Così i 40 ricorrenti spezzini che speravano in un verdetto ben diverso del Tribunale Regionale sul costruendo ShopInn Cinque Terre. "Innanzitutto è bene precisare una questione non secondaria - proseguono - che smentisce le dichiarazioni, al solito improvvide, del sindaco di Brugnato, che ha gridato vittoria difendendo la regolarità della propria azione amministrativa: il TAR non ha, in alcun modo, valutato tutti gli innumerevoli profili con i quali abbiamo impugnato i diversi atti e provvedimenti. Il TAR non è entrato, purtroppo, nel merito della causa e ha solamente dichiarato - in punta di diritto (e di cavillo) – che noi 40 commercianti spezzini e del Tigullio non potevamo ricorrere contro provvedimenti di tipo urbanistico ed edilizio, non essendo stati ad oggi rilasciati i titoli abilitativi commerciali. Questa sentenza a noi pare davvero un pronunciamento esageratamente freddo e formale. Ci saremmo aspettati che venissero, finalmente, valutati i diversi rilievi contenuti nel ricorso tra i quali ricordiamo: l'irregolare compravendita di terreni tra amministratori comunali e l'impresa costruttrice; l'aggiramento della normativa in materia di autorizzazioni commerciali per un insediamento di ben 22.000 metri quadri e ben 100 nuovi negozi; l'aggiramento delle procedure di VAS e VIA per la valutazione, sotto il profilo ambientale, di un complesso di tale portata su un territorio fragile dal punto di vista idrogeologico come quello di Brugnato. Riteniamo comunque che la partita non sia ancora finita e che, prima o poi, debba essere detta la verità sull'operazione ShopInn. Operazione, sin dall'inizio, concepita nelle stanze del potere, priva di un vero confronto pubblico; un'operazione caratterizzata da una connubio tra interessi immobiliari privati e lobby trasversali (dai sindacati alle associazioni del Commercio sino ad esponenti politici di tutti gli schieramenti); un'operazione che per mimetizzare il mero interesse speculativo della società costruttrice ha portato avanti una campagna di comunicazione di forte impatto con, al primo posto, gli accordi sulla futura occupazione, senza dire la verità sul saldo negativo che produrrà sulle centinaia di piccoli negozi tradizionali dei nostri centri storici. Ancora una volta, però, non abbiamo avuto la soddisfazione di ricevere risposta: nessuno si è pronunciato, nessuno ha detto se le nostre osservazioni sull'operato del Comune di Brugnato e della Regione Liguria siano giustificate o prive di fondamento: non ci hanno fatto giocare la partita per un formalismo. Il TAR non ha voluto, o potuto, entrare nel merito della vicenda, come se ci fosse il dubbio che, a fronte dei permessi rilasciati a costruire l'immobile, a Brugnato sorgerà davvero un Centro Commerciale. Per questo, per avere risposte, abbiamo iniziato la nostra battaglia e per questo, in accordo con i tanti colleghi di Santa Margherita, Chiavari e Sestri Levante, non siamo intenzionati ad arrenderci".