Il Tribunale ha sentenziato che Acam Spa non può fallire perché azienda pubblica e come tale è dubbioso che possa omologare un atto (piano di riassetto Acam) che invece deve essere portato, per la fattibilità, alla attenzione del giudice contabile. Infatti il Tribunale non è tenuto a sapere che non è possibile cedere il 49% di Acam Ambiente essendo una società in House, che non è possibile rinegoziare dei mutui che superano i trenta anni (debito verso banche di Acam acque da rimborsare entro il 2034), se questo comporta delle passività per i comuni. Ho sentito la settimana scorsa la procura della corte dei conti di Genova, alla quale ho segnalato il caso, e mi hanno risposto che l'intervento della Corte dei Conti non è preventivo, a meno che non venga fatta una segnalazione scritta del caso.
Io ritengo che l'unico organo Istituzionale che possa portare a conoscenza della Corte la fattibilità del piano sia il Collegio dei Revisori dei Comuni soci o il Revisore dei conti nei comuni dove è previsto un solo revisore; nel caso non venisse fatto, ritengo opportuno presentarlo in qualità di cittadino come mi è stato suggerito dalla Corte dei conti.
Mario Bonelli, Dottore commercialista, Revisore dei conti enti locali
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