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La Blue economy parla spezzino, ma ci sono tanti rischi per il futuro In evidenza

di Elena Voltolini - Normative e infrastrutture sono, per tutta Italia, fondamentali per non cedere posizioni in ambito internazionale.

Perché proprio alla Spezia il convegno dedicato all'economia del mare e alle sfide di questo settore per il futuro?

A spiegarlo, in apertura dei lavori del convegno nazionale "Blue economy: national strategic asset" è il Presidente di Confindustria La Spezia Francesca Cozzani: "La Liguria ha avuto la delega da parte della Piccola industria nazionale per affrontare queste tematiche perché nella nostra regione il valore di questo settore è quasi il triplo che nel resto d'Italia. Ci riferiamo in particolare alla cantieristica, ricordo che la Liguria è la regione con la più alta presenza di aziende del settore, poi alla portualità e al turismo".

Un quadro regionale all'interno del quale la provincia spezzina ricopre un ruolo di primo piano.

"Nell'economia blue La Spezia è la seconda provincia dopo Rimini, la prima se consideriamo solo cantieristica e logistica. Una storia iniziata in modo preminente 150 anni fa, con la costruzione dell'Arsenale Militare e proseguita nei decenni con la costruzione di navi e sottomarini, sino ad arrivare ad oggi, con la realizzazione del nuovo distretto regionale della subacquea al Varignano e ai più grandi cantieri italiiani di superyacht".

Il settore della blue economy conta oltre 880mila occupati in tutta Italia, circa 200mila imprese ed è in continua crescita, in un quadro economico che, al contrario, vede altri ambiti in flessione.

Il trend è in crescita, vero, ma non bisogna adagiarsi, anzi, bisogna correre ancora di piu perché ci sono molti Paesi che stanno emergendo e si stanno anche aprendo nuove rotte. In Italia, invece, i numeri per il futuro, allo status attuale, non sono in aumento.

"Le necessità sono tante - afferma Renato Goretta, Presidente Comitato Piccola Industria Confindustria La Spezia - a partire dalle infrastrutture, non ha senso che si continui ancora a domandarsi 'Gronda sì o Gronda no', 'Terzo Valico sì o Terzo Valico no'. Voglio poi citare in modo particolare la mancanza di certezze normative. Sono necessarie per attrarre investimenti, sia italiani che stranieri. Oggi si va avanti e si cresce proprio grazie agli imprenditori, che sono eroi resilienti e vanno spesso oltre tutte le difficoltà. L'auspicio è che per il futuro ci sia sempre meno bisogno di eroi e che gli imprenditori possano fare il loro lavoro con più tranquillità".

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