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Logistica, Laghezza: "Senza misure finanziarie ad hoc si rischia il blocco del sistema Italia" In evidenza

Conto alla rovescia e poi si spengono i motori

 

Time-out. Il tempo è finito: o entro fine aprile affluirà liquidità nelle imprese di logistica e di trasporto oppure il sistema Italia potrebbe collassare. A far scattare l’allarme, rivolgendosi direttamente alle Istituzioni ma anche al mondo industriale e produttivo, è Alessandro Laghezza, presidente di Confetra Liguria. “Non è importante in questo momento – sottolinea Laghezza – l’appartenenza o meno ad Associazioni e persino a Partiti o Movimenti. È invece indispensabile un bagno di sano realismo. Il settore logistico, secondo solo a quello sanitario, sta mantenendo in vita l’Italia in un momento in cui quasi tutto il resto è spento”.

“Il crollo del Ponte Morandi – prosegue Laghezza – aveva acceso più di una lampadina sullo stato di degrado, incuria e sottovalutazione delle infrastrutture ma anche sulla fondamentale importanza dell’intero sistema portuale, logistico e di trasporto che ha nelle infrastrutture una delle sue componenti rilevanti; un sistema che rappresenta il 9 per cento del Pil italiano, ma il cui ruolo strategico è sempre stato sottovalutato e forse ignorato. Oggi anche l’opinione pubblica sembra aver preso consapevolezza che se gli scaffali dei supermercati sono pieni, se viaggiano attrezzature medicali e beni di prima necessità, se l’Italia rimane connessa con il mondo lo dobbiamo alle imprese di spedizioni, logistica e trasporto che non si sono mai fermate, garantendo un servizio essenziale per la collettività”.

Ma è venuto il momento di far sapere a tutti che queste aziende sono state lasciate sole, di fronte ad una situazione operativa difficilissima, a un calo di lavoro che in alcuni casi arriva al 70 per cento e al sostanziale blocco dei pagamenti da parte di molti committenti attualmente chiusi o in difficoltà. Manca la liquidità, che per questo settore che fornisce un servizio essenziale deve seguire un canale diverso e preferenziale. Serve quindi denaro immediato, con meccanismi automatici che non possono essere quelli del Decreto Liquidità, che transitano attraverso la discrezionalità e i tempi del sistema bancario. Il flusso deve essere diretto, dallo Stato o dalla Cdp, e deve alimentare le aziende in tempi brevissimi, se non si vuole che l’Italia si fermi e si disconnetta dal resto del mondo.

“Si insediano ad ogni livello commissioni di esperti per la ripartenza (per altro prive di rappresentanti del nostro settore) quando si dovrebbe garantire come priorità - conclude Laghezza - la circolazione delle merci nel Paese. Confetra stimava a inizio aprile in 2.5 miliardi di Euro il valore dei crediti immobilizzati da monetizzare immediatamente se si vuole che il sistema logistico prosegua nella sua corsa. Oggi il valore di questa zavorra che affossa le nostre imprese è ancora maggiore ed il tempo sta scadendo. Senza l’immediata approvazione e applicazione di un provvedimento ad hoc dedicato alla logistica, un provvedimento che entro fine aprile garantisca liquidità attraverso meccanismi automatici e forme di ristoro e supporto al settore, i motori rischiano di spegnersi e con essi la possibilità dell’Italia di ripartire”.

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