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Software contabilità semplificata, quali sono i requisiti da rispettare

Per i professionisti che non superano i 400mila euro di ricavi per la prestazione di servizi si applica, come noto, il regime di contabilità semplificata (la soglia si innalza a 700mila euro per le altre attività). L’obbligo di applicare tale regime in tutte le occasioni in cui ciò è possibile deriva dalla modifica del regime forfettario che si è concretizzata per effetto della Legge di Bilancio 2020. Di conseguenza, i contribuenti che non sono in possesso dei requisiti che consentano loro di far parte del regime forfettario dovrebbero prendere in considerazione l’ipotesi di mettersi in cerca di un software da usare per la contabilità semplificata.

Come funziona il regime semplificato

Entrando più nel dettaglio, il regime di contabilità semplificata si applica per le società di persone e le imprese individuali i cui ricavi sono inferiori ai 400mila euro in relazione alle prestazioni di servizi e ai 700mila euro per ogni altra attività, ovviamente considerati nel corso di un anno solare. Non ci sono limiti da rispettare, invece, per ciò che concerne i ricavi dei professionisti. Questo vuol dire che essi non sono tenuti a ricorrere al regime di contabilità ordinaria qualora alla fine dell’anno il loro valore di affari sia maggiore di 400mila euro.

Come cambia il regime nel tempo

Per le imprese che nel 2020 aprono la partita Iva, è consigliabile il ricorso a un software contabilità semplificata qualora sia indicato, al momento della presentazione della richiesta del numero di partita Iva, un volume di affari supposto inferiore ai tetti dei ricavi segnalati in precedenza. Ovviamente, a partire dal secondo anno in avanti l’individuazione della tipologia di regime che dovrà essere applicata si baserà sul calcolo dei ricavi riguardanti l’anno prima. Può capitare, per altro, che ci siano imprese che svolgono molteplici attività: in una situazione del genere è necessario considerare l’attività che viene esercitata in misura prevalente, e cioè l’attività che genera i ricavi più elevati. Qualora non si applichi tale distinzione, si prende in considerazione il limite di 700mila euro di ricavi.

Quali sono gli obblighi da rispettare

Un contribuente che rientri nel regime di contabilità semplificata è obbligato a tenere il Libro Unico del Lavoro se ha dei dipendenti; inoltre, deve registrare gli incassi entro 60 giorni dalla data in cui essi sono stati percepiti, così come i pagamenti eseguiti. È previsto anche l’obbligo di registrazione degli oneri che possono essere dedotti ai fini dell’imposta sui redditi e di tutte le fatture riguardanti acquisti e cessioni. Non è obbligatorio il registro dei beni ammortizzabili, invece, nell’eventualità in cui l’imprenditore sia nelle condizioni di mettere a disposizione dell’Agenzia delle Entrate i dati che si potrebbero ricavare dalla tenuta di questo registro.

Le agevolazioni

Con l’aiuto di un software contabilità semplificata si ha la certezza di sfruttare al massimo le agevolazioni e le semplificazioni previste: il riferimento è non solo al bilancio non obbligatorio, ma anche all’esonero dall’obbligo di tenere le scritture contabili come le scritture ausiliarie, il libro inventari e il libro giornale. In particolare l’obbligo di bollatura del registro dei beni ammortizzabili e dei registri Iva è stato abolito per effetto della Legge n. 383 del 18 ottobre del 2001. Di conseguenza, il solo adempimento che i contribuenti devono rispettare ha a che fare con la progressiva numerazione delle pagine, di cui si deve occupare chi tiene le scritture.

I costi del commercialista

Quando ci si rivolge a un commercialista per la tenuta dei conti, è necessario prendere in considerazione i molteplici aspetti che intervengono per la valutazione dei costi complessivi. La gestione della contabilità semplificata include, infatti, attività come i report bancari e finanziari, gli studi di settore, lo spesometro, il costo della fattura elettronica, la registrazione delle fatture di acquisto, la registrazione delle fatture che sono state emesse, le dichiarazioni IRAP, la liquidazione Iva mensile o trimestrale e le spese per i dipendenti e i collaboratori.

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