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Un nuovo modo di usare gli spazi ad uso produttivo: l'idea di Confindustria per l'indotto della nautica In evidenza

di Elena Voltolini - Molteplici le potenziali ricadute sulle aziende ma anche sull'economia ed il "ruolo" della Spezia nel mondo della nautica. L'area è già stata individuata.

 

Confindustria La Spezia lancia un'iniziativa pionieristica a livello locale, ma anche che non ha eguali a livello nazionale per quanto concerne il comparto cui si rivolge, ovvero quello dell'indotto della nautica.

Il punto di partenza è una necessità rilevata attraverso una ricerca realizzata nel 2017-2018, che aveva fatto emergere il bisogno di spazi da parte di diverse aziende del settore.
Da qui la volontà di dare una risposta concreta a questa necessità e al contempo favorire lo sviluppo ed il rafforzamento dell'indotto spezzino della nautica, aumentandone e diversificandone anche le attività.
Gli scopi, quindi, sono molteplici, in un rapporto di consequenzialità causale tra loro: fare in modo che le aziende dell'indotto della nautica possano avere a disposizione gli spazi adeguati, per poter lavorare meglio e acquisire anche lavorazioni finora fatte fuori, evitando così l'attuale delocalizzazione e facendo della Spezia un vero e proprio polo della nautica. L'occupazione aumenterebbe di conseguenza.

Ora, infatti, i grandi cantieri spezzini, famosi in tutto il mondo, si limitano nella maggior parte dei casi ad assemblare lavorati provenienti da fuori. Il progetto lanciato da Confindustria mira a fare in modo che anche questa parte di lavorazione venga fatta sul territorio. La Spezia, quindi, si rafforzerebbe come distretto della nautica dal punto di vista della costruzione delle imbarcazioni, che verrebbero realmente realizzate e non solo assemblate qui. Ma non basta: Confindustria guarda oltre e punta a fare della città del levante ligure un vero e proprio polo della nautica, che sia un punto di riferimento per il post vendita, il refitting ed il rimessaggio.
Insomma, alla Spezia non si verrebbe solo per comprare una barca, ma anche per tutti i successivi lavori di manutenzione e pure per il rimessaggio.

Obiettivi e scenari che perfettamente si sposano e si inseriscono all'interno del Miglio Blu e che non solo eviterebbero la delocalizzazione delle aziende del territorio e delle lavorazioni, ma al contrario potrebbero attrarre qui anche aziende provenienti da fuori.

Ma qual è l'idea innovativa con la quale si punta a dare risposta a questi bisogni e concretizzare questi scenari di crescita e sviluppo?

La spiega il Direttore di Confindustria La Spezia Paolo Faconti: “L'idea è quella di mettere a disposizione delle piccole e medie aziende dell'indotto della nautica delle superfici attrezzate.
Si tratta di un nuovo modo di usare spazi ad uso produttivo, mettendoli a disposizione anche con locazioni a lungo periodo, in modo che le aziende possano avere spazi ampi, attrezzati e vicini ai grandi cantieri. La logica è creare spazi produttivi nei quali le aziende possano anche scambiarsi idee e conoscenze. Non escludiamo anche la possibilità di riservare alcuni di questi spazi a professionisti che operano nel settore. Lanciamo oggi questa idea per capire l'interesse che suscita negli imprenditori e quindi la potenzialità della domanda. Si tratta di un progetto veramente innovativo, che sicuramente in questo campo non ha eguali, perchè non si fa una operazione immobiliare, ma si prevede una locazione medio-lunga e la rotazione dei fruitori degli spazi”.

L'area, anzi l'edificio, è già stato individuato: si tratta di una parte ancora non riqualificata della ex San Giorgio (tra Leonardo e ASG). Si parla di circa 5700 metri quadrati che, secondo una prima bozza di progetto fatta dagli architetti, potrebbero ospitare al piano terra la zona produzione e al primo piano spogliatoi ed uffici.

Ad addentrarsi più dettagliatamente nel progetto dal punto di vista tecnico è l'architetto Mario Manfroni: “La parola chiave è flessibilità degli spazi. Lo scopo è quello di creare spazi dove possano essere fatte lavorazioni complesse che al momento vengono realizzate fuori città.
Metà degli spazi potrebbe essere assegnata ai singoli utenti, metà essere spazi di co-working industriale, ovvero nei quali vengono praticamente affittate le macchine speciali che servono per lavorazioni particolari e complesse. Si creerebbe così un importante valore aggiunto alle produzioni locali”.

Questo è l'obiettivo a lungo termine, come ha sottolineato il Direttore Faconti, ribadendo che si tratta di un progetto a step e che il primo passo da fare è capire se la logica di dare spazi ad aziende per gestire meglio la loro logistica e la loro produzione suscita un reale interesse.

Mario Gerini, Presidente di Confindustria La Spezia, aggiunge: “Questa iniziativa si inserisce nella visione del Miglio Blu, per renderlo ancora più ampio, portando servizi aggiuntivi”.

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