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Porto e turismo, il resto è nero. Presentati in CCIAA i dati sull'economia spezzina In evidenza

Demografia, imprese, reddito, occupazione. Questi principali punti analizzati in occasione della "Giornata nazionale dell'economia", in programma questo mese in tutte le Camere di Commercio italiane. Martedì mattina, l'ente camerale spezzino, in una conferenza stampa che ha avuto come protagonista il presidente CCIAA, Gianfranco Bianchi, ha illustrato i dati relativi alla Spezia e provincia.

DEMOGRAFIA: Il 2013 ha registrato a livello provinciale (ultimo dato disponibile: 30.11.2013) un discreto incremento della popolazione (+1.397 unità: 220.114 abitanti). L' incremento è dovuto in particolare al saldo migratorio positivo (+2.666) rispetto al saldo naturale negativo (-1.269). L'aumento demografico si è distribuito in tutte le aree della provincia ad eccezione dell'Alta Val di Vara (-113 abitanti). I residenti sono aumentati soprattutto nella Val di Magra e nell'Area del Golfo, in particolare nei comuni di Lerici (+478) e Portovenere (+135) per quanto riguarda l'Area del Golfo, e per la Val di Magra ad Arcola (+227), Castelnuovo Magra (+160) e Santo Stefano di Magra (+133). L'incremento della popolazione spezzina è principalmente dovuto agli ingressi di cittadini extracomunitari nel nostro territorio. In particolare nel 2012 (ultimo dato disponibile) nella nostra provincia sono entrati 1.041 cittadini non comunitari. Circa l'83% di questi ingressi ha riguardato giovani all'interno della fascia di età 18-39 anni e il 15% la fascia 40-59 anni. Solo il 2% degli stranieri entrati alla Spezia ha un'età pari o superiore a 60 anni. Da notare che pesa di più il sesso maschile per gli ingressi di giovani fino a 34 anni (55% contro 45% delle donne), mentre quello femminile incide maggiormente per le classi d'età superiori ai 35 anni (61% contro il 39% di quello maschile). DINAMICA DELLE IMPRESE:  Nel 2013 il numero delle imprese attive in provincia della Spezia è in diminuzione rispetto al 2012 di 307 unità. L'impatto negativo maggiore si riscontra, come già per il 2012, tra le attività secondarie: le imprese di costruzioni perdono 125 unità, pari ad un -3,6% e le attività manifatturiere 81 (-5%). Anche nell'agricoltura si perdono 64 imprese (-5%). Nel terziario il calo più significativo è per le attività di commercio (-52 imprese), confermando il sostanziale andamento negativo degli ultimi anni. La crescita nel 2013 è invece confermata per le attività immobiliari (+38 unità), mentre le attività finanziarie e assicurative, in calo negli anni precedenti, danno segnali di ripresa (+16 unità). Le imprese edili sono il settore che più ha influito sulla diminuzione del numero di imprese verificatasi nel 2013 alla Spezia. Il fenomeno è generalizzato a livello territoriale. La provincia spezzina, che fra il 2009 e il 2011 aveva registrato le variazioni positive maggiori, ma nell'ultimo anno ha rilevato la diminuzione più pesante. Anche nel 2013, come già nel 2012, l'imprenditoria femminile e quella giovanile (ma questa in grado decisamente maggiore) hanno pagato il prezzo della crisi in misura molto superiore rispetto al totale delle imprese, mentre l'imprenditoria straniera continua ad accrescere i propri valori. La tendenza al ridimensionamento delle imprese è confermata per i primi mesi del 2014: le imprese attive nel primo quadrimestre hanno continuato a diminuire in tutti i macrosettori (globalmente -126 imprese, di cui 31 nell'agricoltura, 34 nell'industria e 64 nel terziario). Il calo è determinato per l'industria soprattutto dalle attività manifatturiere (-24) e per il terziario in larga misura dalle attività immobiliari (-32), dal commercio (-25) e dalle altre attività di servizi (-23). In forte calo nel 2013 il numero delle imprese artigiane che diminuiscono di 216 unità (da 5.832 nel 2012 a 5.616). La flessione tocca tutti i settori: la riduzione più consistente si riscontra nel settore secondario ed è dovuta, come nell'anno precedente, al calo delle costruzioni (-98 unità) e a quello delle attività manifatturiere (-61 unità). Anche per le imprese artigiane, per le quali i dati sono disponibili solo fino a marzo, si conferma, anzi sembra accentuarsi, la tendenza alla diminuzione: -63 imprese nel primo trimestre del 2014. La flessione è nuovamente particolarmente pesante per l'industria (complessivamente -44 imprese attive) ed è legata sia alle attività manifatturiere (-19) che alle imprese operanti nell'edilizia (-26). Diminuiscono i fallimenti rispetto agli ultimi due anni: nel 2013 sono stati 38; quasi la metà (il 47% fra manifattura e costruzioni) ha riguardato il settore industriale, il 24% il commercio ed il 13% i servizi di alloggio e ristorazione. MERCATO DEL LAVORO: Per quanto riguarda i dati sull'occupazione bisogna rifarsi alle stime fornite da Istat sulle forze lavoro. Al 31.12.2013, secondo Istat, gli occupati in provincia della Spezia risultano circa 87.000. in lieve aumento rispetto al 2012. Le persone in cerca di occupazione rimangono stazionarie a circa 10.000 unità. L'Istat ha calcolato nel 2013, per la nostra provincia, un tasso di occupazione per la fascia d'età 15- 64 anni pari al 61,8%, inferiore al solo dato ripartizionale (63,8%). Il tasso di disoccupazione nella fascia d'età 15 e più per la provincia della Spezia è diminuito; si attesta al 9,9%, come quello ligure, ed è inferiore al dato medio nazionale (12,2%). Diminuisce il numero delle ore di cassa integrazione: nel 2013 le ore autorizzate in provincia sono state 2.370.013, il 32,6% in meno rispetto al 2012. Il 46,5% è stato autorizzato nella tipologia della cassa integrazione ordinaria, il 30,7% in deroga e il 22,8% come cassa integrazione straordinaria. La diminuzione delle ore di cassa integrazione, che nel 2013 toccava solo la nostra provincia e - in misura molto più contenuta – il totale nazionale, si estende nei primi mesi del 2014 anche alle altre province liguri ed all'intero Nord Ovest. Per la nostra provincia il Nord Ovest e l'Italia il calo riguarda soprattutto la Cassa integrazione ordinaria, mentre per la Liguria (i cui valori sono trainati evidentemente dall'andamento di Genova) il decremento più accentuato è per le altre forme di Cassa integrazione. CONDIZIONI ECONOMICHE DELLE FAMIGLIE: Il reddito pro capite disponibile delle famiglie nella provincia della Spezia era di 17.294 euro nel 2012 (ultimo dato disponibile) e, pur registrando il decremento minore (-2,2%) rispetto al 2011, resta più basso di tutte le province liguri, del Nord Ovest e del dato nazionale. Sempre con riferimento al 2012 il valore medio del patrimonio per famiglia era di 361.299 euro. Alla Spezia anche il patrimonio per famiglia risulta minore rispetto alla media ligure e del Nord Ovest. L'ISTAT stima l'incidenza della povertà relativa calcolandola sulla base della spesa per consumi al di sotto della quale una famiglia viene definita povera in termini relativi. La soglia di povertà relativa, per una famiglia di due componenti, era pari nel 2012 a 990,88 euro mensili. In tale anno le famiglie in condizioni di povertà relativa in provincia della Spezia erano 14.294 e rappresentavano il 13,7% del totale delle famiglie, dato inferiore solo a quello della ripartizione Sud e Isole. Sulle condizioni economiche delle famiglie incide chiaramente l'andamento dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. L'accostamento dei dati relativi al capoluogo spezzino con i dati nazionali evidenzia nel 2013 un andamento dei prezzi sulla piazza della Spezia in linea con quanto accaduto nell'intero Paese (+0,6%). Le variazioni sono state minori alla Spezia soprattutto per le voci "Istruzione" (+0,4% alla Spezia, +1,4% in Italia, con un gap di un punto percentuale) e "Servizi ricettivi e di ristorazione" (+0,3% alla Spezia, +1,2% in Italia); sono invece cresciuti più della media nazionale i prezzi degli "Altri beni e servizi": +1,6%, contro una variazione del -0,1% per l'Italia. CREDITO: Il clima creditizio nel rapporto tra banche, imprese e famiglie nella provincia della Spezia nel corso del biennio 2012/2013 è caratterizzato da stati non sempre positivi. Al 31 dicembre 2013 lo stock dei prestiti bancari in essere a clienti residenti in provincia della Spezia ammonta a 4.537 milioni di euro. Per il 55% sono assorbiti dalle imprese e per il 39% dalle famiglie consumatrici. Nel 2013 La Spezia presenta nel confronto con le macroaree di appartenenza il peggior tasso di decadimento, che è il rapporto percentuale fra i finanziamenti passati a sofferenza in un determinato periodo e lo stock dei finanziamenti in essere all'inizio del periodo: (7,08%). Se si analizza il dato per tipologia di clientela, l'importo degli impieghi passati a sofferenza è piuttosto contenuto per quanto riguarda le famiglie consumatrici (0,83%), ma altissimo prendendo a riferimento le imprese (11,45%). PORTO: Nel 2013 i contenitori movimentati in entrata sono stati pari a 662.371 teus, di cui 339.268 pieni e 323.103 vuoti, mentre in uscita si sono registrati 638.061 teus, di cui 607.057 pieni e 31.004 vuoti. Nel confronto 2013/2012 si registra un incremento nel movimento complessivo dei contenitori del 4,3%. Il 2013 è stato l'anno che ha segnato l'ingresso della Spezia negli itinerari delle più importanti compagnie crocieristiche internazionali, grazie all'inaugurazione della nuova banchina passeggeri al molo Garibaldi e alla ristrutturazione dell'ex sede della dogana per l'accoglienza dei passeggeri. Quest'anno sono confermate compagnie già note come Royal Caribbean, Costa Crociere, Ibero Cruises, Disney Cruise oltre che, per la prima volta, Pullmantour, Radisson Cruises e MSC Crociere. Quest'ultima utilizzerà La Spezia, come già avviene nel caso di Costa e Ibero, come ''interporting''. Ciò significa che i passeggeri potranno imbarcarsi sulle navi o sbarcare da esse nel nostro porto. Nel 2013 sono passati per il porto della Spezia 205.640 crocieristi, in evidente aumento (+386,3%) rispetto al 2012. Per la quasi totalità si è trattato di turisti in transito (99,3%) e circa due su tre (66,7%) sono sbarcati nel nostro porto durante i mesi estivi (giugno-settembre). Le navi da crociera che hanno fatto scalo nel porto della Spezia sono state 82, circa il triplo rispetto al 2012. Le previsioni del traffico crocieristico dell'Osservatorio Nazionale del Turismo prevedono per il 2014 un passaggio di 493.693 turisti in crociera (+140% rispetto al 2013) e 183 toccate navi (+123%). INTERSCAMBIO CON L'ESTERO: Nel 2013 il valore dell'interscambio con l'estero nella nostra provincia ha registrato un l'andamento peggiore fra le aree a confronto, con un decremento rispetto all'anno precedente del 18,1%. La riduzione globale dell'interscambio che si è verificata nel nostro territorio è imputabile al calo delle importazioni (-48%), mentre le esportazioni fanno registrare un incremento più che buono rispetto all'anno precedente: +31,2%. Oltre la metà del valore delle merci esportate è attribuibile a due sole voci: le Navi e imbarcazioni, con un peso percentuale del 30,4% e la voce "Armi e munizioni", con un peso del 24,3% sul totale. TURISMO: Nel corso del 2013 il movimento negli esercizi turistici provinciali si è risollevato dopo il calo dell'anno precedente. L'andamento positivo dell'annata 2013 coinvolge sia gli esercizi alberghieri (+9,2% negli arrivi e +3,3% nelle presenze rispetto al 2012) sia, in misura maggiore, quelli complementari (+14,5% negli arrivi e +18,4% nelle presenze). LE CONCLUSIONI DEL PRESIDENTE DELLA CCIAA, Gianfranco Bianchi: "Nel presentare i dati dell'andamento economico relativo alla nostra provincia, dobbiamo tristemente constatare come il trend negativo prosegua, in linea con l'andamento degli ultimi anni. La crisi colpisce duramente la nostra economia e il saldo negativo delle imprese registra un -307, dato allarmante rispetto alla sostanziale stabilità degli scorsi anni. La conseguenza della crisi si riscontra nel reddito procapite delle famiglie - sceso ad € 17.294, dato più basso dell'intera Liguria, del Nord Ovest e del dato medio nazionale - e nel calo del patrimonio medio delle famiglie che nell'ultimo anno ha visto consumarsi il 4,1%, con un valore assoluto vicino alla media nazionale (Sud e Isole incluse). Se il reddito procapite cala, se le famiglie consumano i risparmi, se la capacità di spesa scende, il risultato che ne consegue altro non può essere che l'incremento dell'incidenza della povertà relativa delle famiglie, salita ad un drammatico 13,7%. Di contro, l'unico dato positivo proviene dal turismo, dove si registra un saldo positivo (unica provincia ligure), sebbene il dato in assoluto sia ancora inferiore a quello del 2011 e, sempre in valore assoluto, La Spezia sia fanalino di coda della Liguria. Abbiamo inserito i dati del traffico crocieristico in quanto dal 2013 questo settore dell'attività portuale rappresenta una voce da cui la città potrà trarre benefiche ricadute economiche che dal prossimo anno potranno essere misurate in termini reali. Questo è il quadro complessivo, crudo e realistico; come uscirne dipende certamente dal quadro di riferimento europeo e nazionale ma anche da tutti noi, dai nostri comportamenti e dalle nostre decisioni. La prima emergenza su cui con urgenza dovremo da subito impegnarci è il lavoro. Senza lavoro o con ancor meno lavoro mettiamo a rischio la capacità di tenuta del sistema, già duramente provata".

 

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