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Stretta al contante, nuovi controlli della Banca d'Italia In evidenza

Stretta sul contante. L'Area Credito Confartigianato comunica che dal mese di settembre, ci sarà un giro di vite su chi movimenta con prelievi e versamenti, più di 10 mila euro al mese.

Sino ad oggi questo limite era posizionato sulla cifra di 15 mila euro.

L'iniziativa è partita dall'Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d'Italia. Banche, uffici postali e altri istituti di pagamento dovranno segnalare gli sforamenti oltre la cifra stabilita, anche con transazioni da più di mille euro.

La segnalazione verrà fatta su base mensile e comporterà l'accensione di un faro da parte delle autorità di vigilanza. Il 15 settembre ci sarà il primo controllo sui dati relativi ai mesi di aprile, maggio, giugno e luglio.

L'uso del contante è ancora molto diffuso in Italia: l'80% dei pagamenti viene fatto usando banconote e monete, nonostante siano cresciuti gli strumenti tecnologici come il contactless e il mobile banking, oltre alle carte di credito, i bancomat e i bonifici. L'eccessivo uso del contante causa anche un aumento dei rischi per gli esercizi che tengono molto denaro in cassa. Un rapporto della stessa Uif dal titolo "L'uso del contante e il riciclaggio", del luglio scorso ha cercato di tracciare un'analisi delle zone dove il rischio di riciclaggio è maggiore.

Distinguendo innanzitutto tra attività irregolari e criminali. Un maggiore uso del contante può essere dovuto anche a condizioni geografiche, come nel caso dei comuni litoranei ad alta intensità di turismo, come nel caso della nostra provincia, o nei comuni montani, come in Val di Vara, che non hanno a disposizione i servizi bancari nelle immediate vicinanze.

Per quel che riguarda le macroregioni, al Sud i pagamenti elettronici sono scarsamente utilizzati a causa dell'arretratezza tecnologica, mentre a Nord i soldi liquidi, viste le risorse maggiori movimentate, sono utilizzati di più nelle transazioni anomale: la maggiore densità di centri con anomalie registrate agli sportelli bancari si registra proprio in Lombardia e in Veneto.

Nel corso del 2017 l'Unità di informazione finanziaria ha raccolto nel proprio database 102 milioni di segnalazioni relative a 329 milioni di singole operazioni, relative a 29.000 miliardi di euro movimentati.

Grazie agli indicatori di rischio e all'incrocio con i dati delle indagini delle Forze dell'ordine, l'Unità d'informazione finanziaria della Banca d'Italia potrà decidere se fermarsi alla semplice segnalazione oppure far partire indagini.

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