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La dipendenza da sostanze psicotrope e il rischio di ricaduta

Come evitarlo.

Le cosiddette sostanze psicotrope, ovvero quelle che causano un’alterazione delle facoltà fisiche e cognitive, oltre ai danni più evidenti nascondono numerose insidie. Uno dei maggiori rischi è quello di ricaduta: spesso, cioè, si pensa di essere finalmente usciti dal tunnel, per poi precipitare di nuovo nel baratro della dipendenza al minimo stimolo esterno.

 

L’alcool e le droghe lasciano una traccia profonda nel nostro cervello, e a volte basta il più piccolo riferimento – anche solo un’immagine, un rumore, un odore – per scatenare il craving. È questo, per esempio, il motivo per cui gli alcolisti evitano i bar durante le loro passeggiate. Per tale ragione, il cammino di riabilitazione riguarda sia la disintossicazione in sé, sia la prevenzione della ricaduta.

Il ruolo del Centro San Nicola

Le strutture che si dedicano alla cura delle dipendenze, in molti casi, continuano a seguire i pazienti anche dopo il percorso terapeutico proprio per scongiurare questo pericolo.

Il Centro San Nicola di Arcevia, in provincia di Ancona, resta in contatto con coloro che hanno deciso di chiedere aiuto, e fa sì che nessuno sia mai lasciato solo. L’equipe è formata da una serie di professionisti del settore, tra cui psicologi, psichiatri, infermieri ed educatori, alcuni dei quali hanno dovuto affrontare in passato una dipendenza – propria o di un familiare. Si tratta, quindi, di un team estremamente sensibile nei confronti dell’argomento, che mette a disposizione ogni mezzo di supporto e sostegno.

L’obiettivo è creare una relazione di fiducia con le persone, per arrivare alla radice del problema ed estirparla. Il programma comprende le più efficaci metodologie, dalla terapia cognitivo-comportamentale al counselling motivazionale, dai 12 passi alla mindfulness. Ci si occupa di tutti i tipi di dipendenza, da alcool, droghe, internet, gioco d’azzardo ecc., e si elaborano strategie di guarigione e di reinserimento nella società.

Come ci si accorge di un’imminente ricaduta?

Partiamo dal presupposto che la ricaduta inizia molto prima dell’assunzione della sostanza in sé. Chi è dipendente spesso sperimenta degli atteggiamenti inconsapevoli, che dovrebbero far suonare un campanello d’allarme e che indicano che il rischio è più vicino di quel che si crede.

Gorsky e Miller, nel 1982, hanno descritto con attenzione tutti i sintomi della ricaduta. Si sono soffermati, ad esempio, sulla “perdita della struttura”: il soggetto dimentica gli impegni e la routine quotidiana, non provvede alla propria igiene, non mangia e così via. Non di rado a ciò si accompagna una chiusura sociale, ossia la rinuncia alle uscite con gli amici e con il partner, oltre al distacco dalla famiglia.

Chi sta per andare incontro a una ricaduta si sente stressato, nervoso, agitato, soprattutto se si parla dell’elemento che ha causato la dipendenza. Può verificarsi il craving, il desiderio irrefrenabile di droga o alcool, talvolta “mitigato” dal meccanismo della negazione.

Nelle situazioni più gravi la persona non è in grado di fare delle scelte, anche semplici, e sembra priva di capacità di giudizio. Questo comportamento si associa a una certa irrazionalità, alla rabbia, all’assenza parziale o totale di controllo. Un autentico climax, che culmina poi nella ricaduta e nel consumo della sostanza tanto ambita.

È possibile evitare una ricaduta?

Attenuare il pericolo di una ricaduta è possibile, specialmente se ci si rivolge a un centro come il San Nicola. Un team di esperti, infatti, può aiutare tantissimo a riconoscere i meccanismi più rilevanti e, per così dire, a “disinnescarli”.

Ovviamente, un contributo fondamentale è quello della persona colpita dalla dipendenza. È essenziale capire i propri atteggiamenti, accettarli e superarli. È indispensabile anche assimilare quei traumi emotivi che hanno scatenato la problematica, basandosi sul senso di responsabilità e sull’onestà verso sé stessi e verso gli altri.

Come avviene una ricaduta

Tornando a quanto dicevamo all’inizio, in varie circostanze è sufficiente un piccolo stimolo per cadere di nuovo nel tunnel dell’alcool o della droga. Un amico che cita en passant la sostanza, la vista di un locale che offre bevande alcoliche, un profumo, persino un colore.

Anche la memoria può intervenire a favore della ricaduta, nel momento in cui ricordiamo la sensazione di appagamento e di “benessere” che tanto inseguivamo. In questi casi è necessario essere forti, e chiedere aiuto quanto prima per intraprendere una strada positiva.      

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