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Da un anno alla guida della Confindustria spezzina: il bilancio di Francesca Cozzani, tra risultati raggiunti, difficoltà e nuove sfide In evidenza

Di Emanuela Cavallo - Superato il primo anno di Presidenza di Confidustria della Spezia, incontriamo Francesca Cozzani, imprenditrice spezzina, amministratore unico di Dott. Ing. Mario Cozzani S.r.l, e insignita nel novembre scorso dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell'onorificenza di Cavaliere del Lavoro.

Una donna dall'aria pacata e gentile ma al tempo stesso determinata e pragmatica.

Presidente Cozzani, può tracciare un bilancio di questa esperienza?

È stato un anno impegnativo, di grande attività soprattutto nella promozione della crescita dell'indotto. Le attività svolte con le aziende hanno dato risposte positive. A marzo renderemo pubblici i risultati legati al Progetto Sviluppo Indotto, non sarà comunque un momento conclusivo perché resta sempre aperto il tavolo di confronto ed analisi che il piano di lavoro ha costruito. In ottica di competitività avere grandi aziende trainanti è fondamentale per dare anche una direzione e un indirizzo produttivo alle piccole imprese. Anche per questo non ci siamo limitati ad invitare gli associati a partecipare al  Progetto Sviluppo Indotto, ma abbiamo esteso la partecipazione alle realtà produttive della provincia per ottenere un'analisi più ampia e completa di opportunità e avere così maggiore capacità di coglierle.

Ora passate dalle realtà produttive alla "nuova Industria", quella digitale, con l'appuntamento del 1 febbraio a villa Marigola a Lerici. Che cosa proponete con questo evento?

Promuoviamo un confronto su un tema indispensabile per la competitività delle imprese: le tecnologie digitali innovative. Verrà affrontato il tema dell'evoluzione digitale nella maniera più ampia, dai nuovi processi industriali ai prodotti connessi, sino allo sviluppo delle capacità industriali legate alle nuove tecnologie. Con tanti relatori di rilievo e la partecipazione del Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda che svolgerà un intervento sul Piano nazionale Industria 4.0. Un incontro di carattere nazionale promosso da Confindustria Digitale con Confindustria Liguria e La Spezia, Federmeccanica e Anie, realizzato con il sostegno di Crédit Agricole Carispezia e Fondazione Cassa di Risparmio della Spezia.

La volontà è quella di indirizzare anche verso nuovi orizzonti la realtà produttiva spezzina?

L'industria a livello provinciale non supera il 15/16% di Pil. Il nostro obiettivo è consolidare le realtà esistenti, affrontando le problematiche di un contesto sempre più ampio e globalizzato, quali ad esempio i variati requisiti di ammissione agli elenchi di fornitura. Il settore della produzione nautica ha avuto un importante rafforzamento in termini di rilievo, come evidenziato dal recentissimo ultimo superyacht varato dei cantieri Sanlorenzo. Come partner di Promostudi puntiamo ad incentivare lo sviluppo della ricerca in nuove tecnologie oltre che a favorire le aziende per un'occupazione di qualità. Il tema dell'occupazione deve essere prioritario, così come le diverse prospettive e tipologie di lavoro che qualificano l'industria.

Veniamo ai temi discussi relativi alla città: riconversione dell'Enel, la vostra posizione è chiara circa la destinazione dell'area.

Le nostre indicazioni sono di lasciare quello spazio a destinazione produttiva e industriale: si tratta di un'area particolarmente privilegiata per la sua vicinanza alle infrastrutture e ai collegamenti stradali. Riteniamo utile promuovere uno studio scientifico, come metodo per validare pregi e opportunità e definire quali attività, tra quelle già presenti nel territorio, potrebbero essere valorizzate. Possono essere realtà sia produttive sia relative al campo della ricerca. In merito alla bonifica, l'Enel stessa dovrà intervenire per sanare l'area. Per la zona di retroporto, a nostro avviso, deve restare a Santo Stefano.

Parlando del Porto e della sua attività, a seguito dell'inchiesta che ha scosso i vertici dell'Autorità Portuale ci sono state ripercussioni?

L'operatività è stata mantenuta nonostante i primi momenti di naturale confusione che hanno avuto ripercussioni sul normale svolgersi delle attività. E' stato fondamentale l'insediamento della nuova Presidenza, allineata sulla necessità di dare corso al piano regolatore portuale superando ulteriori vincoli. In merito all'economia portuale, bisogna ricordare che se i terminalisti riusciranno a fare i dovuti interventi, per altro con risorse proprie nei tempi di circa due anni, i traffici portuali potrebbero raddoppiare, altrimenti sono possibili ricadute negative in un sistema che necessità di mantenere alta la propria capacità competitiva, così come finora ha dimostrato. La città deve essere consapevole di questa situazione.

Una nuova industria emergente sul piano provinciale è il turismo. Come vedete l'idea del distretto turistico?

Trovo giusto che la politica se ne interessi con una progettualità ad ampio respiro: la visione globale è importante, c'è bisogno di gestire e dare indirizzi a forme imprenditoriali che si confermano in espansione ed aumento, per non rischiare di avere interferenze negative. Al contempo, quando si parla di gestione è necessario avere dei referenti professionali su vari aspetti. Parlando di Waterfront ci sono società crocieristiche pronte ad investire: dobbiamo mantenere la capacità di attrarre tale investimento.

Per le prossime elezioni amministrative alla Spezia come vi ponete?

Come Unione degli Industriali non vogliamo entrare nel merito, tranne augurarci che si apra presto il dibattito politico. L'unica indicazione è di trovare persone capaci di prese di posizioni politiche in grado di gestire le situazioni e le problematiche senza demandarle ai giudici. Il confronto sugli indirizzi e le progettualità deve essere preventivo, altrimenti si rischia di perdere investimenti e tempo.

 

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