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Crolli della Borsa: i peggiori nella storia dalla crisi del giovedì nero ai giorni nostri

L'epidemia di coronavirus e il timore che possa diventare una pandemia stanno schiacciando le azioni.

Il Dow è sceso di 1.000 punti consecutivi in quella che è stata la settimana peggiore per le azioni dalla crisi finanziaria del 2008, portando molti a chiedersi se questo potrebbe diventare un crollo del mercato azionario.

I crolli del mercato azionario sono esattamente ciò che sembrano: brevi raffiche di flessioni del mercato che spesso durano anche un solo giorno, ma possono durare molto più a lungo, e che trasformano abitualmente i milionari in poveracci alla bancarotta che vivono con l’acqua alla gola. Per un approfondimento sulle azioni da comprare, basta seguire tutte le ultime notizie sul trading e leggere le riviste dedicate all’argomento: è importante essere sempre aggiornati e sul pezzo.

Un crollo del mercato azionario si verifica quando un indice di mercato di alto profilo, come Standard & Poor's 500 o Dow Jones Industrial Index, tocca il fondo, poiché gli investitori si trasformano da acquirenti in venditori, in un istante. Qualsiasi giorno di mercato in cui le azioni scendono del 10% o più è considerato un crollo del mercato e si verificano su base abbastanza frequente, storicamente.

Gli storici differiscono nel conteggio del numero effettivo di crolli del mercato azionario nel corso della storia, ma negli Stati Uniti sono stati registrati sei crolli principali del mercato, in cui il mercato azionario ha perso oltre il 10% del suo valore.

Il primo crollo del mercato azionario registrato

Storicamente, i record di crolli del mercato azionario risalgono all'anno 1634, quando la prima bolla speculativa, sui tulipani olandesi, creò il primo crollo del mercato.

Dopo essere stato importato per la prima volta dall'Impero Ottomano (ora Turchia) in Europa, la rara bellezza esotica del tulipano creò una forte richiesta tra l'élite olandese, che vedeva la pianta come uno status symbol.

I prezzi salirono alle stelle dal 1634 al 1637 e presto gli speculatori, anche quelli della classe media, iniziarono a comprare tutti i tulipani che potevano mentre i prezzi salivano alle stelle. Ma quando l'interesse per i tulipani è diminuito, i prezzi sono crollati, mandando in bancarotta gli speculatori che avevano pensato che la rincorsa del valore dei tulipani sarebbe durata per sempre.

“L'effetto a catena" del crollo dei tulipani ha mandato l'economia olandese in una spirale depressiva da cui ci sono voluti anni per riprendersi.

I principali crolli del mercato azionario statunitense

Non sono mancati i principali crolli del mercato azionario statunitense, tutti seguiti da recuperi (sebbene alcuni abbiano impiegato molto più tempo per riprendersi rispetto ad altri). Ecco i due più significativi:

Il crollo del mercato azionario del 1929

Il primo grande crollo del mercato azionario degli Stati Uniti fu nell'ottobre 1929, quando l'economia decennale dei "ruggenti anni '20" si esaurì. Con materie prime come case e automobili che vendono a piacimento, gli speculatori si sono scatenati nei mercati azionari.

In tal modo, molti investitori sono diventati eccessivamente indebitati (cioè hanno preso in prestito troppo denaro per acquistare azioni) e quando è scoppiata la bolla di mercato, quegli stessi investitori non sono riusciti a rispettare i loro obblighi di debito e sono finiti in bancarotta.

Infatti successe in pratica che per via della speculazione selvaggia, il prezzo delle azioni si gonfio in maniera esagerata rispetto al loro valore vero e il crollo ci fu quando il 24 ottobre 12, 8 milioni di azioni furono messe in vendita a Wall Strett: quel giorno fu denominato il martedi nero.

Questo crollo fu l’inizio di un periodo di grande recessione economica che durò circa 10 anni che impattò tantissimo su tutto il mondo.

Il lunedi nero per la finanza avvenuto nel 1987

Il black Monday è il nome dato quando le borse nel 1987 ebbero un crollo che ebbe un grande impatto nelle più importanti città dal punto di vista economico e cioè Berlino, New York, Londra e Honk Kong.

Quel giorno è considerato il peggiore nella storia della borsa mondiale dal crollo di Wall Street in poi.Secondo alcuni economisti fu provocata dal fatto che il dollaro americano fu sopravvalutato:questo provocò un vertiginoso aumento dei tassi di interesse e soprattutto fu creata una bolla speculativa sui mercati azionari.

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