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Commercio e turismo, oltre 400 imprese spezzine hanno chiuso nel 2014 In evidenza

In Italia nei primi otto mesi del 2014 una media di 142 chiusure d'imprese al giorno a fronte di 80 aperture, per un saldo finale negativo di quasi 23mila unità. In Italia, a giugno 2014, oltre il 40% delle attività aperte nel 2010 – circa 27mila imprese – è scomparso, bruciando investimenti di circa 2,7 miliardi di euro.

Nei primi 8 mesi del 2014 in provincia della Spezia il saldo negativo tra aperture e chiusure (iscrizioni e cessazioni) di imprese è di -184; alla Spezia è di -77. In provincia della Spezia hanno cessato attività in otto mesi 429 imprese, alla Spezia 221.

I dati forniti dall'Osservatorio Confesercenti Commercio al dettaglio e attività del turismo raccontano di un settore ancora fortemente in crisi, specialmente per il commercio al dettaglio che sul nostro territorio ha visto 69 iscrizioni e 128 cessazioni. Forte sofferenza, in linea con il dato nazionale che ha sancito il 2014 come Annus horribilis del turismo, anche per il settore "alloggio e somministrazione", dove confluiscono hotel e ristoranti, che in provincia della Spezia ha registrato 46 cancellazioni.

"Sono dati che si commentano da soli- dice Alessandro Ravecca, Presidente della Confesercenti spezzina- non si vedono prospettive certe per il futuro (il PIL sarà ancora negativo nel 2014, 0,2%, e solo una mini ripresa nel 2015, +0,9%) e il nostro territorio sconta anche una pesante crisi industriale. E' necessario un progetto per il rilancio dell'economia di Spezia e provincia, che abbia come asset principale il turismo e che veda unità d'intenti e lavoro di squadra tra istituzioni, associazioni, imprenditori, sindacati. Ognuno per la sua parte deve contribuire a rendere il nostro territorio attrattivo, ma con una visione comune, di sistema, che finalmente sia in grado di organizzare un efficiente marketing territoriale, fornire servizi di qualità, mettere a rete le nostre piccole-grandi eccellenze, sviluppare il rapporto tra turismo ed economia del mare. Abbiamo un territorio unico in Italia, con due Parchi nazionali, le Cinque Terre, al centro di tutte le direttrici logistiche, possiamo offrire natura, bellezza, cultura, gastronomia in un mix di varietà che non ha eguali: dobbiamo raccontare chi siamo e cosa abbiamo."

Continua Ravecca: "C'è anche un problema di sopravvivenza per le nostre piccole e medie imprese, vera spina dorsale dello sviluppo locale e nazionale: le Istituzioni devono prendersi in carico la salvaguardia del commercio al dettaglio e di prossimità, che per le comunità rappresenta anche valori culturali e sociali, oltre che economici. Non chiediamo assistenzialismo, ma misure concrete: intervenire sul decoro, la pulizia e la vivibilità delle città; e poi meno burocrazia, semplificazione e riduzione delle tasse locali e di quelle sul commercio, penso a insegne e dehors. Altro problema sensibile, l'accesso al credito."

Confesercenti della Spezia nelle prossime settimane lancerà una serie di proposte concrete per il supporto del commercio dei centri storici e il rilancio del territorio, con un'attenzione particolare ai temi del turismo: "Presenteremo un nuovo consorzio che metterà in sinergia operatori e proposte: - spiega il presidente - pacchetti innovativi da dedicare a ogni tipologia di turismo, dai croceristi, alle famiglie, ai turisti/viaggiatori attenti alla qualità. Confesercenti si sta rinnovando: abbiamo introdotto nel team figure dinamiche come Fabio Lombardi, area sindacale di Sarzana e Val Di Magra, Fabio Cidale, area sindacale della Spezia, Gianluca Giannichini consulente per il settore turistico, Marco Ursano, comunicazione e ufficio stampa. La nostra associazione tornerà sul campo a fare il "porta a porta" presso gli operatori per ascoltare i problemi e le proposte e al contempo dovrà essere in grado di pensare e realizzare progetti innovativi".

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