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La Spezia e il suo Porto: il futuro della città passa da qui In evidenza

di Emanuela Cavallo - Comunità portuale e istituzioni si confrontano sul futuro dell’economia del mare, il vero volano della crescita alla Spezia.

All’NH Hotel tanti operatori hanno partecipato al convegno “La Spezia e il suo Porto” organizzato dal gruppo consiliare LNL-S del Consiglio Regionale Assemblea Legislativa della Regione Liguria. Ad aprire i lavori Edoardo Rixi, assessore alla portualità della Regione Liguria, il funzionario responsabile delle dogane Elvio La Tassa e la presidente dell’Autorità portuale Carla Roncallo.

Rixi ha sottolineato il rapporto inscindibile tra città e portualità - in Liguria 526 abitanti su 10mila lavorano nell’economia del mare - e la necessità di garantire competitività tramite innovazione. “Il Porto della Spezia - ha sottolineato Rixi - si è distinto per anni come tra i più virtuosi e non deve perdere tale caratteristica. Si tratta di un porto strategico a livello nazionale e Mediterraneo. Ora che è stato aperto il San Gottardo bisogna incentivare lo sviluppo delle nostre realtà portuali altrimenti perdiamo una sfida importante. Dobbiamo lavorare su una portualità diversa che sappia trovare soluzioni innovative dal punto di vista ambientale. Per questo come Regione stiamo lavorando per essere pronti a cogliere l’opportunità del Ferrobonus”.

A seguito dell’Assessore Regionale si sono sviluppati gli interventi in programma.

Alessandro Laghezza, Presidente degli spedizionieri, ha sottolineato con orgoglio il ruolo della comunità portuale nello sviluppo di un sistema Spezia invidiato in tutta Italia e nel continente. Un sistema avanzato che sfrutta la natura italiana quale piattaforma logistica del Mediterraneo, con dei limiti riscontrati in infrastrutture.

Emilio Simonini e Andrea Fontana, in rappresentanza di doganalisti e agenti marittimi, hanno rimarcato l’importanza e l’esigenza dell’elettrificazione dei moli e quanto la grande ricchezza che ogni singolo contenitore porta alla città, oltre al valore occupazionale. Solo a livello doganale 550 sono le persone direttamente impiegate.

Da tutti gli ospiti è stata percepita l’occasione di potersi rivolgere direttamente alle istituzioni con le proprie personali istanze, opinioni, esigenze di categoria.

Anche la CNA, per voce di Angelo Matellini, è intervenuta al convegno in rappresentanza del settore della nautica, un comparto d’eccellenza, dalla grande cantieristica all’indotto, che trova spazio e sviluppo all’interno del Golfo. In coerenza con Fontana, Matellini ha sottolineato l’esigenza di procedere celermente al piano portuale, all’incremento del ferro e dello sviluppo ferroviario, anche perché questa crescita non crea danni all’economia su gomma, oltre un quantitativo di movimentazioni, pari attualmente a 1000 tir.

Molto apprezzato l’intervento di Lorenzo Viviani, in rappresentanza dell’itticoltura e del mercato ittico locale. Senza alcun timore reverenziale, si è rivolto a comunità portuale e istituzioni chiedendo più spazi per la pesca, la coltura, la vendita. Carla Roncallo gli ha risposto direttamente, portando il modello marocchino di Essaouira nella proposizione di piccoli ristoranti sul molo che possano rivendere immediatamente il pescato. Anche questo settore può risultare chiave nello sviluppare il rapporto inscindibile tra porto e città.

Hanno chiuso gli interventi il prof. Francesco Parola, docente di economia dei trasporti all’università di Genova, e l’avvocato marittimista Gianfranco Borrini, dello studio legale associato Zunarelli, eletto da Top Legal miglior studio legale nazionale per la logistica nei precedenti due anni.

Nelle specifiche aree di competenza hanno esposto limiti e potenzialità del porto della città. In particolare l’avvocato Borrini, in un intervento che ha ripercorso la storia del porto cittadino, ha sottolineato la qualità del modello Spezia dagli anni ’70 ad oggi, proponendo come l’innovazione continua possa innalzare il porto spezzino nel mercato nazionale e internazionale.

Nella seconda parte della giornata spazio a una tavola rotonda tra le tre istituzioni rappresentate dal Sindaco della Spezia Massimo Federici, dal responsabile dell’ufficio delle dogane Elvio La Tassa e dalla Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale Carla Roncallo.

Inevitabile lo scontro di vedute sul “pennello” del molo Garibaldi che Carla Roncallo vorrebbe costruire al più presto. Massimo Federici ha replicato che le previsioni di realizzazione dell’opera non sono attuabili in tempi brevi. Diverse anche le vedute sull’utilizzo del Molo Garibaldi, una volta ampliato, da parte della Roncallo e Laghezza. Per la Presidente dell’Autorità di Sistema dovrà essere valutata la richiesta del mercato crocieristico, mentre per il Presidente degli spedizionieri è necessario pensare al fatturato derivato dalla logistica.

“Gli investimenti che interesseranno il porto e le opere che verranno effettuate porteranno ad una capacità di movimentazione di 2 milioni e mezzo di container rispetto all'1,3 milione attuale - ha spiegato Carla Roncallo - Un’ulteriore crescita del traffico merci non è pensabile, mentre in merito alla crocieristica bisogna valutare l’economia legata all’indotto che comporta”.

“Stiamo lavorando sul Retroporto di Santo Stefano quale centro controlli, sulle opere necessarie al potenziamento della movimentazione su ferro - ha proseguito Carla Roncallo - per la Pontremolese abbiamo richiesto la possibilità di rivedere il progetto studiando accorgimenti tecnologici in mancanza del raddoppio”.

Il Sindaco, sottolineando a sua volta come l’intera comunità portuale abbia saputo proporsi come interlocutore delle istituzioni, ha augurato ai referenti dell’economia portuale di continuare ad esercitare funzione critica e autonoma: “Il rapporto di una città con il suo porto è per forza di cose a tratti complicato perché rappresenta uno scontro tra diversi poteri”.

“La Spezia è il secondo porto italiano per velocità, riesce a sdoganare il 95% delle merci nei primi 5’ d’arrivo - conclude La Tassa, responsabile ufficio delle dogane della Spezia - Il futuro del Porto sono i servizi, bisogna puntare sull’innovazione tecnologica, cercando di mantenere più ricchezza derivata possibile".

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