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di Doris Fresco- Venerdì 5, sabato 6 e domenica 7 luglio si svolgerà a Lerici la tradizionale festa per celebrare il patrono, protettore della gente di mare.


Torna, anche quest'anno l’appuntamento cardine dell’estate lericina: la notte di Sant’Erasmo. Come ogni anno la statua del Santo patrono verrà portata in processione per le vie del centro, imbarcata e portata davanti a Maralunga, dove verrà deposta una corona di fiori per rendere omaggio ai caduti in mare.

Insieme alla Vergine Maria- con il suo appellativo di "Stella Maris"- che è riconosciuta patrona universale dell'Apostolato del Mare ed è onorata anche con altri titoli da molte comunità di pescatori; i Santi Pietro e Andrea, entrambi pescatori; S. Francesco di Paola, fondatore dell'Ordine dei Minimi, proclamato da Pio XII nel 1943 patrono dei marittimi italiani; S. Nicola, Vescovo di Mira, il cui corpo si venera a Bari, invocato fin dal IV secolo come patrono dei barcaioli e S. Brendano il Navigatore, monaco irlandese (morto ca.577), considerato protettore dei marittimi particolarmente in Irlanda e Gran Bretagna, Sant’Erasmo (o Elmo) è annoverato tra i ‘protettori della gente di mare’, patrono di Lerici insieme alla Madonna di Maralunga.
Anche quest'anno vi riproponiamo la storia del Santo, per arrivare alla festa patronale preparati.

CHI ERA ERASMO?

La sua storia non è facile da ricostruire e si perde nel tempo tra miti e leggende. Morì martire nel IV secolo; nacque ad Antiochia (l'attuale Antykia in Turchia nel Mediterraneo orientale ai confini della Siria), da una semplice famiglia di lavoratori del mare, verso la metà del IV secolo quando Aureliano, che voleva ristabilire l'unità dell'Impero, turbata dalle forze centrifughe - fra le quali il Cristianesimo - aveva iniziato un'ennesima persecuzione. Erasmo divenne sacerdote e subì la persecuzione di Diocleziano, l'imperatore di origine dalmata, che assunse titoli divini e voleva perfino essere adorato. Fu proprio lui che, dopo avere diviso in quattro l'impero e riservato per sé la Siria, l'Egitto e l'Asia Minore, risiedendo a Nicomedia, poco lontana da Antiochia, gli fece subire nel 303 d.C. un primo crudele martirio. Stando a quanto afferma il Martirologio Romano, l'Arcangelo Gabriele avrebbe miracolosamente liberato Erasmo dal carcere, dov'era stato rinchiuso, per portarlo in salvo in Italia. Nel corso di una traversata, un fulmine sarebbe stato, per mezzo di lui che si immolò a parafulmine, deviato e avrebbe risparmiato la navicella su cui si trovava: senza dubbio questo è il miracolo per il quale il Santo viene ricordato “A lui si deve il nome dei cosiddetti fuochi di Sant'Elmo, una sorta di velo incandescente, dovuto a elettricità atmosferica, cha appare talvolta di notte sulla estremità degli alberi delle navi).

In Italia Erasmo non ebbe vita facile: perseguitato, dovette lasciare le Puglie; raggiunse così Formia, dove i cristiani locali, considerati i suoi molti prodigi, lo elessero a loro vescovo. Fu qui però che venne martirizzato: condotto davanti a Massimiano Augusto, non rinnegò Gesù Cristo e fu sottoposto all'estrazione dall'ombelico degli intestini tramite un argano. La leggenda racconta che, prima che spirasse, una voce che scendeva dal Cielo dicesse: «Erasmo, mio servo fedele, poiché come buon soldato hai combattuto per me, vieni a ricevere la corona della gloria» e che, mentre il martire pronunciava le parole: «Ricevi, o Signore, in pace il mio spirito», una corona splendente circondasse a mo' di aureola il suo capo. Il suo corpo fu sepolto nella cattedrale di Formia fino all’842, quando i Saraceni assaltarono le città di Formia e Fondi e le distrussero, i suoi resti furono traslati in quella di Gaeta, città della quale divenne patrono.
Sant'Erasmo è anche protettore dei tornitori, forse proprio a causa della tremenda tortura che subì; essendo stato martirizzato in questo modo, è considerato anche il protettore delle malattie viscerali e delle partorienti.

In Liguria, in particolare nella zona della costa, il Santo è ricordato con numerose cappelle e Chiese a lui dedicate; a Lerici, agli arbori dell’età moderna, venne istituita a suo nome una confraternita, che aveva come scopo la beneficenza, la carità e l'assistenza delle vedove di naviganti, rinata nel 2013 grazie alla volontà di don Federico Paganini; all’interno della chiesa di San Francesco è custodita la statua che, in occasione della festa, viene portata in processione via mare per deporre una corona in onore dei caduti davanti alla tana del brigantino, a Maralunga; nella volta della Chiesa, inoltre, è presente un bellissimo affresco che raffigura Sant’Erasmo intento a placare una tempesta.

sant'erasmo-lerici

In allegato la locandina con il programma completo.

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