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A nuoto nell'Area Marina Protetta delle Cinque Terre

Il principio della tutela ambientale e il concetto di sviluppo sostenibile per una fruizione responsabile sono sempre più strettamente legati. Un esempio ne è la configurazione recente delle aree marine protette italiane, che abbina la protezione ambientale alle esigenze socio-economiche dei territori interessati puntando principalmente sulla ricetta del turismo di qualità.

Le attività turistico ricreative associate al mare richiamano, infatti, nelle acque dell'Area Marina Protetta delle Cinque Terre come altrove, l'attivazione di una grande varietà di servizi quali, ad esempio, i servizi di snorkeling, l'affitto di mezzi nautici di varia natura, le visite guidate, le attività sportive e i centri di immersione subacquea.

"I percorsi natatori di superficie ed i percorsi subacquei, opportunamente segnalati e circoscritti, finalizzati ad accogliere i turisti appassionati e sportivi ricreativi – dice Vittorio Alessandro, pres. del Parco Nazionale delle Cinque Terre - rappresentano una delle più interessanti opportunità, anche in considerazione dei numerosi aspetti connessi allo sviluppo di attività correlate."

Le aree "sensibili" sono habitat e specie protette, quali le praterie di Posidonia oceanica, le altre fanerogame marine, il coralligeno e le altre biocenosi di pregio che necessitano, appunto, di maggior attenzione.

Per questo, la semplice realizzazione di aree dedicate alla fruizione di superficie precostituite quali le aree riservate alla balneazione delimitate con gavitelli assicurati al fondale da sistemi a basso impatto ambientale e visivo, è capace di contribuire alla fruizione sostenibile ed ecocompatibile dell'AMP.

Il progetto portato a termine dall Area Marina Protetta del percorso natatorio si propone di realizzazzare un percorso in mare in area sottocosta, delimitato da piccole boe poste allo scopo di impedire la navigazione e la sosta ai mezzi nautici da diporto, con l'obiettivo di proteggere e valorizzare un tratto di costa estremamente scenografico e spettacolare, particolarmente indicato per escursioni a nuoto, snorkeling e kayak. L'idea deriva dal confronto con l'esperienza analoghe e già realizzata in aree marine protette attigue: al suo interno saranno con­sentite solo la balneazione e l'apnea, nel rispetto delle ordinanze della Guardia Costiera e dell'amministrazione comunale di Vernazza.

"Il percorso natatorio, della lunghezza di 700 mt, - dice ClaudiO Valerani, tecnico dell'AMP- è stato pensato per tutti e l'accesso sarà, ovviamente, gratuito. Per garantire la fruizione in sicurezza fondamentale sarà ricordare ed infor­mare i "nuotatori" del fatto che il percorso è libero e privo di sorveglianza. Un'iniziativa capace di coniugare salvaguardia dell'ambiente con una "antica" forma di ecoturismo: quello del nuotatore, di colui che nel mare vede il luogo ove sguazzare tranquillo, in acque cristalline, senza essere disturbato dai mezzi nautici".

Le realizzazione di una corsia d'immissione all'interno dell'area del porticciolo di Vernazza, in prossimità della scogliera denominata "punta Mava", dove sarà posizionata una bacheca con una carta dell'itinerario e una presentazione delle regole di comportamento, permetterà la conoscenza e la diffusione del progetto.

Successivamente, una corsia porterà i nuotatori in prossimità dell'area riservata alla balneazione ovvero in prossimità della scogliera denominata "e Ciappae" , dove con una sequenza complessiva di circa 14 gavitelli, uno ogni 50 metri, provviste di cartellini numerati che potranno consentire il calcolo delle distanze percorse.

A metà percorso, in particolare in prossimità dell'area di posizionamento della madonnina subacquea, una boa, più visibile, consentirà la sosta ai nuotatori per visionare lo spettacolo sul fondale della Madonnina in preghiera.

In questo modo vengono tutelati i fondali marini non solo calmierando le presenze ma, soprattutto, regolamentandone la fruizione e, al contempo, offrendo un servizio al turista sempre più attento.

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