleo originario strettamente parentale e legato all’idea di consanguineità.

Se andiamo a ricercare l’etimologia del termine emerge un significato originariamente legato al possesso legale di moglie, figli e schiavi da parte del pater familias. Il senso originario della famiglia è quindi strettamente giuridico ed esula da qualsiasi vincolo di tipo affettivo ponendo invece un vincolo di proprietà privata dell’uomo sulla donna e su tutti gli altri componenti del nucleo familiare.

In tal senso la famiglia fin dai tempi di Aristotele viene vista come nucleo base della società che riprende in piccolo le dinamiche delle società più ampie, come le città, partendo dal concetto di comunità, ovvero della comunione dei beni. Quindi la famiglia può essere vista come struttura sociale primaria di aggregazione tra persone sulla quale qualsiasi altra forma di struttura sociale si basa e si regge.

A partire dai moti del ’68 e dai movimenti di liberazione della donna tuttavia il significato di famiglia è gradualmente mutato liberandosi della sua connotazione strettamente patriarcale e riconoscendo alla donna un ruolo sempre più paritario all’interno del nucleo familiare.

L’indipendenza della donna ha smantellato nel corso del tempo il senso stesso della famiglia intesa nel suo senso giuridico originario, portando ad un nuovo concetto di famiglia non più nucleare, ovvero composta dall’unione di un uomo e di una donna, ma estesa, ovvero comprendente in generale qualsiasi tipo di legame affettivo.

In tal modo dunque il nucleo familiare si estende pur rimanendo base costitutiva di qualsiasi società, e viene ad inglobare anche i legami non di tipo strettamente parentale, i legami cioè che nella vita sono stati frutto di una libera scelta dell’individuo al di là del luogo originario di nascita.

In tal senso sono famiglia gli amici, sono famiglia le persone con le quali viviamo pur non avendole necessariamente sposate, sono famiglia tutti coloro i quali fanno parte realmente della nostra vita arricchendola ogni giorno probabilmente più di quanto un legame parentale abbia mai fatto.

L’allargamento del concetto di famiglia che sta avvenendo in tutto il mondo non ha avuto un corrispettivo allargamento nei termini di riconoscimento giuridico che spesso in molti Paesi rimane legato al concetto originario di famiglia nucleare e patriarcale. Questo avviene in maniera molto evidente in Italia dove il riconoscimento giuridico della famiglia continua ad essere legato al concetto cristiano cattolico della stessa.

Secondo la Chiesa Cattolica l’unica tipologia possibile di famiglia continua infatti ad essere quella legata da un vincolo di matrimonio, e l’unico matrimonio possibile è quello tra un uomo ed una donna che mettano al mondo ed educhino dei figli secondo ciò che dalla chiesa stessa, in un evidente cortocircuito logico, viene definita natura.

Nella società odierna il cattolicesimo sembra porsi in maniera decisamente anacronistica rispetto ad una realtà composta da famiglie di fatto, famiglie omosessuali, famiglie adottive, famiglie composte da genitori divorziati, famiglie mono genitoriali, famiglie aperte al poliamore, forme di matrimonio collettivo come quelle praticate all’interno delle comuni ecc... Ha ancora senso dunque parlare di famiglia nucleare e patriarcale?

Uno sforzo maggiore nella comprensione delle recenti svolte della famiglia sembra essere stato fatto dai sociologi che tendono infatti oggi ad escludere la caratteristica della parentela a favore invece della convivenza, qualsiasi sia il motivo di quest’ultima.

In tal senso Peter Laslett riconosce cinque diversi tipi di famiglia:

1. Nucleare: formata cioè da un’unica unità coniugale (anche se incompleta e monoparentale)

2. Senza struttura: formata da rapporti di parentela ma senza unità coniugale

3. Solitaria: composta da un unico individuo

4. Estesa: costituita da una unità coniugale con l’aggiunta di parenti

5. Multiple: con più unità coniugali

L’estensione degli studi sociologici ha quindi permesso di inglobare nel concetto di famiglia le nuove forme di unione dando ad esse quella dignità che né la Chiesa né la politica sembrano al momento intenzionate a riconoscere.

In particolare gran parte della politica nostrana sembra rimanere ancorata al concetto tradizionale minacciando una disgregazione della società conseguente al riconoscimento delle nuove forme di unità famigliare senza accorgersi che proprio su queste nuove forme oggi si regge la nostra società e che il loro mancato riconoscimento non potrà che danneggiare sempre di più il tessuto sociale arricchendolo soltanto di preconcetti e nuove forme di razzismo.

Se andiamo ad analizzare la funzione della famiglia da un punto di vista strettamente psicologico vediamo come essa costituisca la prima rete relazionale con la quale l’individuo entra in contatto, e quindi la base sulla quale ciascuno costruisce gli strumenti che gli serviranno per l’inserimento nella società. In tal senso ciò che è fondamentale per la crescita dell’individuo è la presenza di una famiglia che sia in grado di essere un sistema aperto ai mutamenti esterni, e non chiuso in sé stesso.

Secondo quindi la definizione e la funzione psicologica del nucleo familiare sull’individuo le nuove forme di famiglia sembrano essere molto più adeguate alla crescita dell’individuo rispetto alle forme patriarcali e nucleari chiuse in se stesse e nella protezione cieca di sé.

La speranza è che, nel rispetto della realtà che tutti stiamo vivendo, si possa raggiungere presto un riconoscimento effettivo di ogni forma di famiglia garantendo a tutti i diritti che spettano e consentendo a ciascun individuo la libertà costituzionale che gli è dovuta.

La libertà di decidere come e con chi dividere la propria esistenza deve essere un diritto garantito per tutti, così come la libertà di crescere dei bambini laddove non vi sia alcuna dimostrazione effettiva che questi ultimi possano trarre qualche forma di danno dal crescere in una famiglia non tradizionale.

La capacità di amore e di ascolto così come il rispetto dell’altro sono i veri valori inalienabili e costitutivi all’interno dei quali ciascun bambino dovrebbe crescere, non c’è altro che serva ad un bambino o ad una famiglia per poter essere definita tale.

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