Sono privati, non soggetti ad obblighi fiscali, previdenziali e di sicurezza, ma dietro ai quali non sempre c'è la passione di un hobby ma bensì vere e proprie attività commerciali. Lo stesso sono i falsi produttori agricoli che ai bordi delle strade o in altre location non commercializzano i propri prodotti dell'agricoltura. Cna chiede rispetto delle norme, tutela degli operatori e dei clienti. "Forse anche in Liguria le norme, che esistono, possono essere rivisitate. L'attività e i mercatini degli Hobbisti vanno rigidamente regolamentati – dichiara Maurizio Viaggi responsabile del settore per la CNA - la recente legge regionale della vicina Emilia Romagna ci offre interessanti spunti sui quali confrontarci".

Non è intenzione di Cna non riconoscere il ruolo sociale dell'associazionismo e delle attività hobbistiche ma occorre combattere abusi, illegalità e il tentativo, a volte anche troppo evidente, di nascondere dietro a queste forme vere e proprie attività commerciali. Nel contempo Cna ritiene che vadano valorizzati e tutelati gli operatori del commercio su area pubblica e la loro professionalità.

L'esempio Emiliano prevede, per prendere parte ai mercatini, che gli hobbisti debbano richiedere al proprio Comune di residenza, previo pagamento di 200 euro, un tesserino che consente la partecipazione a dieci manifestazioni all'anno, per un massimo di due anni nell'arco del quinquennio. Esaurito questo periodo, l'hobbista, per poter esercitare l'attività, deve munirsi di autorizzazione al commercio su aree pubbliche. "Occorre combattere ogni forma di evasione e abuso – ribadisce Viaggi – gli operatori del commercio su aree pubbliche e i mercati sono un grande patrimonio di presenza sul territorio, servizio al cittadino, calmieratore dei prezzi, qualità e professionalità che va tutelata".